Un incendio ha distrutto un catamarano di 25 metri all’interno di un cantiere nautico situato in via Madagascar a Olbia. Le squadre dei vigili del fuoco di Olbia e Arzachena, supportate da un gruppo aeroportuale con una scala di grande altezza, sono intervenute tempestivamente per domare le fiamme divampate intorno alle 2 di notte. Nonostante l’intensità dell’incendio, nessuna persona ha riportato ferite. Le operazioni di spegnimento sono durate diverse ore per evitare che le fiamme si propagassero alle altre imbarcazioni presenti nel capannone.
Il rogo divampa nel cuore della notte: dettagli sul luogo e sull’intervento delle squadre antincendio
L’incendio ha avuto origine nel cantiere nautico di via Madagascar, una zona di Olbia nota per la presenza di diverse imbarcazioni in attesa di manutenzione o rimessaggio. Il catamarano coinvolto, lungo 25 metri, si trovava all’interno di un capannone, un ambiente che ha complicato le operazioni di salvataggio a causa dello spazio chiuso e della facilità di propagazione del fuoco. I vigili del fuoco giunti sul posto provenivano sia da Olbia che da Arzachena, con l’ausilio di una scala aeroportuale, in grado di raggiungere altezze elevate per intervenire sulle parti superiori della struttura colpite dalle fiamme.
Le operazioni sono iniziate attorno alle due di notte, quando la chiamata di emergenza ha allertato i soccorritori. La scelta di intervenire immediatamente è stata fondamentale per contenere l’incendio entro il capannone e limitare i danni alle imbarcazioni vicine. Il rogo ha richiesto un impegno considerevole, durato per tutta la notte, con i vigili del fuoco che hanno monitorato attentamente la situazione per evitare il rischio di riprese o scoppi dovuti all’accumulo di combustibili.
Coordianamento nella gestione dell’emergenza: ruoli e strategie adottate per circoscrivere il fuoco
Le operazioni di spegnimento sono state dirette dal funzionario di guardia, in costante comunicazione con il comandante provinciale di Sassari, Antonio Giordano. Questo coordinamento ha permesso di organizzare le risorse in modo efficiente, garantendo un intervento rapido e mirato. I vigili del fuoco hanno adottato procedure standard per affrontare incendi in ambienti confinati con materiali altamente infiammabili come quelli presenti nei cantieri nautici.
Un aspetto cruciale è stato evitare che l’incendio si estendesse ad altre imbarcazioni stoccate nel capannone, rischio concreto vista la vicinanza delle barche e la presenza di materiali combustibili come legno, resine e carburante. La squadra aeroportuale con la scala alta ha permesso di agire anche sulle zone più difficili da raggiungere, contenendo il propagarsi del fuoco sulle strutture superiori. L’intervento coordinato ha permesso di limitare le conseguenze ai danni materiali, senza coinvolgimenti di persone.
La presenza delle forze dell’ordine e le indagini sulle cause dell’incendio
Sul luogo del rogo erano presenti anche i carabinieri della stazione locale di Olbia. La loro attività si è concentrata fin da subito sulle verifiche per stabilire l’origine del fuoco. L’ipotesi di un incidente o di un problema nell’impianto elettrico non è esclusa, ma al momento restano aperte tutte le possibilità, inclusa quella di un eventuale atto doloso. Le forze dell’ordine hanno acquisito testimonianze, immagini e ogni elemento utile per ricostruire la dinamica dell’incendio.
Le indagini proseguono senza rilasciare dichiarazioni ufficiali per tutelare la riservatezza dell’inchiesta. Intanto, i responsabili del cantiere stanno collaborando con gli investigatori per fornire tutte le informazioni necessarie. Il lavoro congiunto tra vigili del fuoco e carabinieri punta a chiarire rapidamente le cause per prevenire simili episodi in futuro e garantire la sicurezza della zona.
La notte di lavoro intensa delle squadre di soccorso a Olbia ha limitato i danni materiali, ma rimangono gli interrogativi sulle origini dell’incendio. I controlli proseguiranno nei prossimi giorni per valutare gli effetti sulle strutture del cantiere e decidere gli interventi necessari per la messa in sicurezza dell’area.
Ultimo aggiornamento il 21 Luglio 2025 da Davide Galli