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33 anni dalla Strage Di Via D’Amelio, bambini e famiglie si ritrovano per ricordare il giudice Borsellino e la sua scorta

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Ricordo a Via D’Amelio, bambini e famiglie omaggiano Borsellino e la scorta. - Unita.tv
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In occasione del 33esimo anniversario della strage di via D’Amelio a Palermo, il luogo dell’attentato che costò la vita al giudice Paolo Borsellino e ai cinque agenti della sua scorta ha visto una partecipazione corale, soprattutto di bambini, chiamati a vivere quel luogo con colori e giochi. La giornata è stata organizzata per mantenere viva la memoria degli eventi del 19 luglio 1992, intrecciandola con attività di sensibilizzazione e testimonianze dirette.

La presenza massiccia dei bambini in via d’Amelio per la commemorazione

Questa mattina via D’Amelio si è trasformata in un tappeto di colori, con tanti bambini che hanno affollato la strada simbolo della lotta alla mafia. Il centro studi Paolo e Rita Borsellino ha promosso l’evento “Coloriamo Via D’Amelio” proprio per riportare, tra risate e disegni, un senso di vita dove in passato ci fu solo fumo e distruzione. Bambini di diverse età si sono seduti ai lati della strada e sui marciapiedi per dipingere immagini che ricordassero il giudice e la sua scorta.

Il coinvolgimento dei più piccoli rappresenta una scelta forte del centro studi, che punta a tramandare la memoria attraverso un momento di condivisione e creatività. In così tanti hanno partecipato, trasformando un luogo storico di tragedia in uno spazio di aggregazione e ricordo, lungo la via teatro di una delle pagine più drammatiche della lotta antimafia italiana. Il messaggio trasmesso è chiaro: la memoria deve continuare a essere viva e accessibile, specialmente per le nuove generazioni.

Iniziative culturali e commemorative organizzate dal movimento agende rosse

Il movimento delle Agende Rosse, punto di riferimento nella memoria delle vittime di mafia, ha curato le iniziative della giornata in collaborazione con la VM Agency Group. Tra queste, una mostra dal titolo “La scia di sangue della stragi in Italia. Mafia eversione nera, servizi deviati e poteri infedeli” firmata da Gaetano Porcasi ha preso posto direttamente in via D’Amelio. L’esposizione ripercorre, con fotografie e documenti, gli intrecci tra le stragi di mafia e altri episodi legati a servizi deviati e rapporti oscuri all’interno dello Stato.

Questa mostra ha permesso ai visitatori di riflettere sui molteplici aspetti della lotta alla mafia, evidenziando come quei fatti tragici non fossero eventi isolati ma parti di una catena di violenza che ha segnato profondamente alcuni decenni della storia italiana. L’allestimento ha rappresentato un confronto visivo diretto con la realtà raccontata da inchieste, sentenze e testimonianze.

Nel pomeriggio alle 15 è stato dato spazio al dibattito “L’agenda rossa e il filo di sangue delle stragi“, un momento di racconto e confronto che ha visto coinvolti familiari delle vittime mafiose. Erano presenti oltre una decina di famiglie, portatrici di storie di dolore, lotta e resilienza: Manca, Agostino, Impastato, Mormile, Caccia, Montinaro, Catalano, Traina, oltre a sopravvissuti come Giovanni Paparcuri e Antonio Vullo, e a Salvatore Borsellino.

Testimonianze delle famiglie vittime e il momento di silenzio

Il confronto con i familiari delle vittime ha evidenziato la determinazione nel mantenere vivo il ricordo e nel chiedere giustizia e verità. Le testimonianze hanno riportato frammenti di vite segnate da lutti dolorosi ma anche dalla voglia di raccontare senza mai tacere. Quei racconti hanno offerto al pubblico la possibilità di ascoltare esperienze dirette di chi ha perso un caro nella lotta contro la criminalità organizzata e la corruzione.

Alle 16.58 l’orologio della memoria ha scandito un minuto di silenzio in onore a Paolo Borsellino e ai cinque agenti che persero la vita quella tragica estate del 1992. Prima del silenzio è stata letta la poesia “Giudice Paolo” di Marilena Monti, un omaggio con parole che hanno cercato di ricostruire l’impegno, le speranze e la fragile umanità di un uomo rimasto punto di riferimento per tanti.

Il ricordo di via D’Amelio continua così a essere un momento di unione e di riflessione, capace di portare avanti la memoria senza dimenticare gli insegnamenti che quella vicenda drammatica ha lasciato. Il flusso di persone che oggi ha occupato la via ne testimonia in modo semplice ma significativo l’importanza.

Ultimo aggiornamento il 19 Luglio 2025 da Serena Fontana

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Serena Fontana

Serena Fontana è una blogger e redattrice digitale specializzata in cronaca, attualità, spettacolo, politica, cultura e salute. Con uno sguardo attento e una scrittura diretta, racconta ogni giorno ciò che accade in Italia e nel mondo, offrendo contenuti informativi pensati per chi vuole capire davvero ciò che succede.

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