A Campobello di Mazara, in provincia di Trapani, è partito il cantiere per trasformare un capannone confiscato all’ex imprenditore dei supermercati Giuseppe Grigoli. L’edificio, in via Mare, diventerà uno spazio dedicato a servizi sociali e culturali pensati per combattere la marginalità nel territorio. Grazie a un finanziamento statale, l’amministrazione punta a recuperare un immobile di grandi dimensioni che da tempo giaceva abbandonato.
Da capannone abbandonato a punto di riferimento per la comunità
Il capannone, progettato inizialmente per ospitare un supermercato, si estende su oltre 1.500 metri quadrati. Dopo la confisca legata alla vicenda giudiziaria di Grigoli, la struttura passa nelle mani del comune, che ora la sta adattando a uso pubblico. I lavori, affidati alla ditta Gmp Costruzioni di Gela, sono appena iniziati. L’intervento prevede il rifacimento degli spazi interni per renderli accessibili e funzionali, adatti a ospitare diversi servizi per il pubblico.
L’obiettivo è chiaro: restituire alla città un luogo abbandonato, evitando che la zona cada nel degrado. Si punta anche a migliorare l’aspetto e la funzionalità dell’edificio, per farlo diventare un ambiente accogliente dove si possano svolgere attività a favore di chi è in difficoltà.
Un investimento pubblico che vale oltre un milione di euro
Il progetto ha un budget di 1.132.000 euro, finanziati dal dipartimento delle Pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri. Si tratta di fondi ottenuti attraverso un bando nazionale dedicato alla riqualificazione sociale e culturale di aree urbane in difficoltà. Campobello di Mazara aveva partecipato già nel 2015, riuscendo a portare a casa questo importante sostegno economico.
Il denaro servirà a realizzare spazi dove le persone potranno trovare assistenza, partecipare a laboratori educativi, culturali e ricreativi, e avviare percorsi di inclusione. Un investimento pubblico che parte dalla necessità di ridurre il disagio e creare nuove occasioni per chi vive nel territorio.
Spazi che accolgono, ascoltano e danno nuove opportunità
La trasformazione del capannone prevede uffici per i servizi sociali, sportelli di ascolto e ambienti dedicati all’accoglienza di persone in difficoltà, come i senzatetto o chi ha bisogno di un sostegno abitativo temporaneo. Sono previsti anche laboratori per attività formative e spazi dove favorire l’incontro tra cittadini e la costruzione di reti di supporto.
Questi locali saranno fondamentali per promuovere l’inclusione, aiutare chi rischia l’emarginazione e avviare percorsi di reinserimento. Non sarà solo un luogo di assistenza, ma un centro vivo, dove cultura, partecipazione e scambio si intrecciano.
La scelta di destinare un bene confiscato alla criminalità a scopi sociali ha un forte valore simbolico. Quel capannone, nato come immobile commerciale, si trasforma in uno strumento di rinascita per una comunità che vuole affrontare le sue difficoltà con servizi concreti, cancellando degrado e abbandono.
Il recupero del capannone di Campobello di Mazara segna un passo avanti importante. Restituisce alla cittadinanza spazi inutilizzati da tempo e apre la strada a nuove risorse per chi vive situazioni di isolamento sociale. Quando i lavori saranno finiti, quell’area diventerà un punto di riferimento per servizi e attività rivolte ai più fragili sul territorio.
Ultimo aggiornamento il 21 Luglio 2025 da Elisa Romano