La vicenda giudiziaria che interessa Gaetano Galvagno, presidente dell’Assemblea regionale siciliana, ha registrato un nuovo sviluppo con la sua audizione davanti al collegio dei probiviri di Fratelli d’Italia. Galvagno, indagato per corruzione impropria e peculato d’uso, ha risposto alle domande con l’assistenza dei suoi legali. Il confronto è avvenuto il primo giorno utile dopo la fine delle indagini preliminari e ha riguardato in particolare le accuse sollevate dalla Procura di Palermo.
L’audizione al collegio dei probiviri e la posizione di Galvagno
Il primo giorno utile a disposizione dopo la chiusura delle indagini preliminari è stato scelto da Gaetano Galvagno per presentarsi davanti al collegio dei probiviri del suo partito, Fratelli d’Italia. L’audizione si è svolta con l’intervento diretto dei legali difensori di Galvagno, gli avvocati Ninni Reina e Antonia Lo Presti. Durante l’incontro, Galvagno ha spiegato nel dettaglio i fatti oggetto delle indagini svolte dalla Procura di Palermo. In particolare ha sottolineato che, rispetto all’ipotesi di utilità personali, l’autorità giudiziaria avrebbe chiarito come queste non sussistano, portando così al loro decadimento.
Galvagno ha espresso riconoscenza al collegio per la disponibilità mostrata e ha descritto l’incontro come rigoroso e puntuale. Ha ribadito di aver fornito una versione esaustiva degli eventi, senza omissioni. Lo scopo era chiarire ogni aspetto, viste anche le tensioni create lungo il percorso dalle numerose indiscrezioni e i contrasti mediatici. L’audizione rappresenta una tappa importante nella fase che segue le indagini, in attesa di ulteriori sviluppi giudiziari.
La difesa delle accuse e la richiesta di chiarimenti normativi
Nel corso della sua esposizione, Galvagno si è soffermato sulle contestazioni riguardanti l’ipotesi di peculato d’uso, un punto centrale nel procedimento. Ha illustrato come la normativa sia stata interpretata in modo discutibile fino a questo momento, evidenziando alcune ambiguità che hanno generato dubbi. Per questo motivo ha messo in evidenza la necessità di adottare un nuovo regolamento più chiaro e preciso, evitando così fraintendimenti simili in futuro. Questa proposta è attualmente presa in esame dagli uffici dell’Assemblea regionale siciliana.
Secondo quanto dichiarato dal presidente dell’Ars, un regolamento aggiornato aiuterebbe ad evitare equivoci e faciliterebbe un controllo più trasparente sull’uso dei beni pubblici. Tale iniziativa nasce dall’esperienza pratica e dai problemi riscontrati nell’interpretare regole ormai superate. La volontà è quella di garantire strumenti più efficaci per tutti coloro che operano in ruoli pubblici, limitando la possibilità di ricostruzioni errate o strumentalizzazioni giudiziarie.
Il ruolo pubblico e la responsabilità nelle confronti del partito e opinione pubblica
Galvagno ha spiegato che chi riveste incarichi di rilievo deve sempre essere pronto a fornire spiegazioni circa la propria condotta, sia sul piano istituzionale che personale. Ha voluto sottolineare come questa attitudine rappresenti un elemento distintivo per i membri di Fratelli d’Italia, partito che definisce come la sua casa politica. Nel suo intervento, ha osservato che sottoporsi a verifiche e controlli è una condizione necessaria per mantenere la fiducia dei cittadini e della comunità politica.
Ha anche confermato che l’intero episodio ha avuto un forte impatto mediatico e politico, caratterizzato da una campagna che secondo lui ha danneggiato non solo la sua reputazione, ma anche l’immagine del partito. Questo ha provocato in lui un senso di profonda amarezza ma non ha modificato la sua determinazione a collaborare e a chiarire ogni dubbio. Infine, ha ribadito che il partito, attraverso organi come il collegio dei probiviri, dimostra di essere disciplinato e attento alle procedure interne, mantenendo un ruolo importante nella guida politica a livello nazionale.
Ultimo aggiornamento il 31 Luglio 2025 da Davide Galli