
Questa mattina, nei Campi Flegrei sono state registrate quattro scosse di terremoto, la più forte di magnitudo 3.2, avvertite anche a Napoli. Le autorità e l’INGV monitorano attentamente la situazione, senza segnalare rischi imminenti. - Unita.tv
Questa mattina, l’area dei campi flegrei ha registrato diverse scosse di terremoto. L’evento principale ha raggiunto magnitudo 3.2. Le scosse sono state avvertite anche nei quartieri occidentali di Napoli, creando preoccupazione tra la popolazione locale. Gli esperti continuano a monitorare la situazione.
Le scosse registrate questa mattina nei campi flegrei
Tra le 6:39 e le 6:48 di oggi 27 aprile 2025, quattro scosse di terremoto hanno interessato la zona dei campi flegrei, un’area nota per la sua attività vulcanica. Il primo sisma è stato di magnitudo 2.1, con epicentro individuato tra Agnano e la solfatara di Pozzuoli. Poco dopo, alle 6:48, si è verificata la scossa più forte, con magnitudo 3.2 ad una profondità di circa tre chilometri. Altre due scosse di entità inferiore hanno seguito questi eventi, sempre nella stessa area.
Questi terremoti leggeri ma percepibili dal popolazione hanno interessato una zona tra le più sorvegliate d’Italia per la sua attività geologica. È noto che i campi flegrei rappresentano un grande calderone vulcanico sotto la superficie, quindi qualsiasi movimento sismico viene monitorato attentamente dalle autorità e dai centri di ricerca come l’Ingv.
Dettaglio degli eventi sismici
Le scosse di piccola entità si susseguono frequentemente in questa area, rendendo necessario un monitoraggio costante per prevenire fenomeni più importanti.
L’area interessata e le zone colpite dal sisma
L’epicentro delle scosse è stato individuato nella zona tra Agnano e la Solfatara, località nelle immediate vicinanze di Pozzuoli, comune costiero in provincia di Napoli. Queste località sono note per le loro attività vulcaniche e termali. Il sisma è stato avvertito anche in diversi quartieri occidentali di Napoli, compresi Fuorigrotta e Pianura, che si trovano a qualche chilometro di distanza dal centro delle scosse.
La percezione delle scosse in queste aree ha prodotto un’allerta tra i residenti, anche se gli edifici non hanno subito danni rilevanti. La profondità relativamente contenuta del terremoto ha fatto sì che i tremori fossero percepibili in una zona abbastanza vasta.
Zone di Napoli raggiunte dal sisma
- Fuorigrotta
- Pianura
La risposta delle autorità locali e il monitoraggio in corso
Il Comune di Pozzuoli ha comunicato ufficialmente che è in atto uno sciame sismico nei campi flegrei, sottolineando come sia fondamentale mantenere la calma ma anche restare informati tramite i canali ufficiali. Le istituzioni locali collaborano con l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia per il monitoraggio climatico e sismico costante.
Gli esperti dell’Ingv continuano a registrare ogni minima attività per comprendere meglio se si tratta di fenomeni isolati o parte di una sequenza più rilevante. La presenza di uno sciame sismico non è una novità in quest’area, dato che piccoli terremoti si manifestano spesso a causa del complesso sistema vulcanico presente sotto i campi flegrei.
Le autorità raccomandano attenzione ai cittadini ma non segnalano al momento rischi imminenti legati ad eventi di grande entità o a possibili eruzioni. Resta alta la sorveglianza per scongiurare qualsiasi emergenza di ordine naturale.
Collaborazione tra enti di monitoraggio
Comune di Pozzuoli e Ingv mantengono un confronto continuo per aggiornare la popolazione e valutare l’evoluzione della situazione.
Il contesto geologico delle campi flegrei e l’attività sismica tipica
I campi flegrei rappresentano una caldera vulcanica vasta e complessa che si estende su circa 12 chilometri di diametro, a ovest di Napoli. Quest’area è celebre per le sue manifestazioni naturali, come fumarole, sorgenti termali e attività solfatarica.
Il fenomeno degli sciami sismici si manifesta spesso qui, perché il terreno è soggetto a movimenti causati da magma, gas vulcanici e falde acquifere sotterranee. Le scosse leggere sono piuttosto frequenti e monitorate per garantire la sicurezza delle popolazioni vicine.
Il terremoto di oggi rientra in questo quadro: un segnale che indica una certa attività nel sottosuolo, senza però causare danni significativi né richiedere allarmi speciali. L’Ingv e gli enti di protezione civile mantengono una sorveglianza continua per individuare eventuali cambiamenti nello stato della caldera.
L’attenzione resta alta poiché, nonostante i terremoti di magnitudo contenuta facciano parte della normale attività, questi eventi possono offrire indicazioni utili sullo stato dei campi flegrei e sulla possibile evoluzione futura dell’area.