La Capitaneria di Porto di Olbia ha liberato più di 800 metri quadrati di spiaggia pubblica occupata abusivamente da attrezzature balneari. Quei pezzi di costa, usati senza permessi, sono tornati finalmente accessibili dopo un’operazione partita all’alba nelle località del nord-est della Sardegna.
Blitz contro le attrezzature abusive sulle spiagge di Olbia
La Guardia Costiera di Olbia ha intensificato i controlli sul demanio marittimo, puntando soprattutto sulle spiagge pubbliche dove erano state piazzate attrezzature senza autorizzazione. Prima che sorgesse il sole, decine di lettini, sdraio, ombrelloni e picchetti sono stati trovati e rimossi. Tutto materiale abbandonato illegalmente, che ora non ostruisce più l’accesso libero a cittadini e turisti.
L’intervento rientra nell’Operazione “Mare e Laghi Sicuri”, un’iniziativa pensata per far rispettare le leggi sull’ambiente e sulle spiagge. La rimozione è stata fatta in fretta, per evitare che quegli spazi restassero occupati nelle ore di punta. Così la Guardia Costiera ha restituito alla comunità tratti di costa preziosi, bloccando l’espansione delle occupazioni abusive.
Multe e controlli più serrati per la sicurezza sulle spiagge
Nei controlli, gli agenti hanno scoperto diverse violazioni, non solo per l’occupazione del suolo pubblico, ma anche per problemi legati alla sicurezza delle attività balneari. Le irregolarità hanno portato a multe per oltre 4 mila euro. Queste sanzioni vogliono mettere un freno a chi piazza attrezzature senza permesso e mantenere ordine sulle spiagge aperte a tutti.
I controlli si sono estesi anche agli stabilimenti balneari, per verificare che rispettino le norme di sicurezza e igiene. Così la Guardia Costiera contribuisce a garantire un ambiente sicuro e decoroso per chi frequenta le spiagge e usa le strutture per il bagno.
Controlli serrati sulla filiera ittica per tutelare i consumatori
Non solo spiagge: la Guardia Costiera di Olbia ha effettuato ispezioni anche nel settore della pesca. Durante i controlli, sono emerse irregolarità sulla tracciabilità e la conservazione dei prodotti ittici. In particolare, sono stati riscontrati problemi nell’etichettatura, un passaggio fondamentale per proteggere la salute dei consumatori e garantire trasparenza sull’origine e la qualità del pesce.
Questi controlli rientrano in un quadro normativo che punisce omissioni e abusi che possono mettere a rischio la salubrità dei prodotti o il diritto dei consumatori a essere informati correttamente. Gli ispettori hanno passato al setaccio numerose attività della filiera, con sopralluoghi e sequestri mirati, per combattere l’abusivismo e le pratiche scorrette.
Ultimo aggiornamento il 30 Luglio 2025 da Matteo Bernardi