sciopero di 24 ore del personale Fs e Italo blocca treni a Roma Termini con ritardi fino a 90 minuti
Lo sciopero di 24 ore del personale ferroviario di Fs e Italo ha causato gravi disagi nella stazione Termini di Roma, con cancellazioni e ritardi significativi per i pendolari.

Lo sciopero nazionale di 24 ore del personale ferroviario Fs e Italo ha causato gravi disagi nella stazione di Roma Termini, con cancellazioni e ritardi soprattutto per i treni regionali, mentre i treni a lunga percorrenza sono stati garantiti in fasce orarie protette. - Unita.tv
Lo sciopero nazionale di 24 ore proclamato dal personale ferroviario del gruppo Fs e di Italo ha provocato disagi intensi nella stazione Termini di Roma. La protesta, portata avanti dalle sigle autonome Usb e Sgb, mette a dura prova la regolarità dei servizi ferroviari, portando cancellazioni e ritardi anche consistenti. La mobilitazione nasce dalla vertenza sul rinnovo contrattuale e interessa un ampio spettro di lavoratori del comparto, ma non tocca alcuni settori come la manutenzione infrastrutture di Rfi. La situazione ha colpito soprattutto i viaggiatori pendolari e chi si muove con i treni a media distanza, mentre i convogli a lunga percorrenza restano garantiti in fasce orarie precise.
L’ampiezza dello sciopero e i settori coinvolti
Il blocco delle attività si è sviluppato dalle una del mattino fino alle 23.59 del giorno dello sciopero, causando ritardi fino a 90 minuti su importanti linee ferroviarie nel nodo romano di Termini. Il personale coinvolto include il personale viaggiante, addetti alla circolazione e quelli che si occupano dei servizi operativi ferroviari. Non rientrano nello sciopero i lavoratori impegnati nella manutenzione delle infrastrutture, che hanno protestato poco tempo fa, proprio l’11 aprile. Inoltre, l’assemblea nazionale di Pdm/Pdb del Gruppo Fsi ha adottato una forma di protesta limitata, con uno stop delle attività solo dalle 9 alle 17 e dedicato esclusivamente ai dipendenti Fs.
Frammentazione e adesione diversa tra i lavoratori
Questa organizzazione della mobilitazione evidenzia una frammentazione nei livelli di adesione, con alcune categorie di lavoratori che si astengono interamente dal lavoro, mentre altre mantengono una posizione più flessibile. La scelta di Usb e Sgb di proseguire con la protesta ha anche influito sull’andamento dei treni regionali e locali, dove si segnalano cancellazioni e rallentamenti. Ciò fa emergere la criticità del servizio pubblico di trasporto in particolare nelle fasce orarie più utilizzate dai pendolari.
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Le garanzie previste durante lo sciopero per i treni a lunga percorrenza e regionali
Nonostante la mobilitazione, i treni a lunga percorrenza restano garantiti in alcune fasce orarie fondamentali, in virtù di accordi di settore e previsioni normative. Usb ha sottolineato che i convogli che partono dall’origine e arrivano a destinazione evitando cancellazioni o ritardi significativi sono quelli segnalati tramite i canali ufficiali aziendali, a condizione che rientrino nei servizi convenuti come essenziali. Per quanto riguarda il trasporto regionale, invece, sono confermate le fasce di garanzia nei giorni feriali, dalle 6 alle 9 del mattino e dalle 18 alle 21, al fine di assicurare almeno un buon livello di mobilità nelle ore di punta.
Misure per limitare l’impatto e aggiornamenti in tempo reale
Queste misure sono pensate per limitare l’impatto della protesta soprattutto su chi deve muoversi per lavoro o impegni quotidiani, anche se nella pratica spesso si verificano disservizi anche nei momenti protetti. Le informazioni sui treni garantiti vengono aggiornate in tempo reale sui monitor e sui canali digitali delle compagnie ferroviarie, ma non sempre sono sufficienti a contenere disagi e incertezza tra i passeggeri. La gestione dello sciopero secondo questi criteri richiede una certa attenzione da parte degli utenti, che devono verificare costantemente gli orari e le eventuali modifiche al programma di viaggio.
Gli impatti sulla mobilità a roma e la reazione delle sigle sindacali
L’effetto dello sciopero si è riverberato in maniera evidente sulle attività nel cuore ferroviario di Roma, con treni cancellati o ritardati e una situazione complessa nei servizi di trasporto locale. Il nodo di Termini, crocevia fondamentale per spostamenti dentro e fuori città, ha risentito direttamente dell’adesione allo sciopero, complice anche la simultaneità della protesta tra diverse categorie di lavoratori. Usb e Sgb hanno deciso di sostenere con forza la mobilitazione per esercitare pressione nella trattativa sul rinnovo contrattuale, riportando con questo gesto la questione dei diritti e delle condizioni lavorative all’attenzione pubblica.
Attesa e cautela nelle proteste precedenti
Va ricordato che lo stesso Usb aveva sospeso una precedente protesta prevista per sabato 17 maggio, dopo il monito del garante dello sciopero, per evitare complicazioni legate a eventi di particolare rilievo religioso e sociale, come la messa di intronizzazione di papa Leone XIV il 18 maggio. Questo dettaglio dimostra una certa cautela nell’organizzazione della mobilitazione, che però non ha fermato la nuova giornata di sciopero. L’azione sindacale mette in evidenza un clima di tensione nel settore e riflette difficoltà nella trattativa tra lavoratori e compagnie ferroviarie.
Gli utenti del trasporto pubblico locale si sono trovati a fronteggiare disagi e obbligo di riorganizzare spostamenti, con effetti anche sui collegamenti urbani più frequentati. Proprio la complessità di questa situazione si traduce in una prova importante per il sistema ferroviario romano e per le aziende coinvolte, impegnate ora a fronteggiare le conseguenze di una giornata difficile per la mobilità cittadina.