La produzione del miele in Sardegna sta vivendo una delle peggiori crisi degli ultimi tredici anni. L’impatto combinato di un parassita introdotto, la Psilla Lerp, e le condizioni climatiche estreme del 2024 sta facendo registrare cali senza precedenti. Questo scenario mette a rischio un settore che per molti apicoltori rimane la principale fonte di reddito, provocando danni non solo economici ma anche ambientali.
Il ruolo della Psilla Lerp nell’emergenza apistica sarda
La Psilla Lerp è un insetto parassita dell’eucalipto arrivato in Sardegna nel 2011, probabilmente tramite importazioni di legname o piante ornamentali dall’estero. Dal suo emergere, questo “ospite alieno” ha danneggiato gravemente le piante d’eucalipto. Proprio nel 2012, primo anno in cui si sono notati effetti evidenti, si registrò un calo nelle produzioni di miele che si confronta con la situazione attuale.
Negli ultimi anni la Psilla Lerp ha compromesso la salute e il vigore degli alberi di eucalipto, riducendone la capacità di fiorire e quindi fornire nettare alle api. Questo insetto si nutre delle foglie, provocando stress alle piante, favorendo la perdita delle gemme e degradando la copertura forestale. Gli apicoltori sardi hanno espresso preoccupazione per la velocità e la diffusione di questo parassita che, in assenza di interventi efficaci, potrebbe trasformare vaste estensioni di boschi in territori aridi per l’alveare.
Gli effetti del caldo e della siccità estrema sul miele di eucalipto
L’estate del 2024 ha segnato temperature record e un periodo di siccità prolungata sull’isola. Il caldo intenso ha causato una mancata fioritura dell’eucalipto, riducendo drasticamente la disponibilità di nettare per le api. La produzione media di miele per alveare, che superava gli 80 chili negli anni 2000, è scesa a pochi chili quest’anno.
Questo crollo colpisce duramente in particolare il miele di eucalipto, che rappresenta fino al 50% della produzione complessiva sarda. Senza questa fioritura estiva, fondamentale per il ciclo produttivo, le aziende apistiche stanno affrontando una crisi grave. La perdita della fioritura riduce di molto le risorse per le colonie, rallentandone lo sviluppo e aumentando il rischio di spopolamento.
I segnali dall’Università di Sassari sulle anomalie climatiche e vegetali
Gli esperti dell’Università di Sassari segnalano che le temperature medie invernali più elevate influenzano anche la formazione delle gemme fiorali, fondamentale per la stagione successiva. Le fioriture dipendono infatti da una stagionalità precisa che il cambiamento climatico sta stravolgendo.
Durante i mesi estivi, le temperature costantemente sopra la media generano stress idrico intenso, riducendo la secrezione di nettare da parte delle piante. Lo stress termico provoca un effetto diretto sulla quantità e qualità del miele prodotto, deteriorandone le caratteristiche organolettiche e di nutrimento per le api. Il fenomeno fa parte di una tendenza ricorrente che allarma il mondo scientifico e gli allevatori.
L’appello della AGCI sarda per azioni concrete e tutela ambientale
La AGCI regionale, tramite il presidente Giovanni Angelo Loi, ha inviato una lettera-appello alle massime cariche istituzionali dell’isola: la presidente della Regione Alessandra Todde, l’assessore all’Agricoltura Gianfranco Satta e il presidente del Consiglio regionale Piero Comandini. La richiesta è di avviare interventi immediati per limitare i danni alla produzione e mettere in campo un piano regionale di riforestazione.
Nel testo si evidenzia anche il problema dei tagli e delle eradicazioni delle piante di eucalipto, a volte senza una chiara logica. Questi interventi contribuiscono alla progressiva desertificazione di aree una volta ricche di boschi di eucalipto, piante che le api preferiscono per la raccolta di nettare. La salvaguardia del patrimonio forestale è indicata come misura urgente per sostenere la filiera apistica e mantenere un equilibrio ambientale sull’isola.
Il settore apistico della Sardegna, dopo aver subito pesanti richieste economiche e ambientali, attende ora risposte puntuali da parte delle istituzioni regionali per affrontare questa situazione critica.
Ultimo aggiornamento il 23 Luglio 2025 da Luca Moretti