Domenica sera, a Sassari, una donna di 32 anni di origini romene è stata trovata morta in un appartamento preso in affitto come casa vacanze. Gli accertamenti medici hanno escluso violenze o incidenti: si è trattato di cause naturali. L’autopsia ha fatto chiarezza sulla causa del decesso e ora il fascicolo torna in Procura.
Emorragia cerebrale: l’autopsia scioglie ogni dubbio
Il giorno dopo il ritrovamento, all’Istituto di Medicina Legale di Sassari, il medico legale Salvatore Lorenzoni ha eseguito l’autopsia. Dall’esame è emerso che la morte è stata causata da un’emorragia cerebrale. Non c’erano segni di traumi o ferite sul corpo che potessero far pensare a un fatto violento.
Il medico legale avrà 60 giorni per consegnare il rapporto completo degli esami. Sarà un documento fondamentale per confermare ufficialmente la causa del decesso e permettere alla Procura di chiudere il caso. Solo allora la salma potrà essere restituita ai familiari per i funerali.
Chi era la vittima e come è stato scoperto il corpo
La donna era arrivata a Sassari da pochi giorni. L’avvocata Rosa Maria Cocco, che segue la famiglia per conto del compagno, ha raccontato che la giovane stava per iniziare un nuovo lavoro come addetta alle pulizie proprio nella casa vacanze dove è stata trovata morta. Un dettaglio che racconta di una nuova fase della sua vita, appena cominciata.
L’appartamento appartiene a una famiglia locale ben conosciuta e viene affittato abitualmente come alloggio temporaneo. Il ritrovamento del corpo ha subito attirato l’attenzione della Procura, che ha messo sotto sequestro l’immobile per approfondire le indagini. Grazie a questi accertamenti, sono state escluse responsabilità di terzi o cause esterne.
La Procura in azione: indagini e procedure dopo la tragedia
Il pm Ermanno Cattaneo ha seguito da subito la vicenda con attenzione, puntando a chiarire ogni dettaglio sulla morte. L’ordinanza di autopsia e il sequestro dell’appartamento sono passaggi standard quando si tratta di un decesso senza testimoni e senza cause evidenti.
La collaborazione tra inquirenti, medico legale e famiglia ha permesso di accelerare le indagini. Ora che la causa naturale è stata confermata, la Procura potrà chiudere il fascicolo. La famiglia potrà così avere la salma e organizzare i funerali.
Tutte le procedure sono state svolte nel rispetto delle norme e con trasparenza. La presenza dell’avvocata accanto ai familiari è stata importante per garantire sostegno in questo momento difficile. Il caso torna così a farci riflettere sull’importanza degli accertamenti medici quando si tratta di morti improvvise, per evitare fraintendimenti.
Ultimo aggiornamento il 24 Luglio 2025 da Davide Galli