Scoperta macabra a Verona: coniugi trovati mummificati nella loro villa

A Verona, i coniugi Marco Steffenoni e Maria Teresa Nizzola, 75 e 76 anni, trovati morti nella loro abitazione a Montericco dopo mesi di isolamento. Indagini in corso sulla causa del decesso.
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Scoperta macabra a Verona: coniugi trovati mummificati nella loro villa - unita.tv

Un tragico evento ha scosso la comunità di Verona, dove due coniugi sono stati trovati morti nella loro abitazione a Montericco, sui colli veronesi. Marco Steffenoni e Maria Teresa Nizzola, rispettivamente di 75 e 76 anni, erano deceduti da diversi mesi, ma la loro morte è stata scoperta solo recentemente grazie a un gruppo di ragazzi appassionati di esplorazione urbana. La situazione solleva interrogativi sul loro isolamento e sulla mancanza di contatti con il mondo esterno.

La villetta di Montericco e la scoperta dei corpi

La villetta dei coniugi Steffenoni-Nizzola si trovava in una zona collinare sopra Verona, un luogo che, sebbene pittoresco, ha visto la coppia ritirarsi sempre di più dalla vita sociale. I corpi mummificati dei due coniugi sono stati rinvenuti sabato scorso da alcuni giovani che praticano l’urbex, un’attività che consiste nell’esplorare edifici abbandonati o in stato di degrado. La scoperta ha immediatamente allertato le autorità, che hanno avviato le indagini.

Marco Steffenoni, un dentista in pensione, e Maria Teresa Nizzola avevano avviato insieme un’azienda agricola legata all’uliveto che circondava la loro abitazione. Non avevano figli e, a quanto pare, non avevano mantenuto contatti con i familiari negli ultimi tempi. La villetta, secondo le prime ricostruzioni, appariva trascurata e in stato di abbandono, segno di un isolamento che si era protratto nel tempo.

Le cause della morte e le indagini in corso

Le prime ipotesi sulla causa della morte dei coniugi indicano un’intossicazione da monossido di carbonio, con la donna trovata accanto al camino e l’uomo al primo piano della casa. La Procura di Verona ha disposto un’autopsia sui corpi per confermare questa teoria o per esplorare altre possibili cause. La morte dei coniugi risalirebbe a un periodo di almeno tre mesi fa, come suggerito dalla posta accumulata nelle cassette postali, mai ritirata.

Il fratello di Marco Steffenoni ha rilasciato alcune dichiarazioni, confermando che la coppia aveva scelto di ritirarsi dalla vita sociale. Ha espresso dispiacere per la situazione, rivelando che non frequentava più il fratello da tempo. “Avevano deciso di bastarsi, di chiudere i rapporti con il mondo e con la famiglia”, ha affermato, evidenziando la volontà della coppia di vivere in isolamento.

Un caso che solleva interrogativi sulla solitudine

La tragica vicenda dei coniugi Steffenoni-Nizzola mette in luce un tema delicato: la solitudine degli anziani e il rischio di isolamento sociale. In un’epoca in cui le connessioni umane sono fondamentali, la scelta di ritirarsi completamente dalla vita sociale può avere conseguenze drammatiche. La mancanza di contatti con amici e familiari, come nel caso di Marco e Maria Teresa, può portare a situazioni estreme, come quella che si è verificata a Verona.

Questa scoperta ha suscitato un’ondata di tristezza e riflessione nella comunità locale, che si interroga su come sia possibile che due persone possano vivere in un tale isolamento senza che nessuno si preoccupi per loro. La situazione dei coniugi rappresenta un monito per tutti, affinché si presti attenzione a chi vive in solitudine e si cerchi di mantenere vivi i legami sociali, soprattutto in età avanzata.

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