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scoperta officina nascosta nel quartiere san giovanni per alterare auto rubate e rivenderle

Nel quartiere San Giovanni di Roma, la polizia ha smascherato un laboratorio clandestino che riciclava auto rubate, arrestando due uomini e sequestrando attrezzature e veicoli.

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A Roma, nel quartiere San Giovanni, una vetreria artigianale nascondeva un’officina clandestina per la modifica e la rivendita di auto rubate; la Polizia di Stato, grazie alle segnalazioni dei residenti, ha arrestato due uomini e sequestrato il materiale illecito. - Unita.tv

Nel cuore di roma, in un angolo trafficato del quartiere san giovanni, una vetreria artigianale ha nascosto una vera attività criminale. Quello che sembrava un laboratorio di vetri era in realtà il centro di una rete che modificava e rivendeva auto rubate con targhe e numeri di telaio alterati. La polizia di stato è intervenuta dopo aver raccolto segnalazioni di residenti preoccupati per traffici sospetti e rumori insoliti provenienti dal locale.

Indizi e segnalazioni che hanno fatto scattare le indagini nel quartiere san giovanni

Sono stati gli abitanti che hanno attirato l’attenzione della polizia nel quartiere san giovanni. Da tempo avevano notato un continuo movimento di auto che entravano e uscivano dal garage sotterraneo di una vetreria, con operazioni anche nelle ore notturne. Il via vai insolito e i rumori metallici — poco compatibili con le normali attività artigianali della lavorazione del vetro — hanno destato sospetti. I cittadini hanno chiamato il VII distretto San Giovanni della polizia di stato, che si è messa al lavoro per appurare cosa stava accadendo dietro le pareti del capannone.

Nei giorni seguenti le autorità hanno iniziato un’attività di osservazione e raccolta prove, monitorando gli spostamenti e gli ingressi nel locale. Il quadro è diventato sempre più chiaro: quel laboratorio non era un’attività regolare, ma un luogo dedicato al riciclaggio di automobili rubate. Questo ha portato al blitz da parte degli agenti, decisi a fermare la rete criminale prima che potesse fare ulteriori danni.

Il blitz e la scoperta dell’officina criminale all’interno del capannone

L’intervento degli agenti del VII distretto scattato qualche giorno fa ha smascherato l’attività illecita. Sono stati colti in flagrante due uomini, uno italiano di 56 anni e un ucraino di 45, intenti ad alterare il numero di telaio di una piccola utilitaria. Attorno a loro, l’ambiente raccontava più di mille parole: lastre di metallo incise con targhe false, numeri di telaio italiani ed esteri pronti per essere montati sui veicoli e una grande quantità di pezzi di ricambio — specchietti, fanali, cruscotti e volanti — tutti probabilmente sottratti a macchine rubate.

Tra i mezzi all’interno del capannone c’era anche un furgone Fiat Ducato, completo di targa francese falsa e già pronto per essere consegnato. Sia il furgone che l’utilitaria erano stati denunciati come rubati dalle forze dell’ordine. La scena dentro l’officina clandestina confermava un sistema ben organizzato di modifica, mascheramento e commercializzazione di veicoli sottratti, un’operazione che avrebbe potuto insultare un mercato già pesantemente colpito da questo tipo di crimini.

Perquisizioni nell’appartamento e il sequestro di tutta l’attrezzatura

Le indagini non si sono fermate al capannone. Gli agenti hanno fatto una perquisizione nell’appartamento del 56enne italiano, situato al primo piano dello stabile, dove hanno rinvenuto ulteriori strumenti destinati alla lavorazione dei veicoli rubati. Tra attrezzi e componenti di carrozzeria sono stati trovati pezzi pronti per essere assemblati e utilizzati per completare la trasformazione delle auto.

Tutto il materiale, dalle vetture agli attrezzi usati per manomettere le targhe e i telai, è stato sequestrato. Anche il laboratorio abusivo è stato chiuso. I due uomini, titolari di questa presunta officina del crimine, sono stati arrestati e devono rispondere del reato di riciclaggio in concorso. L’operazione mette a nudo un sistema che sfruttava la copertura di una vetreria per gestire un commercio illecito di automobili rubate, un’attività che la polizia ha sgominato grazie all’aiuto dei cittadini attenti e ad un intervento preciso.