Home Selfie del presunto killer trovato nel cellulare della vittima dell’omicidio a villafranca padovana

Selfie del presunto killer trovato nel cellulare della vittima dell’omicidio a villafranca padovana

Un selfie di Giacomo Friso, presunto assassino di Michael Boschetto, trovato nell’iPhone della vittima, potrebbe rivelarsi decisivo nel processo per omicidio aggravato in corso a Villafranca Padovana.

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A Villafranca Padovana, il padre della vittima ha sbloccato l’iPhone del figlio e trovato un selfie del presunto assassino, Giacomo Friso, scattato subito dopo l’omicidio, fornendo nuove prove al processo in corso. - Unita.tv

Un episodio drammatico riapre il caso di un omicidio avvenuto a villafranca padovana nell’aprile 2024. Il padre della vittima, michael boschetto, è riuscito a sbloccare l’iPhone del figlio, restituito dai carabinieri, e ha scoperto un selfie del presunto assassino, giacomo friso, scattato con lo stesso dispositivo subito dopo l’omicidio. La fotografia potrebbe fornire nuovi elementi al processo in corso.

Il fermo e le imputazioni per giacomo friso

Dopo aver inflitto le coltellate, friso aveva tentato di fuggire. Poco distante era stato fermato da un ispettore di polizia fuori servizio, residente nella zona, tirato fuori dal riposo dal trambusto notturno. Il poliziotto aveva bloccato l’aggressore evitando che si allontanasse ulteriormente.

Giacomo friso, 34 anni, è stato arrestato con l’accusa di omicidio aggravato. La sua posizione giudiziaria resta al centro di un procedimento in corso presso il tribunale locale. I problemi di tossicodipendenza e il contesto di vicinato complicano la vicenda, rendendo necessario un esame approfondito delle motivazioni che hanno portato alla violenza. Gli atti processuali includono ora anche il selfie trovato nel telefono della vittima, che sarà valutato come prova potenzialmente decisiva.

Dinamica dell’omicidio nella notte del 27 aprile 2024

L’omicidio è avvenuto il 27 aprile 2024, intorno alle 4.30 di mattina, in una strada di villafranca padovana, via gomiero. Si trattava di due conoscenti, entrambi residenti nella stessa zona. Giacomo friso, noto per problemi legati alla tossicodipendenza, aveva avuto un acceso litigio con michael boschetto. Secondo le ricostruzioni, friso si era presentato alla porta di boschetto in preda a una forte agitazione, bussando ripetutamente con i pugni.

Boschetto, uscito di casa, aveva reagito colpendo friso. Ferito, friso si era diretto verso la sua abitazione, mentre boschetto rimaneva fuori ad accendersi una sigaretta. A questo punto, friso era tornato indietro impugnando un coltello e aveva colpito boschetto quattro volte, infliggendo ferite letali. L’aggressione si consumò in pochi istanti, e boschetto cadde a terra in una pozza di sangue.

Il ritrovamento del cellulare e l’immagine compromettente

Dopo un anno dall’omicidio, il padre di michael boschetto ha finalmente ottenuto l’accesso al cellulare del figlio. Questo era stato sequestrato dai carabinieri durante le indagini e recentemente restituito alla famiglia. Nel dispositivo, tra le immagini, si trova un selfie che ritrae giacomo friso, l’imputato per il delitto. La foto sembra essere scattata nel luogo stesso dell’aggressione, aggiungendo un quadro molto dettagliato degli avvenimenti subito dopo il fatto di sangue.

L’immagine è stata acquisita dagli inquirenti e inserita negli atti processuali. Nel selfie, la figura di friso appare chiaramente mentre sullo sfondo si intravedono elementi riconducibili alla scena del crimine. Questo dettaglio suggerisce che la foto possa essere stata scattata poco dopo il ferimento di boschetto, forse quando la vittima ancora respirava. Il fatto che l’imputato abbia utilizzato il telefono della vittima per farsi un autoscatto testimonia una condotta imprudente e significativa ai fini giudiziari.

“Un elemento che potrebbe cambiare le carte in tavola”, commentano fonti vicine alle indagini.