Home Cronaca Sardegna Morti sul lavoro in Sardegna, i sindacati: “Basta vittime, servono fatti”
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Morti sul lavoro in Sardegna, i sindacati: “Basta vittime, servono fatti”

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Lavoro in Sardegna, i sindacati chiedono sicurezza e azioni concrete. - Unita.tv
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Un’altra tragedia sul lavoro scuote la Sardegna. A Capoterra, ieri, un operaio di 39 anni è morto dopo essere caduto da sei metri di altezza. Purtroppo, queste tragedie si ripetono troppo spesso. E i sindacati tornano a chiedere a gran voce interventi concreti e responsabilità precise da parte di istituzioni e imprese.

Uil: “Una strage quotidiana, ora basta parole”

Pierpaolo Bombardieri, segretario generale della Uil, non ha nascosto la sua preoccupazione. Ha commentato l’incidente durante il Consiglio confederale della Uil Sardegna a Cagliari, parlando senza mezzi termini di una “strage” che continua ogni giorno. Per lui, è urgente che tutti si assumano le proprie responsabilità senza scuse. Il sindacato punta il dito contro pratiche rischiose come gli appalti a catena e le gare al ribasso, che comprimono i budget e riducono l’attenzione alla sicurezza. Bombardieri mette in chiaro: non servono più solo tavoli di discussione. Adesso servono azioni concrete, con impegni chiari e controllabili da chi lavora e da chi controlla.

Capoterra, la dinamica dell’incidente e il tavolo di confronto

L’incidente si è verificato mentre l’operaio lavorava in quota, a circa sei metri di altezza. I dettagli sono ancora sotto indagine, ma è chiaro che la sicurezza nei cantieri resta un problema aperto. Subito dopo la tragedia, il governo ha convocato un tavolo con sindacati e rappresentanti del lavoro, riconoscendo la gravità della situazione. Ma, come ha sottolineato Bombardieri, non basta parlare. Senza decisioni che cambino davvero le cose sul campo, tutto resta solo un esercizio di facciata. L’attenzione deve restare alta su come si gestiscono gli appalti e su come si finanziano le misure di prevenzione, senza mettere la sicurezza al secondo posto per risparmiare.

Appalti e ribassi: un mix pericoloso

Il sistema degli appalti a cascata è spesso indicato come una delle cause principali di questi incidenti. Nelle gare al massimo ribasso, le imprese per vincere i lavori tagliano proprio dove non dovrebbero: protezioni, formazione, sicurezza. Questo crea un effetto domino pericoloso, dove ognuno cerca di risparmiare, mettendo a rischio i lavoratori. Bombardieri ha chiesto che le risorse disponibili vengano usate davvero per prevenire gli incidenti, non solo per rispettare norme sulla carta. Serve un cambio di mentalità: la vita di un lavoratore non può mai valere meno di un euro risparmiato su una commessa.

Le cronache degli ultimi anni parlano chiaro: in Italia, e in Sardegna in particolare, gli incidenti mortali sul lavoro continuano a essere troppi, quasi sempre evitabili. I sindacati chiedono di mettere un freno alla contrattazione al ribasso, sia nei lavori pubblici che in quelli privati. Servono piani di sicurezza concreti, che si possano controllare direttamente sul posto di lavoro. Solo così si potrà mettere fine a questa serie di tragedie che colpiscono famiglie, comunità e il tessuto sociale.

Il caso di Capoterra è solo l’ultimo esempio di un’emergenza più grande. Istituzioni, imprese e controllori devono garantire condizioni di lavoro che siano davvero sicure e rispettose della dignità delle persone. Il messaggio di Bombardieri è chiaro: la responsabilità è di tutti e nessuno può tirarsi indietro. Ogni vita persa è una ferita che pesa troppo su tutta la società.

Ultimo aggiornamento il 31 Luglio 2025 da Rosanna Ricci

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Rosanna Ricci

Rosanna Ricci racconta il presente come se stesse scrivendo una pagina di diario collettivo. La sua voce è intima, ma mai distante: attraversa con delicatezza temi complessi come cronaca, politica, spettacolo, attualità, cultura e salute, cercando sempre il lato umano delle notizie. Ogni suo post è uno sguardo personale sul mondo, tra empatia e consapevolezza.

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