Sequestrati beni per milioni a pensionato comasco condannato per usura

Il 18 marzo 2025, la Guardia di Finanza di Como ha sequestrato beni per oltre 2,5 milioni di euro a un pensionato di 79 anni coinvolto in un’inchiesta su usura e intermediazione finanziaria.
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Sequestrati beni per milioni a pensionato comasco condannato per usura - unita.tv

Un pensionato di 79 anni, arrestato nel 2020 per usura, si trova al centro di un’inchiesta che ha portato al sequestro di beni immobili e finanziari per un valore complessivo di oltre 2,5 milioni di euro. Le indagini, condotte dalla Guardia di Finanza, hanno rivelato un patrimonio sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati dal pensionato, sollevando interrogativi sulla sua attività illecita.

Il profilo dell’usuraio

Il pensionato, originario di Como, ha trascorso gran parte della sua vita accumulando beni immobili e risorse finanziarie, molte delle quali intestate a familiari. Le indagini hanno messo in luce una storia di usura che si estende dalla fine degli anni Ottanta fino ad oggi. La Guardia di Finanza ha avviato un’operazione nel novembre 2020, denominata “Chi vuol essere milionario“, che ha portato all’arresto del pensionato e di altre due persone coinvolte in un vasto giro di usura.

Le autorità hanno accertato che l’uomo aveva concesso prestiti per un totale di oltre 330.000 euro, incassando in cambio somme che superavano i 615.000 euro, con tassi di interesse annuali che arrivavano fino all’80%. Queste pratiche illecite sono state confermate da quattro sentenze di condanna, che attestano l’attività di usura del pensionato.

Il sequestro dei beni

Il 18 marzo 2025, a distanza di cinque anni dall’arresto, il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Como, insieme alla Direzione Investigativa Antimafia, ha eseguito un’ordinanza di sequestro patrimoniale emessa dal Tribunale di Milano. Sono stati confiscati 13 immobili, conti correnti e strumenti finanziari, sia intestati al pensionato che a familiari stretti.

Tra i beni sequestrati figurano appartamenti, box, garage e terreni situati in diverse località, tra cui Como, Luisago, Cadorago, Inverigo e Valle Intelvi. Non si tratta di abitazioni di lusso, ma di edifici scelti con attenzione per non attirare l’attenzione delle autorità.

Le vittime dell’usura

L’inchiesta ha rivelato che le vittime dell’usura erano costrette a cedere i propri immobili per ripagare i debiti accumulati. Questo meccanismo di coercizione ha portato a una spirale di sfruttamento e vulnerabilità, in cui le persone si trovavano a dover affrontare tassi di interesse insostenibili e pratiche di recupero aggressive.

Oltre all’accusa di usura, al pensionato è stata contestata anche l’attività abusiva di intermediazione finanziaria. Nel 2020, le autorità avevano già disposto la confisca di beni per un valore di oltre 500.000 euro, compresi due appartamenti che erano stati forzatamente ceduti dalle vittime.

La situazione del pensionato comasco rappresenta un caso emblematico di come l’usura possa infiltrarsi nella vita quotidiana delle persone, creando danni irreparabili e un ciclo di povertà e sfruttamento. Le indagini continuano, con l’obiettivo di smantellare completamente la rete di usura e proteggere le vittime coinvolte.