Il caso dei due agenti di polizia che indagarono sull’attentato all’ex presidente del Parco dei Nebrodi, Giuseppe Antoci, rimane avvolto da molti dubbi sei anni dopo quei fatti. Gli investigatori, Rino Todaro e Tiziano Granata, operanti nel commissariato di Sant’Agata Militello, furono protagonisti di un’inchiesta che ha sollevato interrogativi non ancora risolti, soprattutto riguardo le circostanze delle loro morti ravvicinate. Il libro “Mascariati“, firmato dai giornalisti Enzo Basso e Fabrizio Bertè, offre un quadro dettagliato che ripercorre questi eventi e le ombre che li accompagnano.
La vicenda dell’attentato a Giuseppe Antoci e il ruolo degli agenti di sant’Agata Militello
Il 18 maggio 2016, Giuseppe Antoci, allora presidente del Parco dei Nebrodi in Sicilia, fu vittima di un agguato con esplosivo. In quel periodo, la sua lotta contro le attività illegali legate alla mafia aveva attirato grande attenzione e tensione. Le indagini sull’attentato furono affidate al commissariato di Sant’Agata Militello, dove operarono Rino Todaro e Tiziano Granata, due agenti noti per il loro stile di vita vegetariano, tanto da guadagnarsi il soprannome di “la squadra dei vegetariani“. Questi poliziotti, impegnati nella filiera investigativa del caso, si trovarono al centro di un intricato intreccio, tra pressioni e sospetti che coinvolgevano ambienti sia dentro che fuori la polizia.
L’impegno di Todaro e Granata si inseriva in un quadro di contrasto alla criminalità radicata nell’area, con un’inchiesta parallela aperta dall’Antimafia regionale. Questo contesto ha reso le indagini contro l’attentato un terreno delicato e complicato, con molti attori che hanno messo in discussione la trasparenza e la sicurezza dei dati raccolti. A distanza di anni, la loro partecipazione a quella fase investigativa resta un punto cruciale per capire le dinamiche che portarono ai fatti successivi.
Le circostanze delle morti ravvicinate dei due investigatori e i sospetti di avvelenamento
Il fatto più inquietante riguarda la morte di Todaro e Granata, avvenute a meno di ventiquattro ore di distanza l’una dall’altra. Le circostanze di queste due morti hanno alimentato sospetti e teorie su possibili avvelenamenti. A soffiare sul fuoco di queste ipotesi sono state le dichiarazioni di esperti come l’anatomopatologo Luigi Gaetti, secondo cui le analisi effettuate sul corpo di Todaro, malato di leucemia, risultano più chiare rispetto a quelle di Granata, per cui restano molte domande senza risposta. Questo dettaglio aggiunge inquietudine, perché implica possibili errori o omissioni nelle indagini medico-legali.
Nel corso degli anni, anche i servizi segreti sono intervenuti per verificare se dietro le morti ci fosse stata una causa dolosa. Il clima di tensione si è accumulato, creando un’atmosfera di sospetti incrociati dentro e fuori il commissariato di Sant’Agata Militello. L’assenza di una ricostruzione definitiva su ciò che è successo a Todaro e Granata impedisce di chiudere una vicenda dai contorni ambigui che ancora scotta nell’anima delle forze dell’ordine coinvolte. Nonostante le tante ipotesi e gli accertamenti, alcuni aspetti restano ancora da chiarire.
Il libro “Mascariati” e l’analisi giornalistica sulle divisioni generate dall’inchiesta
Il libro “Mascariati”, pubblicato da Città del Sole edizioni con i testi di Enzo Basso e Fabrizio Bertè, affronta in modo approfondito il caso dei due agenti e dell’attentato ad Antoci. Gli autori esplorano i retroscena di una vicenda che ha frammentato l’opinione pubblica e diviso anche le componenti antimafia in Sicilia. Nel volume si evidenziano i contrasti tra chi si definisce “mascariatore” e chi “mascariato”, termini che in dialetto locale richiamano il concetto di carnefice e vittima o, più in generale, di chi mette in atto ritorsioni e chi ne subisce le conseguenze.
Gli aspetti investigativi si intrecciano con quelli sociali e politici, rivelando tensioni endemiche in un ambiente dove le alleanze e i sospetti si intrecciano in modo complesso. Il testo naviga tra eventi noti e zone d’ombra, ricostruendo la progressione degli avvenimenti dal 2016 a oggi e sottolineando come le ombre sulle morti dei poliziotti continuino a pesare sul fronte antimafia nella regione. La pubblicazione si inserisce in un dibattito aperto che chiede ancora risposte chiare e verifiche approfondite.
Questa vicenda resta un nodo cruciale per capire i rischi e le difficoltà che accompagnano chi decide di sfidare interessi criminali radicati. Gli sviluppi futuri potranno chiarire meglio quanto accaduto, ma al momento la trama che lega Todaro, Granata e l’attentato ad Antoci conserva filo sottili e nodi da sciogliere.
Ultimo aggiornamento il 1 Agosto 2025 da Davide Galli