La tragica scomparsa di Simona Cinà, giovane pallavolista trovata senza vita durante una festa in una villa di Bagheria, ha messo sotto i riflettori le sue condizioni di salute e le circostanze del decesso. Le forze dell’ordine stanno lavorando a fondo per ricostruire quanto accaduto sabato notte, cercando risposte tra le testimonianze della famiglia e gli esami medici sul corpo della ragazza.
Familiari: Simona stava bene, nessun problema di salute noto
I familiari di Simona hanno parlato a lungo con i carabinieri subito dopo il ritrovamento del corpo. Genitori e fratelli hanno ribadito che la ragazza non aveva mai mostrato problemi di salute importanti, né in passato né di recente. Seguiva con regolarità visite mediche sportive, necessarie per l’attività agonistica, e tutto sembrava nella norma. Questo ha spinto gli investigatori a escludere, al momento, che la morte sia legata a malattie pregresse.
L’attenzione degli inquirenti resta alta, però, per capire se qualche fattore di salute possa aver avuto un ruolo nella tragedia. Durante le deposizioni, i parenti hanno sottolineato la regolarità delle visite e l’assenza di segnali di malessere. Sono dettagli importanti per scartare problemi cardiaci o malattie improvvise, che a volte colpiscono anche giovani sportivi.
Grazie alle testimonianze, è stato possibile disporre il sequestro degli oggetti trovati nella villa. Il provvedimento, firmato dal pm Raffaele Cammarano, autorizza gli investigatori a trattenere vestiti, il costume che Simona indossava, oltre a bottiglie, bicchieri e piatti. Elementi utili per ricostruire la festa e cosa è successo poco prima della tragedia.
Autopsia e accertamenti medici al centro delle indagini
La notte dopo il ritrovamento, gli esperti hanno eseguito una serie di controlli radiologici: tac, risonanza magnetica e radiografie per esaminare il corpo e cercare eventuali danni interni. Queste immagini dovranno aiutare a capire se ci sono anomalie o traumi che possano spiegare la causa del decesso.
L’autopsia, fissata per il giorno dopo, sarà un passaggio chiave. I medici legali dovranno verificare soprattutto se nei polmoni c’è acqua, un dettaglio fondamentale per confermare o escludere l’annegamento. Questo punto è molto atteso, perché potrà indirizzare le ipotesi sulla dinamica della morte. Parallelamente, verranno eseguiti esami istologici per analizzare i tessuti al microscopio, alla ricerca di segni di malattie o lesioni non visibili a occhio nudo.
Gli accertamenti mettono sotto pressione le autorità giudiziarie e scientifiche, chiamate a lavorare su dati concreti e certi. Solo così si potrà stabilire se la morte è stata causata da fattori naturali, un incidente o altro.
L’inchiesta va avanti senza sosta, con l’obiettivo di ricostruire nel dettaglio quella notte a Bagheria in cui Simona Cinà ha perso la vita. Le ombre al momento si concentrano sulle condizioni in cui si svolgeva la festa e sugli elementi trovati tra gli oggetti sequestrati.
Ultimo aggiornamento il 6 Agosto 2025 da Rosanna Ricci