
Tensioni nella maggioranza di centrodestra in Lombardia sulla presidenza della Fondazione Fiera: il Pd chiede le dimissioni di Enrico Pazzali, mentre Fontana difende il garantismo e Fratelli d’Italia spinge per un passo indietro, evidenziando contrasti interni. - Unita.tv
La tensione all’interno della maggioranza di centrodestra in lombardia cresce attorno alla presidenza della Fondazione Fiera. Un dibattito acceso coinvolge il presidente della regione, Attilio Fontana, e Fratelli d’Italia, partito principale della coalizione. La prossima seduta del consiglio regionale, prevista per martedì, potrebbe far emergere fratture nel blocco di governo sulle questioni legate alla leadership dell’ente espositivo milanese.
la mozione del pd sulla presidenza della fondazione fiera e le possibili ripercussioni
Martedì il consiglio regionale discuterà una mozione presentata dal Partito Democratico, che sollecita il governatore Fontana a intervenire affinché Enrico Pazzali lasci la presidenza della Fondazione Fiera. La proposta nasce dal contesto di un’inchiesta giudiziaria che ha coinvolto Pazzali e che ha già provocato la sua autosospensione, dovuta a presunte irregolarità legate all’attività di una società esterna, Equalize. Questi fatti, pur non riguardando direttamente la Fondazione, hanno acceso il dibattito politico.
Il pd punta a sollecitare un’azione concreta dell’esecutivo lombardo. La mozione potrebbe ottenere consenso anche tra i banchi di Fratelli d’Italia, già critico nei confronti del ritorno di Pazzali alla guida della Fondazione. L’eventualità di ricorrere al voto segreto in aula alimenta l’incertezza sul sostegno reale alla mozione. L’opposizione potrebbe così scoprire che alcuni membri della maggioranza non rispettano i delicati equilibri fino a oggi noti. Parallelamente, Fratelli d’Italia sta valutando la possibilità di presentare una propria mozione nello stesso senso, rafforzando la richiesta di un passo indietro da parte di Pazzali.
il recente dibattito interno: fontana e fratelli d’italia su posizioni opposte
La frattura si è manifestata con forza dopo le dichiarazioni del coordinatore lombardo di Fratelli d’Italia, Carlo Maccari, che aveva espresso forte critica verso la decisione di Pazzali di tornare alla presidenza della Fondazione, ritenendo poco opportuni tempi e modalità del reintegro. Questa posizione anticipava la mozione del pd, segnalando una vera spaccatura all’interno della coalizione.
Attilio Fontana ha risposto duramente alle critiche parlando di garantismo, cardine secondo lui del centrodestra, e accusando l’opposizione di speculare su vicende giudiziarie ancora in fase preliminare. Ha chiarito che la normativa sulle Fondazioni di diritto privato vieta interventi esterni nelle decisioni interne, lasciando a Pazzali la scelta di rientrare. Fontana ha anche sottolineato che il governatore spiegherà ai colleghi di centrodestra quando richiesto, ironizzando sulla necessità di impartire una “lezioncina” su come funzionano queste istituzioni.
La replica di fratelli d’italia
La risposta di Fratelli d’Italia non si è fatta attendere. Maccari ha sottolineato di non comprendere lo stupore di Fontana, riaffermando il dovere politico di indicare che la presenza di Pazzali nel ruolo di presidente trasmette un’immagine negativa e poco trasparente. Il capogruppo Christian Garavaglia ha ribadito che il partito mantiene una posizione garantista ma chiede un gesto politico chiaro da parte di Pazzali, ritenendo inappropriato il suo ritorno al comando della Fondazione.
Le implicazioni politiche per la maggioranza e la tutela dell’immagine della fondazione
Le tensioni raccolgono commenti anche da altri esponenti di Fratelli d’Italia. Marco Bestetti, consigliere regionale, puntualizza che il gruppo sta valutando con attenzione la mozione del pd, conscio dell’importanza di bilanciare il principio di non colpevolezza con la tutela dell’immagine della Fondazione Fiera, un ente di rilievo per la lombardia.
Questi sviluppi mettono in luce una crisi interna nella coalizione di centrodestra, in cui il rispetto delle regole e delle prerogative degli enti privati si scontra con la necessità di mantenere credibilità e trasparenza verso l’opinione pubblica. La posizione di Fontana appare legata a una difesa del garantismo formale, mentre Fratelli d’Italia punta a un intervento più deciso per evitare strumentalizzazioni e preservare l’ente. Il confronto in aula potrà consegnare un quadro nuovo, in cui le alleanze politiche si rimoduleranno tenendo conto di questa disputa.