Scoperta di due corpi mummificati in un cunicolo sotterraneo alla cecchignola, roma
Due speleologi milanesi scoprono a Roma, nella zona della Cecchignola, due corpi mummificati in un cunicolo sotterraneo. Indagini in corso per chiarire identità e cause del decesso.

Due speleologi milanesi hanno scoperto a Roma, nella zona della Cecchignola, due corpi mummificati in un cunicolo sotterraneo. Le indagini sono in corso per identificarli e chiarire le cause della morte. - Unita.tv
Un ritrovamento inquietante ha sorpreso due speleologi milanesi in vacanza a Roma. Mentre esploravano una cavità sotterranea nella zona della Cecchignola, vicino via dei Corazzieri e via di Vigna Murata, hanno trovato due corpi mummificati, rannicchiati uno accanto all’altro. Il luogo, collegato probabilmente a un vecchio canale idrico, ha custodito i resti per più di dieci anni. Sono scattate immediatamente le indagini sul posto per chiarire l’identità e le cause del decesso di queste due persone rimaste dimenticate nel sottosuolo.
La scoperta dei corpi nel cunicolo della cecchignola
Sabato 24 maggio, due amici speleologi provenienti da Milano si sono calati in un cunicolo sotterraneo quasi nascosto nella zona della Cecchignola, una periferia di Roma conosciuta per la sua articolata rete di infrastrutture e aree verdi. Armati di corde e torce, i due hanno esplorato una cavità che usavano probabilmente un tempo come canalizzazione dell’acqua, collegata al vicino laghetto artificiale dell’Eur. Durante la loro discesa, le luci hanno illuminato uno scenario inaspettato. Si sono trovati davanti a due corpi, ormai ridotti a scheletri parzialmente mummificati, disposti in posizione rannicchiata, uno accanto all’altro. I resti, che secondo le prime stime erano sepolti da almeno un decennio, hanno subito suscitato inquietudine e preoccupazione.
Usciti rapidamente dalla cavità, gli speleologi hanno allertato il 112. Sul posto sono intervenute diverse squadre: il IX Distretto Esposizione della polizia locale, la Squadra Mobile, la Polizia Scientifica e i Vigili del Fuoco, che hanno collaborato per recuperare le salme. Le condizioni del cunicolo hanno reso complicato il lavoro di estrazione dei corpi, ma i soccorritori sono riusciti a portarli all’Istituto di Medicina Legale della Sapienza, dove sono stati messi in moto accertamenti approfonditi. L’autopsia e i test del dna serviranno a raccogliere indizi precisi sull’identità e le cause della morte.
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Ipotesi investigative per un caso ancora avvolto nel mistero
Gli investigatori stanno valutando diverse piste per spiegare la presenza di questi corpi abbandonati in un luogo così appartato e umido. Una prima ipotesi contempla che si tratti di due senzatetto, rifugiatisi nel cunicolo alla ricerca di riparo e poi incapaci di uscire da soli. Potrebbero essere morti per cause naturali, un incidente o un malore improvviso. L’isolamento e l’assenza di soccorso avrebbero provocato la lenta mummificazione dei loro resti.
Parallelamente non viene esclusa la possibilità che dietro questo ritrovamento si nasconda un episodio di natura criminale. I corpi potrebbero essere stati nascosti o abbandonati da qualcuno che voleva nascondere un delitto e la conseguente sparizione delle vittime. In questo scenario, la posizione rannicchiata e la vicinanza tra i due corpi potrebbero anche indicare una fuga disperata o un tentativo di salvarsi insieme da una minaccia esterna.
La polizia sta incrociando questi dati con gli elenchi delle persone scomparse in città, in un tentativo di dare un nome e una storia a quei cadaveri finora rimasti anonimi. Al momento nessuna certezza emerge, solo due figure congelate nel silenzio del sottosuolo romano.
Il luogo del ritrovamento e le caratteristiche del cunicolo dimenticato
Il cunicolo dove sono stati scoperti i corpi si trova in un’area di confine, tra edilizia popolare e spazi verdi, pochi passi dalla stazione Laurentina della metro B. La zona collega via dei Corazzieri con via di Vigna Murata ed è attraversata da strutture dismesse e residui di vecchi impianti industriali o idraulici. Il tunnel sembra essere servito in passato per il deflusso delle acque verso il laghetto artificiale dell’Eur.
Quel tratto sotterraneo non è stato oggetto di frequenti esplorazioni e si presentava come un ambiente umido e isolato, difficilmente accessibile a chi non conoscesse la zona. Proprio questa condizione lo rese ideale per chi volesse nascondersi o lasciare qualcosa senza possibilità di essere scoperto. All’interno, l’assenza di luce e umidità hanno favorito lo stato di conservazione mummificato dei corpi.
Gli specialisti della medicina legale stanno lavorando per ricostruire i dettagli più precisi su età, tempo e modalità del decesso. Si tratta di un lavoro che richiede tempo ma promette di chiarire molti aspetti oscuri di questa storia, aiutando a dare un nome a quei due corpi bloccati nel tempo sotto il cemento di Roma.
Non ci sono ancora riscontri ufficiali su eventuali sospetti o moventi, ma l’area rimane sotto stretta osservazione mentre le indagini proseguono tra le ipotesi e le ombre di quel cunicolo dimenticato.