La questione tra Roma e Cagliari si acuisce. Il Consiglio dei Ministri ha formalizzato l’impugnazione davanti alla Corte Costituzionale di due provvedimenti approvati dalla Regione Sardegna: uno legato al recepimento parziale del decreto Salva casa e l’altro alla legge quadro sul trasporto pubblico locale. Le controversie riguardano il rispetto dei confini delle competenze statutarie nella gestione di materie sensibili come l’abitazione e la mobilità.
Il ricorso contro il salva casa della Sardegna e i limiti della normativa regionale
La legge regionale della Sardegna sul Salva casa, approvata dal Consiglio regionale nel giugno scorso su proposta della Giunta Todde, ha mantenuto la superficie minima dei monolocali a 28 metri quadri, un parametro più restrittivo rispetto ai 20 metri quadrati previsti dalla legge nazionale. Questa scelta ha sollevato l’intervento del Governo che considera il provvedimento fuori dagli ambiti consentiti dallo Statuto Speciale.
L’articolo 3, lettera f), e l’articolo 6 dello Statuto Speciale assegnano alla Regione Sardegna competenze legislative esclusive in urbanistica e opere pubbliche, come ribadito anche dall’articolo 116 della Costituzione. Tuttavia, l’autonomia legislativa regionale non può arrivare fino al punto di modificare o contrastare norme fondamentali a livello nazionale. Nel documento ufficiale del Dipartimento degli Affari regionali, si sottolinea come la Regione non possa superare i limiti stabiliti dalla normativa statale, specie nei settori che coinvolgono diritti civili e sociali con ricadute anche sull’ordinamento civile.
Il Governo mette in chiaro che anche le regioni a statuto speciale devono uniformare le regole su temi di interesse nazionale, specialmente quelli riguardanti la disciplina del diritto privato e i livelli essenziali di prestazioni garantiti ai cittadini. Le deroghe introdotte dalla legge regionale, secondo il Cdm, creano disparità e scompensi che violano principi costituzionali di coerenza e tutela uniforme.
Il confronto sulla legge regionale sul trasporto pubblico locale e le competenze statutarie
Oltre al ricorso sul Salva casa, il Consiglio dei Ministri ha impugnato anche la legge quadro sarda sul trasporto pubblico locale. In particolare, si contesta l’articolo 2 del provvedimento regionale, che disciplina alcune materie ritenute oltre il raggio d’azione consentito dalla Regione. Lo Statuto Speciale riserva a Cagliari potestà legislative sulle linee automobilistiche e tramviarie, ma sempre entro i confini delle leggi fondamentali di riforma economico-sociale della Repubblica.
Secondo il Governo, la norma regionale supera le competenze definite dallo Statuto n. 3 del 1948 e rischia di creare un quadro normativo non uniforme sul territorio nazionale. La tutela dell’interesse pubblico alla mobilità richiede che alcune regole restino saldamente definite a livello statale per garantire consistenza e continuità delle infrastrutture e dei servizi di trasporto su scala più ampia.
Il ricorso evidenzia ancora una volta le difficoltà di collocare limiti netti tra autonomie regionali e potestà statali soprattutto in territori a statuto speciale come la Sardegna, dove la gestione di servizi essenziali tocca aspetti delicati di diritto e amministrazione pubblica.
Una nuova fase di confronto istituzionale tra Sardegna e governo centrale
La decisione del Consiglio dei Ministri di sollevare dubbi sulla legittimità delle due leggi regionali sarde segna l’apertura di un confronto giuridico e politico. Da un lato, la Sardegna rivendica ampi margini di autonomia nelle scelte legislative; dall’altro, lo Stato interviene per preservare l’unità normativa e la tutela dei diritti fondamentali su tutto il territorio nazionale.
Il procedimento davanti alla Corte Costituzionale sarà determinante per stabilire fin dove può spingersi l’autonomia regionale e quali limiti impone la normativa statale, specie nelle materie che abbracciano diritti sociali e servizi pubblici essenziali. L’attenzione resta alta perché la posta in gioco riguarda la gestione del diritto alla casa e l’organizzazione dei trasporti locali, settori che impattano direttamente sulla vita quotidiana di migliaia di cittadini sardi.
Le prossime tappe vedranno svilupparsi un confronto delicato, con possibili ricadute sia sul piano normativo sia su quello politico, in un contesto in cui la coesione tra ordinamenti regionale e nazionale resta una questione aperta e cruciale.
Ultimo aggiornamento il 5 Agosto 2025 da Davide Galli