L’amministrazione locale di Alghero ha introdotto nuove regole per l’ormeggio nelle acque protette del territorio, con particolare attenzione alle esigenze dei titolari di posti barca. Le disposizioni riguardano le boe installate nell’area marina protetta Capo Caccia – isole Foradada e Piana, e nella zona di Punta Giglio, dove è previsto un sistema differenziato tra residenti e altri diportisti.
Regolamentazione dell’uso delle boe nelle aree marine protette
Le 36 boe posizionate in punti strategici come Lazzaretto, Olandese e Rosso sono destinate a garantire un ormeggio sicuro senza danneggiare la posidonia oceanica. Questo intervento fa parte del progetto PNRR MER che ha portato all’installazione complessiva di 61 boe tra la ZSC ITB 010042 e l’AMP Capo Caccia – Isola Piana. L’obiettivo principale è evitare impatti ambientali negativi dovuti all’ancoraggio tradizionale.
Tutti i titolari di posti barca nel territorio comunale possono usufruire gratuitamente delle boe ma devono comunque prenotare online per assicurarsi la disponibilità ed evitare sovrapposizioni con utenti paganti. Chi non possiede un posto barca potrà accedere alle stesse postazioni pagando una tariffa calcolata in base al tipo d’imbarcazione, numero degli occupanti e durata dell’ormeggio.
Ulteriori disposizioni per l’uso del mare
In aggiunta all’utilizzo delle boe è permesso ancorare su fondali sabbiosi o rocciosi considerati inerti, sempre rispettando le norme sulla sicurezza della navigazione stabilite dall’autorità marittima. La balneazione vicino alle boe resta consentita ma deve svolgersi nel rispetto dei regolamenti vigenti per evitare rischi.
Impatto economico e reazioni politiche locali
La nuova ordinanza ha suscitato diverse reazioni da parte degli esponenti politici locali che hanno seguito il percorso normativo fin dall’inizio. Valdo Di Nolfo, consigliere regionale appartenente a Uniti per Todde ed esponente algherese, ha definito il risultato finale come una vittoria contro un piano precedente della Lega che avrebbe compromesso pesantemente il settore nautico locale.
Secondo Di Nolfo questa soluzione rappresenta non solo una tutela concreta del comparto nautico ma anche la dimostrazione che impegno costante porta a risolvere problemi reali della comunità cittadina legati all’economia marittima.
Dal fronte opposto Michele Pais, consigliere comunale algherese della Lega, riconosce invece il successo ottenuto dalla mobilitazione popolare contro l’introduzione iniziale di una tassa sull’utilizzo del mare pubblico da parte dei non residenti nel comune pur avendo imbarcazioni ormeggiate ad Alghero. Questa misura avrebbe penalizzato cittadini provenienti dai comuni limitrofi come Olmedo, Sassari, Uri o Ittiri, generando rischi concreti per l’abbandono del porto con effetti negativi sull’economia locale.
Esenzione e tutela dei residenti
Pais sottolinea quindi come sia stata scongiurata quella discriminazione ingiusta attraverso l’esenzione totale concessa ai proprietari delle imbarcazioni registrate ad Alghero. Il consigliere definisce questo risultato “una vittoria civile” ottenuta grazie alla pressione esercitata dalla comunità insieme agli operatori economici coinvolti nella nautica.
Il progetto pnr r mer e le misure ambientali adottate
L’intervento sulle aree marine protette si inserisce nell’ambito più ampio del progetto finanziato dal piano nazionale ripresa resilienza denominato MER. Questo programma prevede azioni mirate alla tutela degli ecosistemi marini attraverso strumenti concreti quali appunto l’installazione controllata delle boe.
Le zone interessate comprendono porzioni delicate dell’habitat naturale caratterizzate dalla presenza estesa della posidonia oceanica, pianta fondamentale negli equilibri biologici costieri. Il divieto assoluto o limitato dell’ancoraggio diretto su questi fondali contribuisce a preservarne lo stato evitando erosione o danni fisici causati dalle catene delle imbarcazioni.
Equilibrio tra tutela ambientale e attività nautiche
La distribuzione pianificata delle postazioni permette inoltre ai naviganti di fruire dello spazio marino senza compromettere gli habitat sensibili. In questo modo si cerca un equilibrio tra attività umane ricreative ed esigenze conservazionistiche mantenendo accessibile il mare senza sacrificare elementi chiave dell’ambiente naturale locale.
Le norme prevedono anche limiti precisi riguardo alla balneabilità attorno alle postazioni affinché vengano rispettati criterî minimi sicurezza previsti dall’autorità competente garantendo così tranquillità sia agli utenti sia ai residenti durante i periodì estivi particolarmente frequentati dal turismo nautico.