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Sciopero nazionale di medici e infermieri della sanità privata e residenze per anziani per 24 ore

Oggi sciopero di 24 ore nella sanità privata e nelle strutture per anziani, con medici, infermieri e operatori socio-sanitari in protesta per il rinnovo del contratto e migliori condizioni lavorative.

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Medici, infermieri e operatori socio-sanitari della sanità privata e delle strutture per anziani scioperano per un giorno in tutta Italia, chiedendo il rinnovo del contratto nazionale, migliori condizioni di lavoro e aumenti salariali. - Unita.tv

Oggi l’intero comparto della sanità privata e delle strutture per anziani è paralizzato da uno sciopero che coinvolge medici, infermieri e operatori socio-sanitari. L’astensione dal lavoro durerà un giorno intero e si svolge con manifestazioni diffuse nelle principali città italiane. Le sigle sindacali Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl hanno promosso l’azione come forma di pressione per ottenere il rinnovo del contratto nazionale e condizioni di lavoro più adeguate. L’adesione iniziale sembra molto elevata, anche se saranno necessari dati ufficiali per confermarlo.

Motivi e richieste principali dello sciopero

Il fulcro della protesta riguarda l’assenza di un contratto aggiornato per migliaia di lavoratori della sanità privata, settore spesso trascurato rispetto a quello pubblico. I sindacati segnalano che le condizioni di lavoro, anche nelle residenze per anziani, sono peggiorate negli ultimi tempi a causa dell’aumento dei carichi, della carenza di personale e di salari fermi da anni. L’obiettivo dichiarato è ottenere un accordo che migliori le tutele economiche e professionali del personale sanitario, garantendo maggiori diritti e soluzioni pratiche a problemi quotidiani come la sicurezza sul lavoro e l’organizzazione degli orari.

Attenzione ai livelli retributivi e stabilizzazione contrattuale

La protesta si concentra anche sui livelli retributivi, giudicati insufficienti rispetto alle responsabilità e all’impegno richiesto nel front office della sanità privata. Il personale chiede quindi che i nuovi accordi includano incrementi salariali significativi. Altro punto critico è la stabilizzazione dei contratti a tempo determinato che coinvolgono molti operatori in questo campo. I sindacati chiedono anche un maggior rispetto nei confronti di chi assicura assistenza continua agli anziani, ambiente dove la pressione emotiva e fisica è elevata.

Mobilitazioni nelle città italiane e partecipazione delle sigle sindacali

Lo sciopero si è manifestato con presidi e sit-in in diverse metropoli italiane. A Roma, ad esempio, centinaia di operatori si sono radunati davanti alla sede della Giunta regionale del Lazio. La presenza dei principali vertici sindacali, come Barbara Francavilla per Fp Cgil, Roberto Chierchia per Cisl Fp e Pietro Bardoscia per Uil Fpl, ha sottolineato l’importanza della mobilitazione a livello nazionale. Le manifestazioni hanno coinvolto non solo medici e infermieri, ma anche gli operatori socio-sanitari impegnati nelle strutture private e nelle case di riposo.

Proteste in altre città

Anche in altre città si registrano presidi analoghi: le proteste seguono lo stesso modello, con la richiesta della chiamata diretta alle istituzioni e la diffusione di volantini informativi per coinvolgere l’opinione pubblica. Le modalità di sciopero sono state concordate dalle tre sigle sindacali principali proprio per ottenere un fronte comune e far pesare la pressione sul governo e sugli enti gestori delle strutture private. L’impatto del blocco riguarda molte attività, dai servizi domiciliari fino alle strutture di ricovero, mettendo in luce le fragilità del settore.

Aspettative e possibili sviluppi dopo lo sciopero

Il presidio di oggi vuole segnare una tappa decisiva nelle trattative sul rinnovo contrattuale per migliaia di lavoratori esclusi dalle recenti intese del settore pubblico. Gli organizzatori confidano che la mobilitazione ottenga una rapida convocazione da parte delle associazioni datoriali e degli enti competenti per riaprire un confronto serio e concreto. Lo sciopero di 24 ore però potrebbe ripetersi o intensificarsi se i segnali sul dialogo e sulle proposte economiche restassero insufficienti.

La pressione degli operatori intende far emergere le condizioni di disagio di molti lavoratori, ancora troppo spesso invisibili rispetto agli sforzi e alle responsabilità che si portano. A breve, poi, si attendono dati più dettagliati sull’impatto dell’astensione che saranno utili per valutare se il movimento è destinato a coinvolgere una platea ancora più ampia, includendo magari altre figure professionali del settore. Gli sviluppi nelle prossime settimane dipenderanno dalla rapidità delle risposte della parte datoriale e dagli eventuali interventi istituzionali volti a facilitare la chiusura dell’accordo.