Nel cuore di tor bella monaca, quartiere segnato da episodi di illegalità nascosta tra le mura degli stabili popolari, i carabinieri della stazione locale hanno scoperto un arsenale occultato negli spazi comuni. L’operazione rientra nel piano sicurezza promosso dal prefetto di roma lamberto giannini, con l’obiettivo di contrastare la criminalità diffusa nella zona.
Il contesto sociale e l’aumento dei controlli a tor bella monaca
Tor bella monaca resta uno dei quartieri più osservati dalle forze dell’ordine romane proprio per la sua storia legata a fenomeni criminali radicati nei palazzi popolari. Le recentissime operazioni dimostrano come nonostante gli sforzi permangano situazioni critiche legate al traffico illecito d’armi e droga.
L’intensificazione dei servizi straordinari si inserisce nell’ambito del piano sicurezza voluto dal prefetto lamberto giannini che punta a ridurre la presenza criminale attraverso intervento diretto sul territorio con pattugliamenti frequenti ed ispezioni mirate negli edifici più sensibili.
Il quartiere continua quindi ad essere sotto stretto controllo mentre si cerca una risposta concreta alle esigenze della comunità locale vittima indiretta delle attività illegali nascoste dietro porte chiuse o corridoi bui scuri.
Il ritrovamento dell’arma rubata e del giubbotto antiproiettile
Durante un controllo straordinario nelle aree condominiali di via dell’archeologia, i militari hanno rinvenuto una pistola semiautomatica calibro 9×21 completa di caricatore e cinque proiettili. L’arma risultava rubata in liguria nel 2017 ed era pronta per essere utilizzata nuovamente. Accanto alla pistola è stato trovato anche un giubbotto antiproiettile, elemento che indica la possibile presenza in zona di soggetti armati pronti a difendersi o a compiere azioni violente.
La scelta del nascondiglio non è casuale: gli spazi comuni degli edifici popolari spesso offrono rifugio a oggetti illegali senza destare sospetti immediati tra residenti o passanti. Il ritrovamento conferma come questi luoghi restino punti critici per le forze dell’ordine impegnate nel monitoraggio costante del territorio.
Scoperta della “drogheria” abusiva con crack e cocaina divisa in dosi
Non lontano dall’arsenale nascosto, i carabinieri hanno sequestrato anche sostanze stupefacenti: dieci grammi circa di crack e trentadue grammi frazionati in ottantadue dosi pronte per lo spaccio. Questa piccola “drogheria” abusiva era sistemata tra muretti e vani tecnici degli edifici popolari.
La presenza contemporanea dell’arma da fuoco e dello stupefacente evidenzia una rete criminale attiva sul territorio che opera dietro l’apparenza tranquilla delle aree comuni condominiali. La divisione delle sostanze in dosi indica attività organizzate volte alla vendita al dettaglio nelle strade limitrofe.