La fondazione Burri ha sollevato più di una preoccupazione riguardo al progetto del visitor center, destinato a sorgere ai piedi del Cretto di Alberto Burri a Gibellina vecchia. La questione riguarda la mancanza di confronto con la Regione siciliana, il Comune di Gibellina e la Soprintendenza ai beni culturali di Trapani. La fondazione contesta un’assenza di dialogo e denuncia di non aver potuto esprimere la propria posizione rispetto alla tutela del sito e del nome dell’artista. Il progetto, ideato dall’architetto Mario Cucinella nel 2022, ha alimentato forti tensioni tra gli enti coinvolti e la fondazione stessa.
La denuncia della fondazione burri sulla mancanza di confronto con gli enti locali
Bruno Corà, presidente della fondazione Burri con sede a Città di Castello fin dal 1978, ha espresso pubblicamente la sua delusione per il silenzio registrato da parte di Regione siciliana, Comune di Gibellina e Soprintendenza ai beni culturali di Trapani. Secondo Corà, questa assenza di interlocuzione impedisce alla fondazione di esercitare i propri diritti relativi al Cretto, opera simbolo e memoria storica che richiede tutela specifica. La fondazione rivendica infatti un vincolo sull’opera e insiste sulla necessità di essere coinvolta nelle decisioni che riguardano la sua valorizzazione.
Il rammarico di Corà si traduce in accuse verso le istituzioni coinvolte, considerate non solo distratte ma anche irrispettose delle norme e dei diritti che la fondazione sostiene di detenere. L’opera di Burri, un intervento plastico su una superficie vasta, rappresenta secondo la fondazione un bene culturale e artistico che deve essere preservato in ogni fase di sviluppo dell’area circostante. Lo scarso confronto, a detta di Corà, mina la possibilità stessa di salvaguardare l’identità legata al Cretto.
La risposta della soprintendenza di Trapani e la posizione del Comune di Gibellina
Il soprintendente di Trapani, Riccardo Guazzelli, ha respinto le accuse definite infondate e ha precisato che i rapporti con la fondazione non sono terminati anzi, ha informato che il giorno precedente aveva avuto un colloquio telefonico con un rappresentante della fondazione stessa, rimandando a settembre eventuali nuovi incontri. Guazzelli ha inoltre sottolineato che il visitor center progettato non avrà impatto diretto sull’opera di Burri.
Anche il sindaco di Gibellina, Salvatore Sutera, ha confermato l’apertura al dialogo e l’interesse del Comune a riqualificare l’area per migliorarla come meta turistica. Sutera ha evidenziato la volontà di rendere il territorio più accogliente senza alimentare tensioni ma la fondazione continua a chiedere un ruolo attivo per tutelare non solo il valore artistico ma anche storico del Cretto, inteso quale luogo di memoria collettiva.
La disputa si sviluppa su una linea sottile tra valorizzazione e tutela. Il Comune e la Soprintendenza intendono procedere con il progetto finanziato con circa 5 milioni di euro, mentre la fondazione insiste nel sottolineare la necessità di un maggiore rispetto per il nome e l’opera del maestro Burri.
Dettagli sul progetto del visitor center e i fondi stanziati dalla regione siciliana
Il progetto del visitor center è stato presentato nel 2022 dall’architetto Mario Cucinella. L’idea nasce da un’iniziativa dell’ex presidente della Regione siciliana Nello Musumeci che ha inserito l’intervento nel programma di recupero dell’area intorno al Cretto e all’ex chiesa di Santa Caterina a Gibellina vecchia. Il finanziamento previsto ammonta a circa 5 milioni di euro, risorse destinate alla realizzazione e alla successiva gestione della struttura.
La Soprintendenza di Trapani, per delega della Regione, si occuperà di seguire la gara d’appalto e di sorvegliare l’iter di costruzione. Guazzelli ha garantito che i lavori sono concepiti in modo da non interferire con la superficie originale del Cretto, preservandone la integrità estetica e il valore artistico.
Il visitor center è pensato come un punto informativo e di accoglienza per i visitatori, con l’obiettivo di rendere più fruibile l’intera area, ma senza intaccare le particolarità dell’opera di Burri. Il nodo resta, per la fondazione, la mancanza di coinvolgimento diretto fin dalle fasi iniziali, passo che avrebbe potuto evitare tensioni e salvaguardare meglio il rispetto verso il maestro e la sua opera.
Il confronto tra istituzioni locali, fondazione e Soprintendenza continua a essere aperto, in attesa degli incontri programmati per i prossimi mesi. Intanto, la vicenda rivela quanto delicata sia la gestione di interventi culturali e di valorizzazione in contesti di alto valore artistico e simbolico.
Ultimo aggiornamento il 24 Luglio 2025 da Davide Galli