La seconda prova della maturità 2025 per il liceo delle scienze umane ha messo alla prova migliaia di studenti con un brano sul tema della globalizzazione tratto dal volume “Temi e metodi per la sociologia del territorio”, curato da Marianna d’Ovidio e Giampaolo Nuvolati, docenti dell’università di milano-bicocca. Il testo ha portato all’interno dell’esame questioni legate alle trasformazioni sociali e territoriali, offrendo spunti di riflessione sulle disuguaglianze e sui rapporti tra globale e locale.
La genesi del volume e la scelta del testo per la maturità
Marianna d’Ovidio racconta di aver appreso con sorpresa e piacere la decisione del ministero di scegliere un estratto del loro lavoro come traccia d’esame. Il libro è il risultato di un progetto collettivo che ha coinvolto vari docenti e ricercatori dell’università di milano-bicocca, molti dei quali precari. Questo aspetto è particolarmente significativo per d’Ovidio, perché mette in luce le dinamiche del mondo accademico, spesso sottovalutate, e valorizza il contributo di chi lavora dietro le quinte della ricerca universitaria italiana. La scelta del brano per la seconda prova rappresenta per gli autori un riconoscimento sia del valore scientifico del volume sia del lavoro svolto da un gruppo ampio di studiosi.
Il volume si compone di diversi approcci e prospettive metodologiche sulla sociologia del territorio, uno studio che interpreta i cambiamenti sociali partendo dall’analisi degli spazi e delle comunità. Questo ha permesso agli studenti di confrontarsi con un testo articolato, non semplice, ma capace di stimolare un ragionamento approfondito sulle trasformazioni contemporanee della società.
Focus sui temi della globalizzazione e delle disuguaglianze territoriali
Nel libro, la sezione specifica dedicata alla globalizzazione è stata curata da Alessandra Terenzi, ricercatrice dell’università di pisa. Questa parte approfondisce tre aspetti chiave: le disuguaglianze generate dalla globalizzazione, l’interazione continua tra dimensione globale e realtà locali, e la fase definita “post-globalizzazione”. Quest’ultima fa riferimento a cambiamenti recenti nelle relazioni economiche e politiche internazionali, come le politiche protezionistiche emerse negli ultimi anni. Un esempio ricordato è l’introduzione di dazi commerciali durante l’amministrazione trump, che ha alterato equilibri globali senza entrare nel merito politico ma sottolineando le ripercussioni materiali sulle comunità e territori.
D’Ovidio sottolinea come le questioni urbane attuali si concentrino spesso sulle disuguaglianze, declinate in termini spaziali e sociali. Le città diventano così uno specchio delle contraddizioni derivanti dalla globalizzazione. La ricerca sociologica sul territorio mira proprio a capire questi fenomeni, mettendo in evidenza come le differenze sociali si manifestino geograficamente attraverso segregazioni abitative o accesso differenziato ai servizi.
Il volume offre quindi un approccio che consente di combinare analisi microscopica, centrata su contesti locali specifici, e un’indagine più ampia delle dinamiche globali. Questa prospettiva ha trovato un riscontro diretto nella traccia scelta per la maturità, che invitava gli studenti a riflettere sul rapporto tra processi globali e loro effetti sul territorio e sulla società.
La sociologia del territorio come strumento per leggere il cambiamento sociale
Per d’Ovidio la chiave del volume sta nel mostrare come si possano studiare questioni complesse dal punto di vista metodologico, offendo agli studiosi strumenti per indagare le realtà in cambiamento. La velocità delle trasformazioni sociali di oggi richiede un approccio scientifico che sappia adattarsi e interpretare le nuove condizioni, evitando giudizi superficiali o generalizzazioni.
L’esperienza degli studenti coinvolti nella maturità rappresenta una prova tangibile di questa sfida. D’Ovidio manifesta una certa curiosità verso i temi elaborati dai ragazzi, rivelando interesse per come abbiano affrontato un testo strutturato e non facile. Nel contesto attuale, in cui la società evolve rapidamente, capire come i giovani interpretano e trattano questioni rilevanti come la globalizzazione e le disuguaglianze è un elemento prezioso per chi si occupa di ricerca sociale.
Scuola e ricerca sociale: un impegno condiviso
La competizione accademica e didattica cade così in un momento in cui le trasformazioni territoriali si intrecciano a questioni più ampie di giustizia sociale e sviluppo. La sociologia del territorio non solo misura ma aiuta a spiegare queste trasformazioni, fornendo un quadro in cui analogie e differenze si confrontano sul piano concreto dello spazio vissuto.
Le scuole e le università contribuiscono a formare non solo conoscenze, ma anche consapevolezza critica su temi che, per la società italiana e globale, saranno centrali nei prossimi anni. Lo sforzo di mettere a disposizione un volume scientifico aggiornato testimonia un impegno verso questo obiettivo, che si traduce anche in scelte didattiche significative come quella fatta per la maturità 2025.