La morte di Simona Cinà, giovane pallavolista trovata senza vita nella piscina di una villa a Bagheria durante una festa, lascia più domande che risposte. L’assenza di testimoni diretti, le strane condizioni del ritrovamento e il clima attorno all’evento spingono gli investigatori a scavare a fondo per capire cosa sia davvero successo quella notte.
Il corpo in piscina e le prime stranezze
Simona è stata trovata morta nella piscina poco dopo l’una di notte. Chi la conosceva e chi era alla festa ha subito notato qualcosa di strano. La piscina è piccola, eppure nessuno si sarebbe accorto se fosse caduta o se avesse avuto un malore. In tanti erano ancora in acqua poco prima del ritrovamento.
Il corpo era disteso con il volto rivolto verso l’alto, una posizione insolita per un annegamento improvviso. Di solito, chi perde i sensi in acqua tende a girarsi. Questo dettaglio ha fatto sorgere dubbi tra gli inquirenti e anche il legale della famiglia. Peraltro, nessuno dei presenti sembrava reagire, nonostante la villa fosse piena di gente e rumorosa quella sera.
L’allarme è scattato intorno alle quattro del mattino, lasciando un buco temporale tra l’ultimo segno certo di vita e il ritrovamento. E in villa, quel momento sembrava quasi passare inosservato, in un’atmosfera stranamente tranquilla.
Tra le 3 e le 4 del mattino: cosa è successo davvero?
La festa era stata organizzata per una laurea. Tra gli invitati c’era anche la migliore amica di Simona, che ha lasciato la piscina verso le tre. Da quel momento fino all’allarme, però, nessuno sa con precisione cosa sia accaduto.
Il legale della famiglia sottolinea che nessuno ha sentito rumori strani o visto qualcosa fuori posto. Alcuni erano ancora in acqua, altri erano appena usciti, ma nessuno avrebbe notato il corpo in piscina o segnali di sofferenza. La mancanza di reazioni e la compattezza del gruppo sollevano nuovi dubbi sulla dinamica della tragedia.
Intanto, i genitori di Simona hanno saputo della tragedia chiamando il cellulare della figlia. A rispondere è stato un ragazzo presente alla festa, che ha detto che Simona stava male. Il corpo è stato trovato durante l’arrivo dei soccorsi, ma ormai la giovane era già morta.
La scena del party e gli oggetti trovati: dettagli che non tornano
Gli investigatori hanno notato altre stranezze, apparentemente banali. La villa sembrava pulita, senza tracce evidenti di alcol o bottiglie aperte, nonostante l’invito digitale promettesse drink e “idratamento” per tutti.
Quando il legale è arrivato, ha visto solo sacchi di plastica con bottigliette d’acqua vuote. Un dettaglio che contrasta con quanto dichiarato dagli organizzatori e con alcune testimonianze. La famiglia di Simona ha ricordato che lei era molto attenta all’alimentazione e non beveva alcolici.
Queste discrepanze fanno riflettere sulle condizioni della festa e sulle cause della morte, scartando alcune ipotesi affrettate circolate nelle ore immediatamente successive.
Sangue in villa e prelievo del dna: un nuovo capitolo nelle indagini
Nella villa sono state trovate tracce di sangue che hanno spinto gli investigatori a fare ulteriori accertamenti. Un giovane presente alla festa è stato portato in caserma per il prelievo del dna. Lui ha spiegato che il sangue viene da una ferita causata da un calcio impulsivo, dopo aver saputo della morte di Simona.
Questa versione deve ancora essere confermata dalle forze dell’ordine, che stanno cercando di capire da dove provenga quel sangue e se abbia qualche legame con la tragedia. Il prelievo serve anche a escludere coinvolgimenti diretti o indiretti di altri ospiti.
Le indagini vanno avanti con attenzione, mentre molte domande restano aperte. La famiglia ha chiesto un’autopsia urgente per chiarire le cause della morte e stabilire con precisione i tempi della tragedia. Nel frattempo proseguono gli interrogatori e i rilievi nella villa, alla ricerca di dettagli che possano fare luce su quella notte.
Ultimo aggiornamento il 2 Agosto 2025 da Elisa Romano
