La campagna produttiva 2023/2024 del pecorino romano dop si è chiusa con un aumento significativo della produzione, rafforzando la posizione di questo formaggio nel panorama lattiero-caseario nazionale. I dati ufficiali, presentati durante l’assemblea dei soci ad Alghero, mostrano una crescita sia nella quantità prodotta che nell’export, evidenziando l’importanza economica e culturale di questa denominazione.
La crescita della produzione di pecorino romano dop e i dati essenziali della campagna 2023/2024 tra Sardegna, Lazio e Grosseto
Durante la stagione produttiva appena conclusa sono stati realizzati circa 392.450 quintali di pecorino romano dop, segnando un incremento del 7,06% rispetto all’annata precedente. La materia prima principale è rappresentata da quasi 297 milioni di litri di latte ovino raccolti dai 46 caseifici controllati dal consorzio; di questi latte circa il 80,4%, pari a poco più di 229 milioni di litri, è stato destinato alla produzione della dop.
Fonte articolo: ansa.it.
Questi numeri sottolineano non solo una maggiore domanda ma anche un impegno crescente nella qualità e nella tutela del prodotto. Il presidente Gianni Maoddi ha sottolineato come questi risultati riflettano non solo la vitalità del settore ma anche le responsabilità legate alla trasparenza e alla difesa delle caratteristiche tipiche del pecorino romano.
La produzione di pecorino romano dop tra Sardegna, Lazio e Grosseto e il ruolo di consorzio e Gdo nella filiera
La quasi totalità della produzione si concentra in Sardegna , con il restante diviso tra Lazio e provincia di Grosseto . Questo dato conferma come la regione sarda rimanga il cuore pulsante dell’attività casearia per questa Dop storica.
Il sistema produttivo vede coinvolti complessivamente oltre ottomila allevatori , insieme a una rete composta da 46 caseifici autorizzati alla trasformazione diretta del latte ovino in formaggio dop. Inoltre ci sono dodici stagionatori incaricati dell’invecchiamento corretto dei formaggi prima che arrivino sul mercato finale; infine settantacinque operatori si occupano delle fasi finali quali confezionamento e grattugiatura.
Nel dettaglio la cooperazione gestisce più della metà dell’intera produzione , mentre le imprese private contribuiscono al restante quota . Questo equilibrio fra modelli organizzativi riflette diverse strategie aziendali all’interno dello stesso comparto lattiero-caseario.
Andamenti pecorino romano dop: consumi in crescita nel mercato interno nonostante lieve calo prezzi
I dati Nielsen riferiti al mercato italiano nel corso del primo semestre del 2024 indicano una crescita nei volumi venduti attraverso grande distribuzione organizzata e discount pari al +3,6%, corrispondente a circa quarantaseimila quintali commercializzati in più rispetto allo stesso periodo precedente.
Nonostante questo aumento nelle quantità acquistate si registra però un leggero calo medio dei prezzi per chilogrammo . In compenso la spesa media pro capite aumenta marginalmente , segno che i consumatori continuano ad apprezzare il prodotto pur approfittando occasionalmente delle offerte promozionali o acquisti su canali alternativi.
Considerando anche i consumi indiretti legati all’industria alimentare o ai canali tradizionali normali fuori dalla gdo ,il consumo totale stimato supera i centoventimila quintali nell’arco dell’anno solare attuale .
Export pecorino romano dop: Stati Uniti principali importatori con crescita record quantitativa
All’estero gli Stati Uniti restano saldamente primi per importazioni totali superando quota centotrentamila quintali . In termini economici ciò significa pure un incremento valore pari al +4,8%.
L’Unione Europea segue con oltre cinquantaduemila quintali esportati ma fa registrare invece una flessione nei volumi spediti verso i paesi membri. Dietro c’è poi il Regno Unito con poco più settemila tonnellate importate nel corso dell’anno corrente.
Complessivamente l’esportazione rappresenta quasi sessantadue percento sul totale prodotto destinato alla vendita, attestandosi intorno ai duecentododicimila quintali. Questi dati dimostrano quanto sia rilevante per tutta filiera mantenere mercati esteri solidamente aperti ed espandersi ulteriormente soprattutto verso aree geografiche dove cresce interesse verso prodotti italiani certificati.
Le sfide future del pecorino romano dop tra dazi Usa, tutela ambientale e mercato globale
Il consorzio tutela pecorino romano deve ora affrontare alcune sfide importanti, fra cui quella rappresentata dai dazi doganali imposti dagli Stati Uniti che stanno generando notevoli difficoltà commerciali. Secondo quanto dichiarato dal presidente Gianni Maoddi, sono allo studio misure concrete volte a mitigare gli effetti negativi e proteggere così tutto l’indotto collegato.
In parallelo resta alta l’attenzione sulla sostenibilità ambientale lungo tutta catena produttiva: dall’allevamento degli ovini fino alle pratiche industriali adottate negli stabilimenti. L’obiettivo è mantenere alto lo standard qualitativo preservando risorse naturali senza rinunciare a competitività sui mercati internazionali.
L’impegno continuo riguarda inoltre aspetti legale amministrativi relativi all’etichettatura, controllo qualità accuratissimo garantito dalle autorità preposte; tutto ciò serve a tutelare nome prezioso associato al pecorino romano dop riconosciuto ormai ben oltre confini nazionali.
Ultimo aggiornamento il 15 Luglio 2025 da Serena Fontana