Lo sciopero indetto dai sindacati di base ha causato la cancellazione di decine di voli negli scali milanesi, provocando ritardi e problemi nella gestione dei bagagli. La protesta coinvolge lavoratori impiegati in diverse aziende del settore aeroportuale e punta a ottenere tutele economiche più adeguate.
La portata dello sciopero negli aeroporti milanesi
Il 2025 ha visto un forte impatto sulle operazioni degli aeroporti milanesi a causa dello sciopero proclamato dai sindacati di base. L’astensione dal lavoro ha interessato numerosi dipendenti impegnati nel servizio handling, cioè la consegna e gestione dei bagagli, oltre al personale operativo in vari settori collegati ai voli. In totale sono stati cancellati 64 voli: 34 nello scalo di linate e 32 a malpensa.
Disagi e ritardi per i passeggeri
Questa situazione ha generato non solo cancellazioni ma anche ritardi significativi nelle partenze e arrivi, creando disagi ai viaggiatori che si sono trovati ad affrontare attese prolungate sia all’imbarco che al ritiro delle valigie. Le compagnie aeree hanno dovuto riorganizzare i propri piani di volo in corsa, mentre il personale degli aeroporti ha gestito una pressione crescente per mantenere sotto controllo le operazioni residue.
Le organizzazioni sindacali hanno sottolineato come lo sciopero coinvolga lavoratori appartenenti a diverse aziende presenti negli scali lombardi. Questa pluralità rende complessa la trattativa con le direzioni aziendali perché riguarda condizioni contrattuali differenti ma unite da problematiche comuni legate alla retribuzione e ai diritti sul posto di lavoro.
Le richieste principali dei sindacati durante la protesta
I sindacati promotori della mobilitazione puntano principalmente alla tutela del potere d’acquisto dei salari, che secondo loro è diminuito oltre il 20% negli ultimi anni a causa dell’inflazione elevata e della mancanza di adeguamenti salariali significativi. Questo calo del reddito reale rappresenta una delle motivazioni più forti dietro allo sciopero.
Tra le richieste specifiche spiccano il pagamento delle maggiorazioni domenicali per chi lavora nei giorni festivi, un diritto spesso contestato o negletto dalle aziende; inoltre viene chiesto il rimborso o copertura del lavaggio degli indumenti da lavoro , indispensabili per garantire sicurezza sul posto; infine viene sollevata la questione del corretto pagamento delle ferie maturate dai lavoratori senza irregolarità o ritardi.
Ulteriori richieste sindacali
I rappresentanti sindacali chiedono anche riconoscimenti salariali aggiuntivi su base aziendale che riflettano meglio gli sforzi quotidiani fatti dagli operatori nei terminal aeroportuali. Questi punti formano un pacchetto complessivo volto ad assicurare condizioni più giuste dopo anni difficili sotto il profilo economico per molti addetti al settore.
L’impatto sui voli garantiti e responsabilità aziendali secondo i sindacati
Lo sciopero è stato organizzato rispettando alcune fasce orarie definite come garantite per assicurare comunque un minimo funzionamento degli scali durante l’agitazione. Nonostante ciò su malpensa erano previsti circa 168 voli soggetti all’astensione dal lavoro: ne sono stati cancellati già 32 prima della fine della protesta.
Dati di cancellazione voli
A linate invece su circa 90 partenze considerate nell’ambito dello sciopero ne risultano annullate ben 34 fino ad ora. Questi dati dimostrano come l’agitazione abbia colpito duramente entrambe le strutture principali dell’aeronautica civile lombarda causando ripercussioni immediate sulla regolarità dei servizi offerti agli utenti finali.
Secondo i sindacati la responsabilità principale va attribuita alle aziende coinvolte nella gestione aeroportuale – incluse Sea spa – accusate di non voler aprire tavoli negoziali con i rappresentanti dei lavoratori né prendere in considerazione le rivendicazioni poste dalla categoria. Questo muro contro muro alimenta tensione sociale ed estende i disagi verso passeggeri ed operatori stessi dentro gli scali milanesi.