Il San Teodoro Jazz torna per la sua decima edizione, pronto a trasformare il piccolo borgo della Gallura in un palcoscenico diffuso. Dal 1 al 6 settembre 2025, il programma si riempie di concerti, jam session e attività pensate per tutte le età. Sul palco saliranno artisti internazionali e nuovi talenti, insieme a eventi culturali e momenti di incontro per appassionati e residenti.
Dieci anni di musica e territorio: il viaggio di San Teodoro Jazz
Partito nel 2016 grazie all’idea del clarinettista Matteo Pastorino, San Teodoro Jazz ha messo radici profonde. Nel tempo ha allargato i suoi orizzonti, diventando un appuntamento fisso per la Gallura e non solo. Questa decima edizione racconta un percorso che ha saputo unire il jazz al territorio, valorizzando spazi e comunità.
Il borgo, di solito tranquillo, ogni anno si anima con migliaia di appassionati che riempiono piazze, locali e persino le spiagge, creando un’atmosfera unica. Pastorino sottolinea come questo traguardo sia importante non solo per gli anni, ma soprattutto per la sostanza. Il festival continua a portare nomi di rilievo e a puntare sui giovani musicisti locali, favorendo una crescita culturale condivisa. Da sempre, l’evento guarda con attenzione alla formazione e alla sperimentazione.
Nel corso degli anni sono stati organizzati laboratori, incontri e mostre che hanno mantenuto vivo il legame tra musica e persone, offrendo occasioni di confronto e scambio. Il riconoscimento conquistato ha aiutato a superare le difficoltà iniziali, comuni agli eventi fuori dai grandi centri. Oggi San Teodoro Jazz è un modello per altre manifestazioni in Sardegna e oltre.
Un festival a tutto jazz: da stelle internazionali a iniziative per grandi e piccini
Dal 1 al 6 settembre il borgo ospiterà nomi di rilievo mondiale insieme a giovani promesse del jazz. Tra gli artisti confermati ci sono il chitarrista Kurt Rosenwinkel e il sassofonista Dayna Stephens. Con loro, Paloma Pradal, Federico Milone, Carol Mello, lo stesso Pastorino e Emanuele Filippi.
Oltre ai concerti, spazio alle jam session notturne, momenti di improvvisazione che richiamano musicisti e spettatori appassionati del jazz dal vivo. Questi incontri si terranno all’aperto, sotto le stelle, regalando un’esperienza autentica e immediata.
Per la prima volta debutta il STJ Contest, un concorso dedicato ai talenti emergenti che vogliono farsi notare nel panorama musicale. Un’occasione per scoprire nuove leve e dare spazio ai giovani del territorio.
Tra le novità anche il laboratorio “Musichiamo?”, pensato per i più piccoli. Un modo per avvicinare i bambini alla musica con giochi e strumenti, coinvolgendo tutta la famiglia. In questo modo arte e cultura diventano un ponte tra generazioni.
Non mancheranno le esposizioni d’arte visiva curate dagli URBURNERS e dall’artista Gianluca Vassallo. Mostre che arricchiranno ulteriormente l’offerta culturale, affiancando la musica con stimoli visivi.
San Teodoro si trasforma: musica in ogni angolo, comunità al centro
Il festival si svolge in più punti del paese, trasformando San Teodoro in un grande palco a cielo aperto. Spiagge, piazze, locali e altri spazi diventano scenari per concerti e iniziative. Una scelta che mette in luce il territorio e crea un dialogo diretto tra musica e ambiente, coinvolgendo residenti e turisti.
Questa formula diffusa aiuta a distribuire il pubblico, evitando resse e garantendo un’esperienza più intima e di qualità. Così chi partecipa può scoprire angoli nascosti del borgo e arricchire il proprio soggiorno con momenti di musica e cultura.
La comunità locale è protagonista. Dal supporto logistico all’accoglienza, fino alla partecipazione diretta agli eventi, gli abitanti contribuiscono a creare un clima familiare e caloroso. Questo coinvolgimento rafforza il legame tra festival e vita quotidiana, assicurandone la continuità.
Il progetto dimostra come eventi culturali ben organizzati possano aiutare lo sviluppo locale e attrarre visitatori senza snaturare l’identità del luogo. Dieci anni di San Teodoro Jazz raccontano una crescita lenta ma concreta.
San Teodoro Jazz: un’identità fatta di ricerca, apertura e radici
Il festival ha sempre seguito una linea chiara: dare spazio alla musica vera, sostenere la creatività e spingersi verso nuove strade. Ha puntato al dialogo tra artisti affermati e giovani emergenti, creando incroci originali e scambi stimolanti.
Pastorino sottolinea come il festival abbia voluto restare aperto a idee innovative senza perdere il contatto con la comunità e il territorio. La dimensione umana è sempre stata al centro, con l’obiettivo di costruire legami forti tra musicisti, pubblico e ambiente.
Un esempio è l’attenzione verso musicisti nati o cresciuti in Sardegna, che trovano così occasioni di confronto con maestri riconosciuti a livello internazionale. Questo favorisce una crescita solida e una maggiore visibilità.
La scelta dei luoghi, le attività oltre i concerti e le iniziative formative completano la proposta musicale, facendo di San Teodoro Jazz un evento con molte facce. Il festival si svolge in un contesto vivo dove cultura, socialità e arte si intrecciano e si rafforzano.
Dalla prima edizione a oggi, la manifestazione ha mantenuto coerenza e qualità, conquistando il cuore degli appassionati e creando una comunità stabile intorno al jazz e alla musica. Il decimo compleanno segna una tappa importante in questa storia artistica e sociale.
Ultimo aggiornamento il 24 Luglio 2025 da Matteo Bernardi