La scomparsa di Maria Denisa Adas, 30 anni, ha acceso l’attenzione delle autorità e degli abitanti di Prato. Originaria della Romania ma residente a Roma, la donna è sparita da tre giorni. L’ultimo contatto risale alla sera del 16 maggio: da allora, nessuna traccia né risposta dai suoi telefoni cellulari, entrambi spenti. Il caso è seguito dalla procura di Prato, che ha aperto un fascicolo per sequestro di persona. Gli investigatori lavorano per chiarire le circostanze e trovare indizi per ricostruire gli ultimi movimenti di Maria Denisa.
La chiamata finale e l’allarme lanciato dalla famiglia
L’ultimo segnale di vita è arrivato poco prima di mezzanotte, quando Maria Denisa ha telefonato alla madre. Durante la chiamata, la donna sembrava tranquilla, come ha riferito la madre stessa. “Quel momento è stato l’ultimo contatto: subito dopo, Maria Denisa non ha più risposto ai messaggi né alle chiamate.” La situazione ha messo in allarme la famiglia, che ha notato l’anomalia soprattutto perché i suoi telefoni vengono di solito tenuti accesi. La madre si è rivolta alla polizia a Roma, presentando una denuncia per scomparsa. Il caso è stato quindi preso in carico dalle autorità di Prato, dove la donna si trovava al momento dell’ultima chiamata. Le ricerche sono cominciate da subito con l’intervento della prefettura e delle forze dell’ordine, che hanno attivato tutti i mezzi per ritrovare Maria Denisa.
Il luogo della scomparsa e il profilo della donna
Le tracce più recenti della giovane si concentrano nella zona di via Ferrucci a Prato, vicino al centro storico. Questo quartiere ospita soprattutto uffici e attività commerciali, e contiene il residence Ferrucci dove Maria Denisa alloggiava da giorni. Secondo la procura di Prato, la donna svolgeva attività di escort e era giunta nella città toscana venerdì 16 maggio con la sua auto, una Fiat 500. L’autovettura è stata rinvenuta parcheggiata nella corte interna del residence, mentre lei aveva prenotato la stanza fino a domenica successiva. Negli ultimi mesi, Maria Denisa aveva già soggiornato più volte nello stesso luogo, che evidentemente conosceva. In serata avrebbe incontrato un cliente, sentito dagli inquirenti e per il quale è stato confermato un alibi per la notte della sparizione.
Indagini sulla stanza del residence e movimenti sospetti
Gli investigatori hanno esaminato la stanza affittata al Ferrucci, notando alcune anomalie. Mancano molti degli abiti della donna, con almeno due valigie e una coperta che Maria Denisa portava sempre con sé sparite. Anche la sua borsa non si trova più nella stanza, mentre i trucchi sono rimasti nel bagno e nell’armadio sono state trovate due paia di scarpe. La chiave della stanza era inserita all’interno della porta, una condizione insolita che suggerisce che la donna abbia lasciato in fretta la camera senza chiuderla a chiave. Le telecamere del residence, censite come deterrenti, in realtà non erano funzionanti durante i controlli della polizia, il che complica la ricostruzione degli spostamenti. La donna non ha usato la sua auto per allontanarsi, dunque o è salita su un’altra vettura o si è mossa a piedi prima di sparire.
Le piste investigative e le chiamate tra amiche
La procura sta valutando tutte le possibili piste e ha ascoltato testi chiave: il cliente incontrato venerdì sera, che conferma di non essere implicato grazie a un alibi solido, il gestore del residence e alcune amiche della donna. Durante la serata della scomparsa, Maria Denisa avrebbe scambiato messaggi con alcune conoscenti, che sono stati acquisiti dagli inquirenti. Le fotocamere delle aree vicine al residence sono state visionate per cercare immagini utili. L’attenzione è ora rivolta a ricostruire ogni piccolo dettaglio utile a capire il motivo della sparizione e se la donna temesse per la propria sicurezza. L’associazione Penelope Toscana invita a fornire qualsiasi segnalazione che possa aiutare nelle ricerche.
Ultimo aggiornamento il 19 Maggio 2025 da Luca Moretti