Nel corso del 2024, le famiglie della Sardegna hanno destinato complessivamente 1,654 miliardi di euro all’acquisto di beni durevoli. Questo dato, rilevato dall’Osservatorio Findomestic insieme a Prometeia, segna una crescita del 3,6% rispetto all’anno precedente. Nonostante il rialzo, la regione si colloca al terzultimo posto in Italia per incremento della spesa in questo settore, con un ritmo inferiore rispetto alla media nazionale ferma al 4,5%.
Caratteristiche e dinamiche della spesa in beni durevoli in Sardegna
I dati dettagliati dell’Osservatorio evidenziano una spesa orientata soprattutto verso i prodotti legati alla mobilità. Le famiglie sarde hanno aumentato gli acquisti di auto nuove dell’11,8%, seguito da un incremento del 5,1% per le auto usate e del 7% per i motocicli. Le cifre indicano tuttavia che, rispetto alla media nazionale e a quella del Mezzogiorno, gli investimenti nelle auto usate e nelle due ruote restano più contenuti in Sardegna. Il settore motori ha raccolto un totale di 937 milioni di euro: 321 milioni per le vetture nuove, 571 milioni per quelle usate e 45 milioni per motocicli.
Questi numeri riflettono un’attenzione crescente verso la mobilità privata, anche se con limiti che mostrano un mercato regionale ancora distante da alcune regioni italiane. Le differenze con il Mezzogiorno e il resto del Paese indicano un potenziale di crescita nel comparto motori sardo, guidato dalle famiglie ma anche da fattori socio-economici e infrastrutturali locali.
Variazioni nei settori casa e tecnologia: spunti dalla spesa delle famiglie
Nel segmento domestico, gli investimenti maggiori riguardano i mobili, con una spesa complessiva di 364 milioni di euro, in leggera diminuzione dello 0,6%. Il comparto telefonia presenta un calo del 2,6%, con 139 milioni spesi, mentre gli elettrodomestici registrano un aumento del 2,6%, raggiungendo i 135 milioni.
Contrariamente a questi settori, le spese destinate all’information technology scendono del 6,8%, fermandosi a 42 milioni, come anche quelle nell’elettronica di consumo che cala del 5%, con una spesa di 37 milioni. Questi dati indicano una flessione in alcune tecnologie mentre la casa continua a rappresentare un ambito rilevante per le famiglie sarde. La concentrazione della spesa sui mobili conferma un interesse verso beni durevoli funzionali per l’abitazione, anche se la lieve contrazione segnala una possibile saturazione o minore propensione a rinnovi frequenti.
Distribuzione territoriale e media della spesa pro capite in Sardegna
Nel 2024, le famiglie della Sardegna hanno speso in media 2.210 euro per i beni durevoli. Questo valore si avvicina a quello del Mezzogiorno ma è inferiore rispetto alla media nazionale, che segna 2.736 euro per famiglia. La provincia di Cagliari detiene il livello più alto della regione con 2.472 euro, piazzandosi 75ª tra le 107 province italiane.
Le spese più basse si riscontrano nel Sud Sardegna e a Oristano , rispettivamente 99ª e 98ª nel ranking italiano per intensità di acquisti. Nelle aree di Oristano e Sassari si registra la maggiore crescita in percentuale degli acquisti, con +5,2% e +3,9%, mentre in Sud Sardegna e Nuoro gli incrementi risultano più contenuti.
Queste differenze nel territorio sardo testimoniano una disparità negli stili di consumo legati a fattori economici e demografici locali. Alcune province mostrano una maggiore propensione alla spesa per beni durevoli, mentre altre mantengono ancora ritmi più bassi. Il quadro mostra un’economia famigliare regionale con trend eterogenei.
Le cifre complessive sulla spesa delle famiglie sarde in beni durevoli nel 2024 fotografano una regione che cresce ma con ritmi inferiori alla media italiana. I dati sulle diverse categorie indicano una prevalenza degli acquisti legati alla mobilità, accompagnata da dinamiche contrastanti nei settori casa e tecnologia. I divari territoriali riflettono condizioni economiche e consumi diversificati, con il potenziale per cambiamenti futuri.
Ultimo aggiornamento il 22 Luglio 2025 da Davide Galli