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Ddl sui consorzi di bonifica in Sicilia: bocciato l’articolo 3 che decideva la riduzione da 13 a 4 enti

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Bocciata la riduzione dei consorzi di bonifica in Sicilia da 13 a 4 enti - Unita.tv
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La riforma dei Consorzi di bonifica in Sicilia subisce un duro colpo dopo il voto di Sala d’Ercole, dove è stato respinto l’articolo 3 del ddl. Questo articolo avrebbe previsto la riduzione degli attuali 13 consorzi a quattro, modificando profondamente l’organizzazione degli enti. Il voto segreto ha portato alla sospensione della seduta e al rinvio della discussione, bloccando, almeno per ora, ogni cambiamento atteso.

Il voto segreto in ars blocca la riforma dei consorzi di bonifica

La seduta di Sala d’Ercole del 2025 ha visto una svolta inattesa con la bocciatura dell’articolo 3 del disegno di legge riguardante la riorganizzazione dei Consorzi di bonifica siciliani. Dopo l’approvazione dei primi due articoli, il 3° articolo è stato respinto a scrutinio segreto, una scelta che ha sollevato tensioni in aula. Il presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno, ha deciso di sospendere immediatamente la seduta e di convocare la conferenza dei capigruppo per valutare le prossime mosse. La seduta è stata poi rinviata al giorno successivo alle 15, ma intanto il voto ha bloccato il cammino del ddl e, in particolare, la parte essenziale della riforma.

L’articolo 3 rappresentava il fulcro del provvedimento promosso dall’assessore regionale all’Agricoltura, Salvatore Barbagallo. Nel dettaglio, la proposta prevedeva la liquidazione dei 13 consorzi ancora attivi e la loro sostituzione con quattro enti più grandi, con l’obiettivo dichiarato di semplificare e razionalizzare la gestione del territorio agricolo siciliano. Il voto contrario di una parte dei deputati ha di fatto azzerato questa possibilità, lasciando aperti diversi interrogativi sull’effettiva volontà politica di adeguare la struttura dei consorzi.

Le tensioni politiche sulla gestione del personale dentro la riforma

Al centro del confronto emerso durante la seduta c’è stata la questione delle risorse umane coinvolte nella riforma. I deputati dell’opposizione hanno messo in discussione la presenza all’interno del ddl della norma che regolava il destino del personale dei consorzi. Hanno proposto di spostarla fuori dal testo principale, facendola passare tramite un diverso disegno di legge che riguardasse le variazioni di bilancio. Questa opzione avrebbe distinto la parte tecnica e finanziaria del provvedimento dalla riforma organizzativa vera e propria.

L’assessore Salvatore Barbagallo ha però insistito perché la norma sul personale venisse confermata dentro il testo del ddl, sostenendo che “la gestione del personale fosse un elemento strategico da tenere integrato rispetto alla riorganizzazione degli enti.” Il suo posizionamento ha contribuito ad alimentare il dibattito interno alla maggioranza e la tensione tra le fazioni politiche che contano sull’appoggio o il boicottaggio della riforma. Questa dinamica ha contribuito a complicare la discussione e spostare l’attenzione sulle questioni interne più che sui contenuti tecnici della riorganizzazione.

Conseguenze pratiche della bocciatura per i consorzi e il futuro della riforma

La bocciatura dell’articolo 3 rappresenta una battuta d’arresto significativa per la riforma dei Consorzi di bonifica in Sicilia, che era pensata per ridurre la frammentazione degli enti e migliorare l’intervento sul territorio agricolo. Con il mantenimento dei 13 consorzi attualmente esistenti, si profila un futuro di continuità più che di cambiamento. Questo potrebbe portare a una gestione decentrata e meno efficace, secondo chi auspicava il riordino.

Al momento la situazione rimane incerta. La seduta rinviata dovrà affrontare nuovi disegni di legge e trovate soluzioni politiche per risolvere le divergenze sulla riforma. Tra questi, sono attesi altri due disegni di legge all’ordine del giorno dell’Ars per il giorno seguente. La pendenza del ddl e la mancata approvazione dell’articolo riguardante la liquidazione e fusione dei consorzi lasciano aperto il dibattito sulla capacità dell’Assemblea regionale di portare a termine il riassetto previsto.

L’intera questione resta seguita con attenzione dagli operatori agricoli e dagli enti coinvolti, che attendono decisioni concrete per il futuro della gestione idrica e bonificatrice in Sicilia. Le prossime mosse dell’Assemblea determineranno se il percorso di riforma potrà riprendere o se resterà bloccato in attesa di nuove intese politiche.

Ultimo aggiornamento il 22 Luglio 2025 da Luca Moretti

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Luca Moretti

Luca Moretti è un blogger e analista indipendente con un forte focus su politica e cronaca. Con uno stile incisivo e documentato, approfondisce temi di attualità nazionale e internazionale, offrendo ai lettori chiavi di lettura chiare e puntuali. Il suo lavoro è guidato da una costante ricerca della verità e da un impegno verso l’informazione libera e consapevole.

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