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La nave Handala parte da Siracusa con aiuti umanitari diretta a Gaza per rompere il blocco israeliano

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La nave handala è partita da Siracusa con un equipaggio di 18 persone e una carica di aiuti destinati alla Striscia di Gaza. L’imbarcazione, battente bandiera inglese, tenta per la terza volta di forzare il blocco imposto da Israele su Gaza. La missione fa parte della Freedom Flotilla, un’iniziativa che mira a portare sostegno e visibilità alla difficile situazione nella regione.

La partenza da Siracusa e il viaggio attraverso Gallipoli e Puglia verso la striscia di gaza

L’imbarcazione ha lasciato il porto di Siracusa ed è diretta verso Gallipoli, in Puglia, dove sono attesi due rappresentanti del movimento politico francese La France Insoumise: Gabrielle Cathala ed Emma Fourreau. Questa sosta sarà breve prima della navigazione finale verso Gaza. L’handala porta con sé aiuti umanitari essenziali per la popolazione palestinese sotto assedio.

Il nome dell’imbarcazione deriva dal personaggio creato dal fumettista Naji al-Ali: Handala è un bambino ritratto sempre di spalle e vestito con abiti logori, diventato simbolo della resistenza palestinese e della lotta per la liberazione del popolo palestinese dalla oppressione.

L’attivista Huwaida Arraf ha ricordato che questa iniziativa non nasce oggi ma risale al 2008 quando l’assedio israeliano sulla Striscia ha spinto molti a cercare vie alternative per portare aiuto diretto alla popolazione civile. Secondo lei i governi occidentali non solo restano inattivi ma risultano complici dell’assedio mantenendo politiche che ne favoriscono il proseguimento.

Le richieste del Comitato Pro Palestina e le denunce legali contro Benjamin Netanyahu per le azioni nella striscia di gaza

Simona Cascio, portavoce del Comitato pro Palestina attivo a Siracusa dall’aprile scorso con presidi sotto la prefettura locale, ha sottolineato come venga chiesto al governo italiano di interrompere ogni finanziamento militare coinvolto nel conflitto israelo-palestinese. Il comitato condanna apertamente quello che definisce genocidio nei confronti dei civili nella Striscia.

A Siracusa era presente anche l’avvocato e europarlamentare Jaume Asens che ha annunciato una denuncia formale contro Benjamin Netanyahu dopo l’incidente avvenuto sulla Madleen lo scorso giugno. Quella nave era stata fermata dalle autorità israeliane mentre trasportava tra gli altri anche Greta Thunberg; secondo Asens si configurano reati gravi come sequestro di persona, detenzione arbitraria oltre a trattamenti inumani considerati crimini di guerra.

Asens ha aggiunto che in Spagna si aprirà un processo penale contro Netanyahu proprio su queste accuse legate all’attacco alla Madleen durante quella missione pacifista internazionale.

Testimonianze dirette di attivisti e operatori sull’ emergenza sanitaria e umanitaria nella striscia di gaza

Mohamed Mustafa è medico volontario tornato recentemente dalla Striscia di Gaza dove ha assistito alle condizioni drammatiche dei bambini feriti dai bombardamenti israeliani. Ha raccontato come Handala porterà materiali fondamentali come protesi destinate proprio ai piccoli amputati causati dai conflitti armati nella zona più colpita al mondo in termini numerici.

Secondo Mustafa ci sono circa 50mila donne incinte nell’area mentre altre 5 mila stanno per partorire; manca però latte artificiale o alimenti adeguati per neonati rendendo molto alta la mortalità infantile nelle prossime settimane se non arriveranno soccorsi urgenti.

Il medico sostiene quindi che questa spedizione rappresenta una speranza concreta soprattutto pensando alle generazioni future costrette ancora oggi a vivere tra distruzione e privazioni quotidiane senza accesso alle cure più basilari o beni essenziali all’esistenza stessa dei bambini palestinesi.

Appelli internazionali per la protezione dei civili palestinesi nella Striscia di Gaza tra proteste e interventi politici

Christian Smalls, sindacalista americano noto nel mondo del lavoro negli Stati Uniti soprattutto grazie al suo ruolo nei sindacati Amazon, si è espresso chiaramente sul diritto dei palestinesi ad essere protetti durante questo conflitto durissimo. Ha rivolto un appello diretto al governo degli Stati Uniti affinché faccia pressione perché gli aiuti umanitari arrivino effettivamente sulla Striscia di Gaza senza ostacoli burocratici o politici imposti dalle autorità israeliane o americane stesse.

Smalls ricorda le responsabilità enormi degli Stati Uniti nel conflitto mediorientale data anche l’importanza strategica delle relazioni diplomatiche tra Washington e Tel Aviv; chiede quindi misure concrete perché i soccorsi raggiungano chi ne ha bisogno immediatamente evitando ulteriori sofferenze inutili causate dai ritardi nelle consegne degli aiuti vitali destinati alle comunità civili più vulnerabili sotto assedio militare continuo.

Secondo la fonte: ansa.it.

Ultimo aggiornamento il 13 Luglio 2025 da Serena Fontana

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Serena Fontana

Serena Fontana è una blogger e redattrice digitale specializzata in cronaca, attualità, spettacolo, politica, cultura e salute. Con uno sguardo attento e una scrittura diretta, racconta ogni giorno ciò che accade in Italia e nel mondo, offrendo contenuti informativi pensati per chi vuole capire davvero ciò che succede.

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