Nel 2024 la Sardegna ha mantenuto una posizione elevata nella classifica nazionale dei reati ambientali, confermandosi al settimo posto. Il rapporto “Ecomafia 2025” di Legambiente, presentato a Roma, fotografa un quadro preoccupante per l’isola, con numeri che mostrano un aumento significativo rispetto all’anno precedente. Le illegalità spaziano dal traffico illecito di rifiuti agli abusi edilizi fino ai danni al patrimonio archeologico.
Dati generali sui reati ambientali in sardegna nel 2024
Secondo il rapporto di Legambiente, nel corso del 2024 sono stati registrati in Sardegna 2.076 reati ambientali. Questi episodi hanno coinvolto complessivamente 1.857 persone denunciate e hanno portato a 46 arresti. Il dato rappresenta una diminuzione rispetto al picco del 2023 quando i casi avevano raggiunto quota 2.364 con un incremento del +13,9% rispetto all’anno precedente.
La presenza di quasi duemila denunce indica come le forze dell’ordine abbiano intensificato i controlli sull’isola ma anche quanto sia diffusa la problematica delle violazioni ambientali in vari ambiti territoriali della regione.
Sardegna prima per crimini contro il patrimonio archeologico
Tra le diverse categorie monitorate da Legambiente spicca la posizione della Sardegna nella cosiddetta “archeomafia”. L’isola è infatti prima in Italia per scavi clandestini e furti nei siti archeologici: sono stati rilevati ben 126 reati legati a questo tipo di illegalità.
Le province maggiormente colpite risultano essere Nuoro e Sassari dove si concentrano gran parte degli episodi denunciati riguardanti razzie e traffico illegale di opere d’arte antica provenienti da scavi non autorizzati o danneggiamenti volontari ai beni culturali presenti sul territorio isolano.
Questo fenomeno mette a rischio non solo il patrimonio storico ma anche l’economia locale basata sul turismo culturale che dipende dalla conservazione dei siti storici.
Situazione provinciale: cagliari tra le prime venti città italiane per diversi tipi di reato
A livello provinciale Cagliari si distingue entrando nella top venti italiana insieme ad altre città come Perugia, Crotone, Catanzaro e Brescia. In particolare nell’ambito dei rifiuti la Sardegna si posiziona sesta con ben 580 infrazioni registrate durante l’anno passato.
In questa categoria sono state denunciate circa settecentodieci persone mentre gli arresti ammontano a trentadue; inoltre ci sono stati settantacinque sequestri effettuati dalle autorità competenti per bloccare attività illegali legate allo smaltimento o trasporto abusivo dei rifiuti solidi urbani o industriali nelle varie aree dell’isola.
La provincia di Sassari occupa invece il diciassettesimo posto mentre quella di Cagliari è ventesima sempre nella classifica relativa ai crimini sui rifiuti; ciò evidenzia come queste due zone siano particolarmente interessate da questo tipo d’illegalità diffusa su tutto il territorio regionale.
Abusi edilizi e traffico illecito sugli animali: numeri preoccupanti ma meno arresti
Il settore degli abusi edilizi vede la Sardegna collocarsi tredicesima tra tutte le regioni italiane monitorate dal rapporto Ecomafia con 406 infrazioni segnalate nel corso del periodo considerato.
Le denunce relative agli abusi sul cemento raggiungono quota 370 mentre gli arresti rimangono contenuti rispetto ad altri tipi d’illegalità; i sequestri effettuati ammontano invece a 62 dimostrando una certa attività repressiva delle forze dell’ordine sulle costruzioni abusive o irregolari presenti soprattutto nelle zone costiere più appetibili dal punto di vista immobiliare turistico-residenziale.
Per quanto riguarda invece il traffico illecito e maltrattamento degli animali, la regione risulta undicesima in Italia. Sono stati accertati 347 casi senza però alcun arresto associato alle indagini svolte.
Questo dato segnala difficoltà operative nell’individuare responsabili punibili penalmente pur davanti alla presenza evidente delle violazioni; resta comunque alta l’attenzione verso questi fenomeniche minacciano specie protette o mettono in crisi equilibri naturali locali.
Incendi boschivi: sardegna fra le prime dieci regioni più colpite
Anche negli incendi boschivi, problema ricorrente soprattutto durante i mesi estivi, la Sardegna mantiene una posizione significativa classificandosi settima fra tutte le regioni italiane. Le province coinvolte maggiormente sono quelle di Cagliari, Sassari e Nuoro che figurano tutte entro la top ventina nazionale.
Durante il periodo preso in esame si contano cinque arresti in relazione agli incendi dolosi accertati dagli organi investigativi. Questo numero testimonia lo sforzo profuso dalle autorità locali nel contrastare comportamenti criminali capaci di devastare vaste aree verdi fondamentali per l’equilibrio ecologico isolano oltre che importanti risorse economiche legate all’agricoltura ed al turismo naturalistico.
L’attività investigativa su questi fatti resta prioritaria viste le conseguenze immediate sulla sicurezza pubblica ed ambientale della regione.