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Stipendi arretrati e protesta tra i lavoratori ARST: disagi e ritardi pesano su oltre 2200 dipendenti

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Lavoratori ARST in protesta per stipendi arretrati e disagi. - Unita.tv
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Il pagamento degli stipendi di giugno ai circa 2200 dipendenti di ARST continua a non concretizzarsi, creando tensioni e difficoltà economiche per molte famiglie. I ritardi, confermati nel mese di luglio, alimentano le preoccupazioni tra gli operatori del trasporto pubblico isolano, mentre i sindacati esprimono dure critiche verso la gestione dell’azienda e della Regione.

Ritardi nel pagamento degli stipendi, un problema che si protrae da giorni

Ad oggi, i lavoratori ARST non hanno ricevuto l’accredito degli stipendi relativi al mese di giugno. Le promesse di pagamento attraverso mandati emessi dalla Regione non si sono ancora tradotte in movimenti bancari effettivi. Il segretario regionale della Fit Cisl, Alessandro Russu, evidenzia come la mancata attenzione alle procedure bancarie necessarie in caso di cambio di amministrazione aziendale abbia aggravato le sofferenze dei lavoratori. L’ingresso di nuovi dirigenti non ha preso in considerazione i tempi tecnici di autorizzazione e processamento dei pagamenti, causando così un ritardo che pesa sulle famiglie. Per far fronte a questo nodo, i sindacati hanno richiesto che ARST fornisca una dichiarazione di solvibilità per ogni dipendente, strumento che aiuterebbe a dare certezze almeno formali sulle scadenze da rispettare. L’assenza degli stipendi non riguarda quindi solo un fatto economico, ma diventa fonte di disagio e frustrazione, alimentando un clima di crescente tensione in azienda.

Conseguenze pratiche e organizzative per i dipendenti e il servizio pubblico

La difficoltà nel ricevere gli stipendi si traduce in problemi concreti sul lavoro quotidiano. Nella mattinata del 16 luglio, i conducenti ARST hanno dovuto affrontare la mancanza di liquidità per acquistare il carburante necessario a svolgere i loro turni, compromettendo la regolare attività del trasporto pubblico in Sardegna. Molti depositi segnalano la gravità della situazione, con autisti privi delle basi per presentarsi ai rispettivi servizi. Oltre al ritardo nei pagamenti, i sindacati denunciano da anni un contesto pesante. I lavoratori lamentano il blocco delle indennità, confermato da lungo tempo, e una distribuzione discutibile dei buoni pasto, percepita come ingiusta. Ai disagi si aggiunge la gestione degli orari, in particolare per chi ha un contratto part-time, con turni particolarmente lunghi e disallineati rispetto alle esigenze. Questi elementi contribuiscono a esasperare il clima tra i dipendenti, riducendo la serenità sul lavoro e la qualità del servizio offerto ai cittadini.

La mobilitazione sindacale pronta ad intensificarsi con lo sciopero del 26 luglio

In risposta a questa situazione, il sindacato Orsa Tpl ha annunciato lo sciopero di 24 ore per il 26 luglio. La protesta nasce da una serie di problemi irrisolti che vanno oltre il solo ritardo nel pagamento degli stipendi. La nota del sindacato sottolinea un disagio accumulato nel tempo che coinvolge aspetti economici, contrattuali e organizzativi e si traduce in un malessere diffuso tra i lavoratori. La decisione di proclamare lo sciopero mira a mettere pressione sulle istituzioni e sull’azienda per ottenere risposte chiare e soluzioni immediate. Il conflitto tra lavoratori e ARST si inserisce in un contesto più ampio, in cui le criticità del sistema di trasporto pubblico sardo emergono con forza, incidendo anche sulla mobilità quotidiana dei cittadini. Le prossime settimane saranno decisive per capire se si troveranno strumenti per risolvere il problema o se le tensioni si aggraveranno ulteriormente.

Ultimo aggiornamento il 16 Luglio 2025 da Serena Fontana

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Serena Fontana

Serena Fontana è una blogger e redattrice digitale specializzata in cronaca, attualità, spettacolo, politica, cultura e salute. Con uno sguardo attento e una scrittura diretta, racconta ogni giorno ciò che accade in Italia e nel mondo, offrendo contenuti informativi pensati per chi vuole capire davvero ciò che succede.

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