L’Etna, vulcano attivo più alto d’Europa, sta vivendo una fase eruttiva intensa, caratterizzata da esplosioni stromboliane continue e emissione di cenere vulcanica significativa. Il fenomeno si concentra principalmente nelle bocche sommitali, con un impatto diretto sull’ambiente circostante e un’attenzione particolare rivolta alla sicurezza del traffico aereo nell’area di Catania. Nonostante la forza delle esplosioni e la presenza di flussi lavici, l’attività dell’aeroporto internazionale Vincenzo Bellini procede regolarmente, mentre gli esperti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia mantengono un monitoraggio stretto sulle evoluzioni del vulcano.
L’attività stromboliana attiva nel cratere di sud-est dell’Etna
L’Etna mostra un’intensa attività stromboliana nel cratere di Sud-Est, con esplosioni intermittenti che lanciano materiale piroclastico come lapilli e cenere. Questo tipo di eruzione si distingue per la sua natura esplosiva ma non distruttiva, con getti di frammenti incandescente che possono essere spinti ad altezze variabili. Al momento, però, l’altezza dell’emissione di cenere vulcanica non è stata determinata con precisione, data la variabilità del fenomeno e la complessità nella stima visiva e termica. Gli esperti dell’INGV, impegnati in un monitoraggio costante, hanno rilevato che la cenere e i prodotti piroclastici cadono anche oltre l’orlo craterico, estendendo l’area interessata dall’attività.
L’eruzione stromboliana sta attirando l’attenzione degli scienziati, proprio perché rappresenta una fase tipica dell’Etna e il suo andamento fornisce indicazioni sui movimenti magmatici nel sottosuolo. L’attività è osservata da tecnologie sofisticate in grado di rilevare emissività termiche e cambiamenti geomorfologici che possono anticipare variazioni importanti. Per tutta la durata di questa fase, la sorveglianza resta alta, con aggiornamenti continui sulle caratteristiche dell’eruzione.
Emissione di cenere vulcanica: rischio e misure di sicurezza sul traffico aereo
Il componente più visibile e potenzialmente pericoloso di questa fase eruptiva riguarda la quantità di cenere vulcanica emessa dall’Etna. La cenere, fine e sospesa nell’aria sopra il vulcano, crea condizioni di rischio per il traffico aereo, dato che può danneggiare i motori degli aeromobili o ridurre la visibilità nelle rotte di volo. Per questo motivo, l’INGV ha diramato un Volcano Observatory Notice for Aviation di colore rosso, segnalando un livello di massima allerta per le operazioni di volo nei cieli attorno all’Etna.
Nonostante il livello d’allarme, l’aeroporto internazionale Vincenzo Bellini di Catania non ha subito interruzioni o riduzioni di operatività. Gli enti aeroportuali monitorano costantemente la situazione congiuntamente agli uffici di vulcanologia, per assicurare il regolare svolgimento dei voli. Operatori e piloti ricevono aggiornamenti frequenti e aggiornati, così da evitare scarichi di cenere o zone di pericolo. La scelta di mantenere l’attività aeroportuale attiva sottolinea la capacità di gestire eventi vulcanici senza interferire pesantemente sulle attività civili.
Colate laviche attive e sviluppo del paesaggio vulcanico
Oltre alla fase stromboliana, sul versante sud-ovest dell’Etna si osservano colate laviche alimentate da diverse bocche effusive aperte tra quota 2980 e 3000 metri. Questi flussi di lava, molto fluidi, si estendono per circa 2 chilometri e creano un cambiamento continuo nel profilo del vulcano, con fronti lavici attivi attorno ai 2270-2500 metri di quota. Le colate modificano il terreno e lasciano tracce visibili a lunga distanza, attraggono escursionisti e appassionati che, accompagnati da guide vulcanologiche specializzate, possono ammirare da punti sicuri l’evoluzione in tempo reale.
Questa attività dei flussi lavici, pur meno spettacolare di quella stromboliana, è fondamentale per capire i processi interni del vulcano. La lava che scorre lenisce la pressione accumulata nel cratere e contribuisce a modellare nuovi spazi sulla sommità. L’andamento e la velocità delle colate vengono misurate attraverso monitoraggi a terra e dati termici raccolti da strumenti installati nell’area. Questa fase rafforza la complessità del sistema eruttivo dell’Etna, che presenta più livelli d’attività contemporaneamente.
Il vulcano Etna mantiene alta la sua attività, portando cenere e materiale incandescente verso l’atmosfera e modificando il paesaggio con colate laviche. Le autorità controllano in tempo reale ogni aspetto dell’eruzione per prevenire rischi al traffico aereo e garantire la sicurezza nelle aree limitrofe. Il fronte delle colate e le esplosioni attuali rimangono sotto osservazione per cogliere ogni sviluppo significativo e aggiornare le misure di sicurezza necessarie.
Ultimo aggiornamento il 25 Agosto 2025 da Serena Fontana