Il professor Romano Forleo, medico di riferimento e fondatore del reparto nascite dell’Ospedale dell’Isola Tiberina a Roma, è morto nella notte del 1° agosto all’età di 92 anni. Figura chiave nella storia della maternità romana, ha dedicato la sua vita alla cura delle donne e dei neonati, lasciando un’impronta duratura nella sanità cittadina. I funerali si tengono il 2 agosto nella chiesa di San Bartolomeo, a pochi passi dal reparto che ha creato.
La nascita del reparto maternità all’isola tiberina
Negli anni in cui la maternità era ancora spesso relegata a strutture poco attrezzate o ospedali lontani dal centro urbano, Romano Forleo ha avviato un percorso innovativo con l’apertura del reparto nascite nell’Ospedale dell’Isola Tiberina. Questa struttura è diventata un riferimento per molte famiglie romane. Il suo progetto ha combinato competenza medica e attenzione al benessere complessivo delle madri, offrendo uno spazio dove i momenti di nascita venivano accolti con umanità e rispetto.
Il reparto ha visto nascere migliaia di bambini sotto la sua direzione, sempre con un’attenzione particolare all’accoglienza delle famiglie, oggi un modello nel contesto della sanità italiana. La posizione stessa dell’ospedale, nel cuore di Roma, ha rappresentato una scelta strategica: portare la maternità al centro della città, con servizi dedicati e professionisti preparati ad accompagnare il parto con attenzione e sensibilità.
Un medico con una visione centrata sulla vita e la cura umana
Colleghi e collaboratori descrivono Forleo come un uomo dotato di una rara sensibilità e lungimiranza. Il suo approccio alla medicina non si limitava agli aspetti clinici, ma includeva un’attenzione profonda alla dignità, al rispetto e all’ascolto delle persone. Nel contesto della sanità, ha saputo sviluppare un modello che univa scienza e umanità senza rinunciare alla professionalità.
Questa visione ha influenzato non solo il lavoro quotidiano ma anche la formazione delle generazioni successive di operatori sanitari. La sua idea di cura andava oltre il semplice atto medico, includendo la relazione con il paziente e il sostegno alle famiglie durante momenti spesso segnati da fragilità ed emozioni intense.
Il ricordo di una guida per l’ospedale e per Roma
Le testimonianze raccolte tra medici, infermieri e pazienti sottolineano la personalità di Forleo come figura rigorosa ma affabile, impegnata nel lavoro con grande passione. È stato un punto di riferimento, capace di trasmettere valori di dedizione e umanità, fedeli ai principi che avevano mosso la sua carriera.
Il suo insegnamento, dicono i colleghi, permane nelle persone e negli ambienti che ha contribuito a costruire. Chi ha lavorato con lui ricorda l’attenzione al dettaglio e l’empatia che riusciva ad instaurare, creando un clima di fiducia nei momenti spesso complicati della nascita.
Il saluto alla famiglia e il lutto della comunità
In un messaggio ufficiale diffuso dall’ospedale si esprime vicinanza alla famiglia di Romano Forleo, con particolare riferimento alla figlia Patrizia. Il ricordo coinvolge anche la comunità di lavoratori e pazienti che ha conosciuto il medico nei suoi anni di attività.
L’addio si celebra in una chiesa a breve distanza dal reparto nascite, un luogo che lui stesso ha contribuito a far crescere. La sua eredità rimane impressa nelle stanze e nei cuori di chi continua il lavoro iniziato da lui, in memoria di un uomo che ha saputo mettere la vita al centro della sua professione e del suo servizio alla città.
Ultimo aggiornamento il 2 Agosto 2025 da Elisa Romano