Home Cronaca Sardegna I duran duran chiudono il tour europeo con un concerto sotto le stelle a santa margherita di pula
Sardegna

I duran duran chiudono il tour europeo con un concerto sotto le stelle a santa margherita di pula

Condividi
Condividi

Il ritorno dei duran duran in italia ha acceso la forte arena di santa margherita di pula con un’esibizione che ha raccolto oltre 5mila spettatori. La band inglese, celebre per i suoi successi dagli anni ’80, ha scelto la costa sud-occidentale della sardegna per l’ultima tappa del tour europeo. Sullo sfondo il mare e il forte village resort hanno fatto da cornice a una serata all’insegna della musica e dell’entusiasmo.

Un palco tra sabbia e stelle: l’atmosfera unica del concerto in sardegna

Il 2025 ha visto i duran duran tornare dal vivo in italia dopo le tappe romane, baresi e milanesi. Il concerto finale si è svolto nella suggestiva location della forte arena, uno spazio all’aperto incastonato vicino alla spiaggia di santa margherita di pula. La vicinanza alla sabbia è stata più che simbolica: simon le bon stesso ha cantato “her name is rio and she dances on the sand” mentre alle sue spalle si intravedevano le acque limpide del mediterraneo.

Questo scenario naturale ha aggiunto fascino alla performance, creando un ambiente intimo ma coinvolgente dove i fan hanno potuto vivere una serata diversa dal solito spettacolo indoor. L’aria fresca marina e lo sfondo notturno hanno accompagnato ogni nota suonata dalla band inglese, contribuendo a rendere memorabile l’evento.

Scaletta fedele ai classici per far ballare i fan storici

I duran duran non hanno rinunciato ai pezzi che li hanno resi famosi nel mondo sin dagli anni ’80. Il repertorio scelto ha ripercorso tutta la carriera del gruppo partendo proprio dall’omonimo album d’esordio con brani come night boat — noto anche per il suo videoclip horror — fino ad arrivare a hit come hungry like the wolf e notorious.

La scelta dei brani sembra pensata apposta per stimolare chi segue la band da decenni: molte delle persone presenti erano infatti ultracinquantenni pronti a scatenarsi sotto il palco al ritmo delle canzoni più amate. Tra queste anche careless memories e planet earth dal primo album, seguite dalle danzanti the reflex e girls on film.

Momenti particolari e cover

Non sono mancati momenti particolari come l’esecuzione della cover psycho killer dei talking heads, già presentata dai duran duran durante l’apparizione al festival di sanremo recente. La scaletta includeva anche ordinary world preceduta da un messaggio pacifista rivolto agli spettatori presenti.

Una formazione solida con qualche assenza ma piena energia sul palco

Simon Le Bon rimane protagonista indiscusso nonostante abbia superato i 60 anni; la sua voce mantiene elasticità sorprendente durante tutto lo spettacolo senza perdere intensità o tono nelle parti più impegnative. Al basso John Taylor conferma ancora una volta il suo stile funk-rock riconoscibile mentre Nick Rhodes domina alle tastiere accompagnando ogni pezzo con precisione.

LEGGI ANCHE
La Dinamo Banco di Sardegna ufficializza Desure Buie come nuovo playmaker per la stagione 2025

Roger Taylor completa lo storico quartetto originale dietro la batteria; manca solo Andy Taylor tra gli elementi fondatori ma sul palco non mancano musicisti aggiuntivi capaci di riempire gli spazi sonori lasciati liberi: Dom Brown si occupa delle chitarre mentre Anna Ross ed Erin Stevenson offrono cori solidi oltre ad alcune parti vocali soliste ben eseguite.

Questa formazione mista conferma quanto sia importante mantenere viva la qualità musicale pur adattandosi ai cambiamenti inevitabili negli anni trascorsi dall’apice della fama mondiale raggiunta dalla band britannica.

Momento toccante con la bandiera sarda tra cori ed emozioni condivise

Durante lo spettacolo è accaduto un episodio significativo quando una ragazza presente tra il pubblico ha gettato sul palco la bandiera dei quattro mori simbolo dell’identità sarda. Simon Le Bon l’ha raccolta immediatamente dimostrando rispetto verso quel territorio ospitante.

Al termine dello show, durante gli ultimi bis, quella stessa bandiera è stata sventolata davanti agli occhi degli spettatori prima di essere posta sulle spalle del cantante. Questo gesto spontaneo si è trasformato in segno tangibile dell’affetto reciproco creatosi tra artisti e pubblico locale.

La scena si è svolta poco prima degli ultimi due brani: save a prayer, invitando tutti ad accendere luci dai cellulari, poi rio, pezzo cult capace ancora oggi di far muovere migliaia di persone insieme sotto le note familiari.

Written by
Giulia Rinaldi

Giulia Rinaldi osserva il mondo con occhio critico e mente curiosa. Blogger fuori dagli schemi, scrive di cronaca, politica, spettacolo, attualità, cultura e salute con uno stile personale e tagliente, mescolando analisi e sensibilità in ogni articolo. Il suo obiettivo? Dare voce a ciò che spesso passa inosservato.

Unita.tv è un sito d’informazione generalista che offre aggiornamenti su cronaca, politica, spettacolo, gossip, sport e altri temi d’attualità, con uno stile dinamico e accessibile.

Info & Comunicati

Per info e comunicati stampa inviare email a: info@unita.tv

Questo blog non è una testata giornalistica, in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 07.03.2001.