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La regione sardegna sotto la lente della corte dei conti: criticità e segnali di miglioramento nel rendiconto 2024

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Il giudizio della corte dei conti sul rendiconto finanziario 2024 della regione sardegna mette in evidenza un quadro complesso, con passi avanti ma anche molte difficoltà da superare. La governatrice alessandra todde ha commentato le osservazioni del collegio, sottolineando i progressi ottenuti ma anche la necessità di intensificare l’azione politica e amministrativa. Le parole della procuratrice regionale maria elisabetta locci hanno poi puntualizzato come l’attuazione concreta delle misure programmate resti ancora insufficiente, soprattutto in vista delle scadenze legate al pnrr.

Il giudizio della corte dei conti sul bilancio regionale 2024

Le sezioni riunite della corte dei conti hanno espresso questa mattina il loro parere sul rendiconto finanziario 2024 della regione sardegna. Il documento conferma un miglioramento rispetto agli anni precedenti, in particolare per quanto riguarda la capacità di pagamento che è passata dall’85% all’89%. Anche la capacità di spesa sui fondi europei è cresciuta dal 74% al 76%. Questi dati indicano una gestione più attenta delle risorse disponibili e una maggiore efficienza nell’utilizzo del denaro pubblico.

Nonostante questi segnali positivi però, il collegio ha evidenziato alcune carenze significative nella programmazione e nell’attuazione degli interventi previsti. L’aumento nelle percentuali non basta se non si traduce in risultati concreti per i cittadini e per lo sviluppo dell’isola. Il giudizio richiama quindi a una riflessione profonda sulle strategie adottate dalla giunta regionale e sulla necessità di trasformare i piani in azioni operative rapide ed efficaci.

Le parole di alessandra todde: tra progressi e sfide aperte

La presidente della regione sardegna alessandra todde ha accolto con attenzione le osservazioni contenute nella relazione del collegio. Ha messo l’accento sui miglioramenti raggiunti nei parametri finanziari fondamentali come capacità di pagamento e utilizzo dei fondi pubblici, riconoscendo però che resta molto da fare per garantire uno sviluppo equilibrato dell’isola.

Todde ha inoltre rimarcato l’importanza di misurare non solo la quantità ma soprattutto l’efficacia degli investimenti realizzati finora. Per questo motivo serve puntare su una programmazione più unitaria che coordini meglio gli interventi pubblici con gli obiettivi strategici regionali.

Nel campo sanitario ha ricordato alcuni provvedimenti presi come l’introduzione del Ruas nelle liste d’attesa o il tentativo di risolvere problemi legati ai cup . Queste iniziative rappresentano almeno segnali concreti verso una migliore organizzazione del sistema sanitario isolano.

Un punto cruciale sollevato dalla governatrice riguarda poi le risorse disponibili: “le risorse ci sono – ha detto – i fondi non mancano”. Secondo lei quindi le critiche devono spingere a uno scatto politico-amministrativo più deciso da parte sua stessa, dell’esecutivo regionale, del consiglio regionale e maggioranza parlamentare locale affinché si possa agire con maggiore efficacia.

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Gli appunti critici dalla procuratrice maria elisabetta locci sulla fase attuativa

Maria elisabetta locci, procuratrice regionale presso la corte dei conti, è intervenuta mettendo a fuoco il nodo centrale segnalato nel rapporto: manca infatti ancora quella fase operativa indispensabile perché gli intervento programmati diventino realtà concrete nei territori sardi.

Locci ha spiegato che spesso si rimane fermi alla fase progettuale senza passaggi successivi rapidi verso realizzazioni tangibili. Questo ritardo rischia ora di compromettere seriamente lo sfruttamento pieno delle risorse messe a disposizione dal piano nazionale ripresa resilienza , i cui tempi sono ristretti.

Ha inoltre ricordato come queste difficoltà siano radicate nel passato storico isolano: “da decenni – dice – si è privilegiata una politica basata su bonus o incentivi piuttosto che su investimenti strutturali capaci davvero far crescere settori chiave”. Questa modalità secondo lei contribuisce a spiegare perché fino ad oggi mancava uno sviluppo omogeneo ed efficace sull’isola.

Appello finale alle istituzioni regionali

L’appello finale rivolto alle istituzioni regionali esorta dunque a superare questa logica ormai superata puntando su progetti realizzabili rapidamente così da evitare sprechi o perdita definitiva delle opportunità economiche offerte dai programmi nazionali ed europei.

Written by
Giulia Rinaldi

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