Pd Sardegna verso un cambio di segreteria con il ritorno di Silvio Lai previsto entro fine settembre

Pd Sardegna in attesa del ritorno di Silvio Lai alla segreteria entro settembre. - Unita.tv

Andrea Ricci

1 Settembre 2025

Il Partito Democratico in Sardegna si prepara a un passaggio di consegne alla guida regionale. Dopo due anni di segreteria, Piero Comandini dovrebbe lasciare il ruolo a un successore entro la fine di settembre. L’indicazione principale riguarda il deputato sassarese Silvio Lai, già segretario del partito dal 2009 al 2014 e noto per aver vinto le primarie dem in quel periodo. Questo cambio rappresenta una fase di ridefinizione interna al partito, con l’obiettivo di consolidare la sua presenza nell’Isola in vista delle future sfide elettorali.

La leadership di Piero Comandini e il suo ruolo istituzionale in Sardegna

Piero Comandini ricopre contemporaneamente due incarichi di rilievo: segretario del PD regionale negli ultimi due anni e presidente del Consiglio regionale eletto nell’aprile 2024. Questa doppia posizione lo colloca in un punto di incrocio tra la guida politica interna del partito e la governance istituzionale della Sardegna. Il suo passaggio di testimone al vertice del partito coincide con un consolidamento della sua influenza nel contesto amministrativo regionale.

Presiedere il Consiglio regionale offre a Comandini un peso concreto nelle decisioni legislative e nelle politiche territoriali, specialmente su temi come lo sviluppo economico, le infrastrutture e la gestione dei fondi europei. Il distacco dalla segreteria punta quindi a un riorientamento dei suoi impegni esclusivamente istituzionali, lasciando spazio a una nuova guida che possa rinsaldare il PD da un punto di vista organizzativo e politico.

Silvio Lai designato per la segreteria del Pd Sardegna, riconferma e rinnovamento

Il nome di Silvio Lai emerge come favorito per la segreteria regionale del Partito Democratico. Deputato sassarese con un solido legame con il territorio, Lai ha già guidato il PD sardo dal 2009 al 2014, uscendo vincitore dalle primarie. La sua candidatura rappresenta un ritorno a una leadership già nota, che potrebbe garantire stabilità e continuità al percorso del partito.

La proposta di portare il suo nome in assemblea riflette il tentativo di mettere d’accordo le diverse correnti interne. Nonostante la pluralità di gruppi politici all’interno del PD, si cerca un accordo di maggioranza più ampio per evitare fratture. La figura di Lai potrebbe risvegliare un clima di compattezza, necessaria per affrontare le sfide locali e rafforzare l’immagine del partito nell’Isola.

Le dinamiche interne e le correnti coinvolte nel processo di riorganizzazione

All’interno del PD in Sardegna convivono diverse anime e gruppi politici che partecipano alla definizione delle leadership. La sinistra dem, guidata da Tore Cherchi, aveva dato un contributo significativo alla elezione di Comandini con il 15% dei voti, mentre la nuova maggioranza include anche ex renziani come Gavino Manca. Quest’ultimo è un nome importante: ex consigliere regionale, si profila come possibile successore di Giuseppe Meloni alla presidenza dell’assemblea regionale del partito.

L’area socialdemocratica, con riferimenti a Siro Marrocu e Andrea Orlando, insieme ai lettiani rappresentati da Marco Meloni e Camilla Soru , compone un quadro articolato. Anche i riformisti guidati da Antonello Cabras e legati a Silvio Lai partecipano al confronto. L’unico gruppo escluso dal gioco sembra essere quello di Paolo Fadda, anche se nel Consiglio regionale il suo rappresentante, Salvatore Corrias, potrebbe comunque appoggiare Lai.

Questi equilibri tra le correnti spiegano la necessità di un accordo ampio e di un incontro di direzione politica prima dell’assemblea ufficiale. L’appuntamento più importante è previsto tra il 12 e il 19 settembre, convocato da Giuseppe Meloni, il quale a sua volta si prepara a lasciare il ruolo che ricopre anche di vice presidente della Giunta Todde e assessore della Programmazione.

Ruolo e cambiamenti attesi nella presidenza dell’assemblea regionale del Pd

Giuseppe Meloni svolge un ruolo centrale nel PD sardo, sia come presidente dell’assemblea regionale che come figura chiave della Giunta Todde, essendo vice presidente e assessore alla Programmazione. La sua attività ha collegato le strategie politiche del partito con gli aspetti amministrativi dell’isola, soprattutto nell’ambito degli investimenti e delle politiche di sviluppo.

Con la sua imminente uscita, la successione potrà segnare una svolta nell’orientamento interno del PD. Le due candidature in pole position per sostituirlo arrivano entrambe dal nord Sardegna: Gavino Manca, con una lunga esperienza da consigliere regionale, e Ivana Russu, consigliera comunale a Olbia e tra i candidati più votati alle ultime regionali.

Questo cambio influisce direttamente sulle dinamiche del partito perché la presidenza dell’assemblea regionale ha un ruolo fondamentale nel convocare e guidare i lavori, oltre che nel mediare tra le diverse correnti. La scelta tra Manca e Russu potrebbe indicare direzioni diverse rispetto all’azione politica del partito nella regione.

La successione di Meloni e il ricambio alla segreteria confermano così una fase di riorganizzazione che il PD sardo affronta mentre si prepara alle prossime scadenze elettorali. Sarà importante osservare come si evolvono le alleanze interne e se gli accordi riusciranno a mantenere compatto il partito.

Ultimo aggiornamento il 1 Settembre 2025 da Andrea Ricci