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Crisi del servizio 118 in Sicilia: carenza medici e ambulanze sotto organico mettono a rischio i soccorsi

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Emergenza 118 in Sicilia, medici e ambulanze insufficienti rischiano i soccorsi. - Unita.tv
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Il servizio di emergenza-urgenza 118 in Sicilia attraversa una fase critica a causa della mancanza cronica di medici e personale sanitario. Le ambulanze spesso partono con equipaggi ridotti rispetto a quanto previsto dalla normativa. Questa situazione crea disagi notevoli, con effetti sulla tempestività e qualità dei soccorsi, mettendo a rischio la salute dei cittadini. Sindacati e autorità chiedono interventi urgenti per riorganizzare il sistema di emergenza.

Carenza medici e personale nelle ambulanze siciliane: numeri e cause

La Sicilia affronta un deficit di circa 180 medici per il servizio 118 su un organico previsto di 590 professionisti. Questo squilibrio significa che molte ambulanze “medicalizzate“, cioè quelle con medico a bordo, non riescono a rispondere pienamente alla domanda. La normativa nazionale prevede la presenza di almeno un medico ogni 60 mila abitanti, ma in Sicilia il fabbisogno è maggiore, considerando le zone più isolate e difficili da raggiungere.

La situazione peggiora perché molti specialisti, dopo aver completato la formazione in emergenza sanitaria territoriale, scelgono la medicina di base invece di prestare servizio sulle ambulanze. I bandi per il reclutamento di medici restano spesso deserti e le graduatorie gestite dalle Aziende Sanitarie Provinciali faticano a garantire personale sufficiente. Allo stesso tempo, sono presenti anestesisti incardinati nelle Asp che, tramite incentivi, completano le ore lavorative nel servizio territoriale di emergenza.

Oltre ai medici, anche gli autisti soccorritori scarseggiano. Per questo motivo, è stato bandito un concorso per assumere 101 autisti-soccorritori. Malgrado ciò, l’organico non raggiunge i numeri necessari per garantire la completa formazione degli equipaggi secondo le norme, con ripercussioni su più livelli.

Equipaggi depotenziati: cosa accade sulle ambulanze e le richieste dei sindacati

Secondo la Fials e la Federazione Medici del Territorio, le ambulanze spesso escono con soli due componenti anziché tre, cioè con un autista soccorritore e un medico o un infermiere. La normativa impone equipaggi di tre persone per garantire efficienza e sicurezza. La riduzione del personale a bordo costituisce un problema serio perché aumenta il carico di responsabilità su medici e soccorritori, che si trovano ad affrontare emergenze con risorse limitate.

Il blocco del personale causa disservizi concreti, come la necessità di impiegare più mezzi per lo stesso intervento per offrire supporto agli equipaggi indeboliti, provocando ritardi e dispersione delle risorse. Questi ritardi possono compromettere la qualità del soccorso e diventare un rischio diretto per la salute dei pazienti coinvolti.

Gli stessi sindacati hanno rivolto un appello all’Assemblea Regionale Siciliana chiedendo di convocare una seduta congiunta delle commissioni Salute e Bilancio per affrontare la crisi e verificare gli strumenti per superarla. Le loro richieste puntano a una riorganizzazione seria del sistema emergenza-urgenza.

Impatto sui cittadini e situazioni di emergenza locale in Sicilia

I disservizi nei servizi 118 si traducono in rischi concreti per i cittadini siciliani. In Comuni come Chiaramonte Gulfi, la riduzione dei turni e degli equipaggi delle ambulanze ha generato una condizione di emergenza sanitaria tale da spingere il sindaco a richiedere verifiche alla Procura della Repubblica. Senza interventi, situazioni simili potrebbero replicarsi in altre zone.

La carenza di personale aumenta i tempi di risposta e riduce la copertura territoriale, aspetti critici in emergenze mediche dove ogni minuto può fare la differenza tra vita e morte. La suburbia e le aree meno accessibili soffrono maggiormente perché vi sono meno risorse e distanze maggiori da coprire, aggravando la vulnerabilità delle persone che ci vivono.

Il quadro generale indica un sistema di emergenza in difficoltà profonda su tutta la regione. Ogni giorno, 252 ambulanze partono per soccorrere la popolazione, di cui 108 con medico a bordo, numero insufficiente rispetto al fabbisogno reale. La situazione peggiora nelle assenze per ferie, malattie e limiti legali sugli straordinari, che costringono frequenti “declassamenti” delle ambulanze, cioè partenze senza medico, situazione non prevista dalle regole ma ormai comune.

Lo stato attuale e le prospettive per il futuro del servizio 118 in Sicilia

L’attuale bando regionale per il reclutamento copre i posti medico fino a settembre 2025. A seguire è prevista una nuova selezione, ma la risposta tra i candidati rimane debole, a causa delle scelte lavorative preferenziali. Il reclutamento resta quindi difficile, con scarsi margini di miglioramento nel breve termine.

Le Asp svolgono il compito di gestire le graduatorie e collocare il personale, mentre gli anestesisti in servizio svolgono un ruolo di supporto importante, ma insufficiente a colmare le lacune. Le condizioni di lavoro, con assenze fisiologiche e l’obbligo di recuperare il personale tramite straordinari limitati dalla legge, pesano ulteriormente sulla gestione territoriale dei soccorsi.

L’assessore regionale alla Salute, Daniela Faraoni, ha dichiarato la necessità di una riorganizzazione complessiva per affrontare questa fase critica, evidenziando la priorità di mettere a punto una soluzione strutturata per garantire alla popolazione soccorsi adeguati e tempestivi. La riorganizzazione deve tenere conto sia della carenza di personale medico sia delle difficoltà operative e territoriali che caratterizzano la Sicilia.

Le sfide restano alte e il rischio concreto è il peggioramento delle condizioni del servizio 118, con impatto diretto sulla sicurezza pubblica. L’attenzione resta alta da parte dei sindacati, della politica e delle autorità sanitarie regionali, impegnate nel trovare vie d’uscita per evitare ulteriori disagi nel soccorso sanitario d’emergenza.

Ultimo aggiornamento il 25 Agosto 2025 da Giulia Rinaldi

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Giulia Rinaldi

Giulia Rinaldi osserva il mondo con occhio critico e mente curiosa. Blogger fuori dagli schemi, scrive di cronaca, politica, spettacolo, attualità, cultura e salute con uno stile personale e tagliente, mescolando analisi e sensibilità in ogni articolo. Il suo obiettivo? Dare voce a ciò che spesso passa inosservato.

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