La terza serata del Festival Letterario dell’Archeologia si è svolta ieri alla Peschiera di Mar’e Pontis, con un programma dedicato al tema della vita nelle sue molteplici sfumature. L’evento, organizzato dalla Fondazione Mont’e Prama, ha proposto una combinazione di musica dal vivo, presentazioni letterarie e riflessioni personali. Tra performance artistiche e dialoghi intensi sono emerse storie di forza emotiva, ironia e memoria.
L’apertura musicale: franc masù tra poesia del mare e canto mediterraneo
La serata è stata introdotta da Virginia Saba, giornalista e scrittrice che ha sintetizzato il senso degli incontri con la frase “questa sera parleremo di vita intensa”. A seguire Franca Masu ha preso il palco con Luca Falomi alla chitarra e Salvatore Maiore al violoncello per proporre lo spettacolo Amor i Mar. La cantante algherese ha offerto un viaggio sonoro sospeso tra le onde del mare e la parola poetica. Il repertorio si è ispirato anche a Alfonsina Storni, grande poetessa argentina nota per i suoi versi legati all’acqua e alle emozioni profonde.
L’esibizione ha saputo intrecciare suoni mediterranei a immagini evocative senza perdere mai quel tono intimo che caratterizza la tradizione isolana. Le melodie hanno accompagnato momenti riflessivi sulla natura della vita vista attraverso il filtro delle onde marine. La presenza degli strumenti classici come violoncello ha arricchito l’atmosfera creando una cornice sonora avvolgente.
Raccontare la vita attraverso libri: disabilità amore materno comico dramma
Dopo la musica spazio alle parole con Anna Cherubini e Giada Di Berardino autrici di Frollino, il mio bambino magico . Il libro affronta il tema della disabilità mettendo in luce l’amore materno come forza motrice capace di superare ostacoli quotidiani ancora poco raccontati nel panorama editoriale italiano. Le due scrittrici hanno condiviso dettagli delicati ed emozionanti che hanno toccato profondamente chi ascoltava.
A seguire Alessandro Bencivenni noto sceneggiatore italiano si è confrontato con Andrea Fulgheri sul romanzo Quei giorni in Provenza , scritto insieme alla moglie Patrizia Busacca scomparsa alcuni anni fa. L’autore lo definisce un racconto comico ma anche drammatico dove convivono dolore amore leggerezza sorriso riflessione. Un’opera che riprende le caratteristiche tipiche della commedia italiana capace di mescolare toni opposti restituendo uno spaccato autentico della condizione umana.
Satira pungente sull’attualità: federico palmaroli presenta nun fate caso ar disordine
Federico Palmaroli noto soprattutto per le vignette satiriche tratte da Le più belle frasi di Osho è stato protagonista successivo con una lettura ironica tratta dal suo libro Nun fate caso ar disordine . Attraverso battute taglienti Palmaroli mette sotto osservazione vizi italiani ma anche internazionali senza risparmiare critiche sociali attuali.
L’umorismo diventa così uno strumento efficace per far emergere contraddizioni nascoste nella società contemporanea spingendo chi ascolta a riflettere ridendo allo stesso tempo. Lo stile irriverente dell’autore crea momenti divertenti ma carichi di significati più profondi riguardo ai comportamenti collettivi odierni.
Incontro finale con alberto matano tra ricordi familiari ed esperienza professionale
A chiudere la serata Alberto Matano volto noto del servizio pubblico televisivo si è confrontato in dialogo aperto con Giovanni Follesa sul suo libro Vitamia . Matano ha raccontato episodi personali legati alla famiglia ai momenti difficili vissuti durante la carriera giornalistica offrendo un ritratto sincero sia dell’uomo sia del professionista impegnato nel ruolo cruciale dell’informazione oggi in Italia.
Il racconto personale diventa quindi occasione per esplorare temi socialmente rilevanti come l’importanza dei media nella formazione delle opinioni pubbliche oltre ad aprire uno sguardo sull’Italia contemporanea attraversata da sfide culturali ed economiche complesse.