Negli ultimi giorni il lago artificiale del Cuga, situato nella Nurra, ha mostrato un fenomeno inquietante: numerosi pesci, tra persici, trote, carpe e anguille, sono stati trovati morti lungo le sue rive. Questo episodio ha acceso un campanello d’allarme sulle condizioni dell’invaso che, in un momento di siccità intensa, si trova vicino ai livelli minimi mai registrati. La situazione solleva preoccupazioni sia per l’ambiente sia per l’approvvigionamento idrico della zona.
Moria di pesci e condizioni anomale nel Lago Del Cuga
Le acque del Cuga presentano una moria diffusa di diverse specie ittiche, con corpi di persico, trota, carpe e anguille che galleggiano lungo le sponde. Questo fenomeno è particolarmente rilevante perché si verifica in un ecosistema artificiale cruciale per l’area della Nurra. Secondo le prime analisi degli esperti, la causa più probabile è la bassa ossigenazione dell’acqua dovuta al calo drastico del livello del lago, in gran parte influenzato dalla prolungata siccità.
Il livello dell’acqua tocca nuovi minimi e ciò riduce la superficie in cui si dissolve ossigeno, compromettendo la vita acquatica. Questo cala il tasso di ossigeno disciolto che è essenziale per la sopravvivenza dei pesci. L’equilibrio fragile di questo habitat, aggravato dal caldo e dalla scarsità di precipitazioni, aumenta il rischio di eventi come questa moria. La situazione è monitorata con attenzione perché potrebbe anticipare ulteriori emergenze ambientali nel lago.
Interventi e controlli delle autorità locali
La compagnia barracellare del Comune di Uri ha segnalato l’anomalia subito dopo aver riscontrato la presenza massiccia di pesci morti sulle rive del lago. Sono stati attivati i protocolli per informare le autorità competenti e gli enti ambientali preposti. Questi stanno organizzando controlli igienico-sanitari e monitoraggi rigorosi per valutare l’impatto di questo fenomeno sul bacino e sulle aree circostanti.
L’interesse è anche rivolto alla qualità dell’acqua, per escludere eventuali contaminazioni o cause non naturali che possano aver accelerato questa moria. Le verifiche includono campionamenti dell’acqua in diversi punti dell’invaso e la valutazione delle condizioni ambientali. Questa attività risulta urgente, per prevenire danni estesi e garantire la sicurezza dell’acqua che fornisce.
Criticità idrica e impatto sulle riserve agricole e potabili
Il lago del Cuga costituisce una fonte fondamentale per la fornitura dell’acqua potabile a Monte Agnese, nella città di Alghero, e per l’irrigazione delle campagne della Nurra. La siccità prolungata ha imposto però tagli severi alle riserve destinate all’agricoltura, proprio per garantire l’approvvigionamento di acqua potabile alla popolazione. Questo squilibrio crea una pressione forte sulla gestione delle risorse idriche.
Le scorte idriche diventano quindi insufficienti a sostenere un carico agricolo normale. La riduzione del contributo irriguo potrebbe avere ripercussioni anche sulla produzione agricola locale, mentre la priorità rimane mantenere la potabilità e la continuità del servizio urbano e civile. La moria di pesci aggiunge un elemento di preoccupazione sull’andamento naturale del lago e sull’utilizzo sostenibile delle sue acque.
Entro le prossime settimane si attendono aggiornamenti dalle analisi in corso. La situazione del lago, con livelli così bassi e segni di sofferenza biologica, indica una fase critica per questa risorsa idrica nel Nord Ovest della Sardegna. Le autorità continuano il monitoraggio, con l’obiettivo di intervenire in modo mirato per contenere i danni e proteggere sia la fauna acquatica sia le forniture di acqua indispensabili alle comunità vicine.
Ultimo aggiornamento il 29 Luglio 2025 da Elisa Romano