Il personale infermieristico specializzato di Cagliari si trova in uno stato di agitazione a causa del mancato pagamento per i servizi di assistenza domiciliare svolti nell’ultimo anno. Il sindacato NurSind e l’ASL 8 hanno già tentato due incontri conciliativi senza riuscire a risolvere il problema. La situazione potrebbe portare alla sospensione di un servizio fondamentale per pazienti con gravi disabilità e condizioni invalidanti, molti dei quali dipendono da ventilazione meccanica e dispositivi complessi per la nutrizione e la respirazione.
Tentativi di mediazione senza esito tra sindacato Nursind e ASL 8 di Cagliari
Il confronto tra NurSind e ASL 8 di Cagliari si è svolto davanti alla segreteria della prefettura, dove il sindacato ha presentato le istanze dei lavoratori. Fabio Ledda, infermiere specializzato e dirigente del NurSind, ha chiarito che l’azienda sanitaria non ha ancora messo sul tavolo una proposta concreta per sanare la questione delle mancate retribuzioni. “Nonostante le richieste di chiarimento e le richieste di formalizzare un accordo, l’ASL ha lasciato senza risposte precise la parte sindacale.”
La negoziazione coinvolge un personale altamente qualificato, impegnato nell’assistenza di pazienti con esigenze particolari, che da almeno un anno non riceve compensi completi per il lavoro svolto. Le condizioni contrattuali non garantiscono adesso la copertura assicurativa e l’autorizzazione alla presenza a domicilio dei pazienti. Questi fattori alimentano un clima di incertezza, sacrificando la continuità assistenziale e il benessere di operatori e famiglie supportate dal servizio.
Conseguenze del blocco dell’assistenza domiciliare su pazienti fragili e famiglie
L’assistenza domiciliare oggetto di questa controversia riguarda circa 130 nuclei familiari a Cagliari, con pazienti affetti da patologie invalidanti come problematiche degenerative, portatori di cannule tracheostomiche, alimentati con sonde PEG e collegati a ventilazione meccanica. Questo tipo di supporto assicura la permanenza a casa di persone che altrimenti necessiterebbero di ricovero continuativo in strutture ospedaliere.
La sospensione del servizio provocherebbe un serio peggioramento delle condizioni sanitarie e psicologiche di questi pazienti. Senza un’assistenza qualificata a domicilio, i ricoveri si moltiplicherebbero gravemente, aggravando la pressione sugli ospedali del territorio. Inoltre, chi si occupa dei malati perderebbe un punto di riferimento indispensabile per la gestione quotidiana delle complesse cure richieste, incrementando lo stress e la vulnerabilità delle famiglie direttamente colpite.
Stato di agitazione confermato e richieste immediate al management aziendale
Il NurSind ha deciso di mantenere lo stato di agitazione tra gli infermieri interessati, chiedendo all’ASL 8 di intervenire tempestivamente. Le rivendicazioni si focalizzano sul riconoscimento della retribuzione dovuta e sul ripristino delle condizioni lavorative essenziali, come la garanzia di copertura assicurativa e l’autorizzazione ufficiale a svolgere assistenza domiciliare. Senza un intervento rapido, il rischio di blocco del servizio appare concreto e imminente.
Le responsabilità del management sanitario risultano cruciali. Nel contesto attuale, l’assenza di soluzioni pragmatiche rischia di minare un servizio vitale per la fascia più fragile della popolazione. Il sindacato insiste sulla necessità di una risposta efficace, in grado di tutelare lavoratori e pazienti evitando un collasso della rete di assistenza su cui contano centinaia di persone a Cagliari. La partita è aperta, e resta da vedere quali azioni saranno messe in campo per evitare che la crisi si trasformi in un’interruzione definitiva.
Ultimo aggiornamento il 1 Agosto 2025 da Matteo Bernardi