Home Sequestrati 23 cellulari a detenuti nel carcere di ancona montacuto durante un blitz straordinario

Sequestrati 23 cellulari a detenuti nel carcere di ancona montacuto durante un blitz straordinario

Sequestro di 23 telefoni cellulari nel carcere di Ancona Montacuto: l’operazione della polizia penitenziaria, guidata dal comandante Nicola Defilippis, evidenzia la necessità di un controllo rigoroso per garantire la sicurezza.

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Al carcere di Ancona Montacuto la polizia penitenziaria, coordinata dal comandante Defilippis, ha sequestrato 23 telefoni cellulari detenuti illegalmente, evidenziando l’impegno del personale nonostante le difficoltà strutturali e sindacali. - Unita.tv

Il carcere di ancona montacuto è tornato al centro dell’attenzione dopo un’operazione che ha portato al sequestro di numerosi telefoni cellulari detenuti illegalmente da alcuni internati. L’intervento, guidato dalla polizia penitenziaria, si è concentrato sui reparti ad alta sicurezza dell’istituto. Le forze coinvolte hanno controllato diverse persone per interrompere un fenomeno che da tempo rappresenta una minaccia per la sicurezza dentro le mura del penitenziario.

Operazione straordinaria e il ruolo del comandante defilippis

L’azione svolta all’interno della casa circondariale è stata coordinata dal comandante dirigente nicola defilippis. La polizia penitenziaria ha eseguito una perquisizione straordinaria estesa a 26 detenuti distribuiti nei due reparti considerati a alta sicurezza. L’obiettivo principale era trovare dispositivi elettronici vietati, con particolare attenzione ai telefoni cellulari che spesso servono a comunicazioni illecite, interne ed esterne al carcere.

Durante la perquisizione sono stati rinvenuti e sequestrati 23 cellulari. Questi numeri testimoniano la portata del fenomeno e confermano la necessità di un controllo costante e rigoroso per mantenere l’ordine. Il lavoro del personale, in condizioni spesso difficili e con ridotto organico, dimostra la determinazione nel prevenire i rischi di fughe d’informazioni e scambi illeciti.

L’impegno della polizia penitenziaria nonostante criticità strutturali

Le organizzazioni sindacali del personale penitenziario, tra cui sapp, sinappe, osapp, uspp e fsa/cisl, hanno voluto riconoscere pubblicamente lo sforzo del corpo di polizia impegnato nell’operazione. Hanno esaltato la dedizione mostrata nel rilevare e bloccare la detenzione di dispositivi vietati attuando una strategia sia preventiva che repressiva decisiva per la sicurezza.

Questi sindacati hanno sottolineato le difficoltà che affrontano quotidianamente gli operatori del carcere, legate alla carenza di personale e alle complessità organizzative che affliggono l’istituto. Pur con queste criticità, gli agenti hanno portato avanti il loro compito per tutelare la legalità all’interno della struttura e la sicurezza pubblica più in generale.

L’appello sindacale per un sostegno concreto alla polizia penitenziaria

I rappresentanti sindacali hanno anche lanciato un appello affinché l’operato della polizia penitenziaria riceva un riconoscimento più ampio da parte delle istituzioni e della comunità. Ritengono necessario adottare misure più incisive a favore di chi lavora in carcere, per garantire maggiori strumenti di intervento e di protezione.

Nella loro dichiarazione si evidenzia la necessità di valorizzare maggiormente il ruolo fondamentale che la polizia penitenziaria svolge nel mantenimento dell’ordine e nel contenimento di situazioni di pericolo come la detenzione di telefoni cellulari. Il rafforzamento di questo settore contribuirebbe a una gestione più efficace del personale e delle risorse, con benefici diretti sulla sicurezza negli istituti di pena.

L’azione a ancona montacuto resta un episodio importante, indicativo del lavoro quotidiano dietro le sbarre che spesso passa inosservato ma che riveste un ruolo chiave per la sicurezza. Molti restano impegnati a fermare attività illegali, in condizioni non sempre ideali, per garantire rispetto delle norme e ordine dentro i penitenziari.