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Sarda cinema protagonista fra Locarno e Venezia con lungometraggi, corti e documentari 2025

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Cinema sardo in vetrina a Locarno e Venezia 2025 con film e documentari. - Unita.tv
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Nei mesi estivi la Sardegna ha messo in mostra la sua produzione audiovisiva ai principali festival internazionali che si svolgono in Europa. Un periodo ricco di eventi e premiere che ha coinvolto autori, registi e produzioni isolane, segnando il cinema sardo come presenza significativa nel panorama culturale contemporaneo. Dal Locarno Film Festival a Venezia, le storie ambientate in Sardegna e realizzate da talenti locali hanno attraversato lo schermo internazionale, portando in primo piano temi, luoghi e voci della regione. Dietro questa visibilità c’è la Fondazione Sardegna Film Commission che supporta con determinazione il settore.

La Sardegna conquista Locarno con corti e documentari rappresentativi della cultura isolana

L’11 agosto 2025 si è aperta la 78ª edizione del Locarno Film Festival con la prima mondiale del cortometraggio Su cane est su miu, diretto da Salvatore Mereu. La pellicola, ambientata nella Sardegna degli anni ’70, è basata su un racconto di Salvatore Cambosu e racconta con delicatezza l’infanzia e i passaggi della vita isolana attraverso il dialetto sardo. Mereu consolida il suo stile narrativo fatto di una poesia visiva legata a tradizioni locali e memorie collettive.

Il 14 agosto al festival è stato presentato anche Nella Colonia Penale, un documentario realizzato da quattro registi sardi: Gaetano Crivaro, Silvia Perra, Ferruccio Goia e Alberto Diana. Prodotto da Mommotty srl, il film si immerge nelle realtà delle colonie penali attive in Sardegna, tra le ultime in Europa. Il lavoro, parte della sezione Semaine de la Critique, non si limita a mostrare un luogo ma ricostruisce esperienze e testimonianze, offrendo uno sguardo profondo sulla storia ancora poco conosciuta del territorio. Questi titoli consolidano la presenza del cinema sardo come uno degli ambiti più vivaci e impegnati nella scena festivaliera internazionale.

Venezia 2025, la Sardegna fra grandi autori e nuove leve in prime assolute

Alla 82ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia la Sardegna è protagonista con diverse opere di rilievo. Tra queste spiccano i primi due episodi della serie Portobello, diretta da Marco Bellocchio. Le riprese hanno coinvolto importanti luoghi dell’isola come gli ex carceri di Oristano, Sassari e Cagliari, con il sostegno della Sardegna Film Commission, che ha facilitato logistica e produzione. La serie si presenta come un progetto importante per il cinema e la televisione italiani, e permette di valorizzare spazi storici isolani fuori dall’ordinario.

Altro titolo di richiamo è Confiteor – Come scoprii che non avrei fatto la rivoluzione, di Bonifacio Angius. Il film approda alle Giornate degli Autori come opera personale ed intensa, evidenziando la maturità artistica del regista sassarese. L’adesione al festival riconferma la sua posizione di rilievo nel cinema nazionale.

Sempre a Venezia, nella Settimana Internazionale della Critica, il 28 agosto si è svolta l’anteprima del cortometraggio Restare, di Fabio Bobbio. Girato con un linguaggio intimo e poetico, racconta il rapporto di due giovani che vivono in una provincia sarda sospesa fra il legame con le radici e il desiderio di andarsene. Prodotto da Ginko Film, questo lavoro riflette sul tema universale dell’appartenenza, scandito da paesaggi e atmosfere che raccontano l’isola anche fuori dal cinema.

Le iniziative della Sardegna Film Commission a Venezia per rafforzare l’audiovisivo locale

La presenza della Sardegna a Venezia non si limita alla promozione di film. Il 2 settembre la Sardegna Film Commission ha organizzato due eventi chiave all’Italian Pavilion nella Sala Tropicana e all’Isola Edipo, spazio Extravaganza. Il primo momento ha riguardato la presentazione dei bandi 2025 destinati a sostenere nuove produzioni audiovisive. Tra i temi affrontati c’è la produzione sostenibile, con particolare attenzione all’innovazione creativa e alla collaborazione internazionale.

Il secondo evento, un incontro di networking, ha messo insieme istituzioni, produttori e autori per consolidare il ruolo della Sardegna come centro di produzione nel Mediterraneo. L’obiettivo dichiarato è far emergere ulteriormente le potenzialità produttive e commerciali della regione a livello globale.

La Fondazione ha anche presentato un’edizione speciale della rivista culturale Lollove, frutto di una partnership con un magazine indipendente. Questo progetto editoriale offre un’occasione in più per raccontare le connessioni tra cultura audiovisiva e società isolana, valorizzando opere e contenuti prodotti nella regione. Infine, l’assessora regionale della Cultura, Ilaria Portas, ha sottolineato l’impegno nel formare nuovi professionisti con tre master universitari a partire dall’autunno 2025, a Carbonia, che puntano su cinema, sceneggiatura e management audiovisivo. Queste iniziative confermano la strategia di rafforzare la filiera locale e la sua capacità di fare rete sia internamente che verso l’esterno.

Ultimo aggiornamento il 12 Agosto 2025 da Davide Galli

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Davide Galli

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