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Sempre più studenti con disabilità ma mancano insegnanti di sostegno abilitati in lombardia

Crescita degli studenti con disabilità e bisogni educativi speciali in Lombardia evidenzia la carenza di insegnanti abilitati al sostegno, compromettendo l’inclusione e la qualità dell’istruzione nelle scuole.

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L’articolo evidenzia la crescente carenza di insegnanti di sostegno abilitati in Lombardia, nonostante l’aumento degli studenti con disabilità e bisogni educativi speciali, sottolineando le criticità strutturali e la necessità di interventi mirati per migliorare l’inclusione scolastica. - Unita.tv

Il numero di studenti con disabilità nelle scuole italiane continua a crescere, ma l’offerta di insegnanti abilitati per il sostegno non riesce a tenere il passo. In Lombardia, una delle regioni più popolose e con il sistema scolastico più esteso, il divario tra la domanda e l’offerta di docenti specializzati si fa sentire con forza, soprattutto nelle scuole primarie. Dati recenti mostrano come la carenza riguarda anche altri livelli scolastici, mettendo a dura prova le politiche educative e l’inclusione.

Carenza di insegnanti abilitati al sostegno: numeri e cause

Gli ultimi dati parlano chiaro: alla fine del periodo di mobilità scolastica per l’anno 2024-2025, in Lombardia risultano vacanti circa 4.000 posti di insegnanti di sostegno nella scuola primaria. Questo numero è evidente segnale di una criticità radicata. Francesco De Conca della Flc Cgil Lombardia mette in evidenza che la radice del problema risiede soprattutto nel percorso di formazione. I docenti abilitati al sostegno non aumentano abbastanza rispetto alle richieste delle scuole, lasciando spazi scoperti che incidono direttamente sulla qualità dell’inclusione.

Dati e indagine istat

Questo problema non è una novità. L’Istat ha confermato nella sua ultima indagine del 2025, riferita all’anno scolastico 2023-2024, che il numero di insegnanti formati non riesce a soddisfare il crescente bisogno di sostegno. Mancano percorsi formativi aggiornati, mirati e sufficientemente largi per accompagnare l’aumento degli alunni con disabilità. Nel concreto si traduce in classi con alunni disabili senza un insegnante preparato oppure con incarichi affidati a docenti non specializzati, con potenziali ripercussioni sulla didattica e sull’integrazione.

Distribuzione degli insegnanti abilitati e confronto con la media nazionale

In Lombardia solo il 36,8% dei docenti di sostegno proviene dalle liste curriculari, cioè sono realmente abilitati a questo tipo d’insegnamento. Quasi 4 su 10 insegnanti incaricati in sostegno hanno dunque la preparazione specifica, un dato che varia fra i diversi ordini scolastici. Nella scuola primaria la percentuale cresce poco, arrivando al 38,9%, mentre nelle secondarie di primo grado si attesta al 41,6%. Nell’infanzia la quota si ferma al 37%, mentre nelle superiori scende fino al 25%.

Sebbene questi valori siano più alti rispetto alla media nazionale, il quadro resta preoccupante. Il confronto con l’Italia mette in luce che altrove il problema è più grave, ma non si può parlare di una situazione risolta. In Lombardia, infatti, la fragilità del sistema d’inclusione emerge anche da un’altra misura, il rapporto tra alunni con disabilità e assistenti all’autonomia e alla comunicazione: qui si registra una media di 3,2 studenti per assistente, migliore rispetto al dato nazionale di 4, ma ancora lontano da una copertura piena. Nel Nord Italia questa media sale a 4,3, segnalando un peggioramento.

Difficoltà strutturali e tecnologiche nelle scuole lombarde

Nonostante la carenza di personale specializzato, la Lombardia mostra una dotazione digitale piuttosto avanzata per gli studenti disabili: circa il 78,3% delle scuole primarie, il 79,4% delle secondarie di primo grado e il 68,8% delle superiori hanno postazioni informatiche adattate per favorire l’inclusione. Questa infrastruttura è un supporto molto importante per l’apprendimento personalizzato e per superare alcune difficoltà legate alle disabilità.

Barriere fisiche e sensoriali

Restano però molte barriere fisiche negli edifici scolastici. Secondo l’indagine Istat, il 37,6% delle scuole lombarde non risulta accessibile per persone con disabilità motorie. A questa percentuale si aggiunge un 15,7% che non ha fornito una risposta chiara, quindi la situazione potrebbe essere ancora più complessa. Inoltre, l’80,9% delle scuole presenta ostacoli per chi ha problemi di vista, come bambini ciechi o ipovedenti. Circa il 65% delle strutture ha invece difficoltà ad accogliere sordi o ipoacusici, con una presenza insufficiente di servizi e attrezzature adatte.

La presenza di barriere sensorie e architettoniche conferma che la presenza di insegnanti abilitati non basta quando le condizioni dell’edificio non favoriscono un ambiente accessibile per tutti. Il quadro resta critico e richiede interventi mirati e investimenti strutturali.

Aumento degli studenti con bisogni educativi speciali e riflessi sul sostegno

Non solo studenti con disabilità certificata, anche gli alunni con bisogni educativi speciali in Lombardia crescono e hanno superato l’11,9%. Questi studenti spesso necessitano di interventi specifici, supporti e strumenti didattici particolari. Il sistema scolastico deve adattare le risposte sia in termini di personale qualificato sia di strumenti.

La crescita di questi studenti evidenzia quanto l’inclusione sia un tema che tocca più aspetti e richiede una visione ampia delle risorse. La formazione degli insegnanti deve includere nuove competenze e strategie per affrontare le diverse esigenze, mentre la presenza di assistenti specializzati assume un ruolo chiave.

L’aumento dei Bes, unito a quello degli alunni con disabilità vera e propria, sottolinea le difficoltà attuali e la necessità di interventi coordinati per garantire un’istruzione equa. La carenza di docenti di sostegno specializzati, la diffusione di barriere architettoniche e sensoriali, e il numero crescente di studenti con bisogni specifici compongono una sfida complessa per il sistema scolastico lombardo e italiano.