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Dermatite Nodulare Bovinaa in Sardegna, 29 Focolai e 300mila Dosi di Vaccino Per L’Immunizzazione

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Dermatite nodulare bovina in Sardegna, avviata la campagna vaccinale su larga scala. - Unita.tv
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La dermatite nodulare bovina continua a diffondersi in Sardegna, con numeri preoccupanti di animali colpiti e abbattuti. Le autorità sanitarie hanno avviato la distribuzione di un nuovo stock di vaccini per fermare l’espansione della malattia. Tutte le misure adottate rispondono a normative europee precise, senza margini per deroghe regionali.

Situazione attuale dei focolai di dermatite nodulare in Sardegna

In Sardegna i focolai di dermatite nodulare bovina hanno raggiunto quota 29, registrando un totale di 184 capi malati. Di questi, 31 sono deceduti a causa della malattia, mentre 447 sono stati abbattuti per contenere la diffusione. Questa patologia rappresenta un rischio serio per l’allevamento locale e la produzione agricola insulare. La diffusione continua costringe le autorità a intervenire con azioni drastiche e coordinate.

Il morbo causa lesioni cutanee nodulari e può compromettere gravemente lo stato di salute degli animali. Con l’avanzare dei numeri, cresce la necessità di contenere l’epidemia con misure biocontrollo efficaci. L’isola, a causa della sua conformazione isolata, rappresenta un caso critico per la gestione della malattia.

Questo scenario ha portato le autorità sanitarie a organizzare una risposta rapida, con la consegna nelle ultime ore di 300mila dosi di vaccino. Il vaccino è destinato a immunizzare l’intera popolazione bovina sarda, un’operazione imponente e necessaria per fermare il contagio. Le vaccinazioni sono già programmate per partire in molte aree dell’isola tramite i servizi veterinari regionali.

Normative europee e obblighi per la gestione della dermatite nodulare

La dermatite nodulare bovina è una malattia inserita nella Categoria A del Regolamento 2016/429, noto come Animal Health Law. Per questo motivo, bisogna seguire rigide procedure stabilite dal Regolamento di esecuzione 2020/687. Queste regole stabiliscono che i focolai devono essere gestiti con precise misure sanitarie e non si possono applicare deroghe o eccezioni regionali.

Le misure includono l’isolamento immediato dell’azienda colpita, la delimitazione di zone infette e di sorveglianza, e l’abbattimento obbligatorio di tutti gli animali sensibili presenti nell’allevamento. Il blocco delle movimentazioni degli animali è anch’esso obbligatorio. Inoltre, si attiva la vaccinazione d’emergenza su base regionale per contrastare la diffusione del virus.

Il segretario della commissione Agricoltura del Consiglio regionale Gianluca Mandas ha sottolineato che “chi promette alternative diverse non dice la verità.” Queste norme sono vincolanti e devono essere applicate senza eccezioni. La biosicurezza e il controllo dei vettori sono elementi fondamentali nella strategia sanitaria.

Provvedimenti dell’Unione Europea e risposta della Regione Sardegna

La Commissione Europea ha ufficializzato il blocco delle movimentazioni di bovini dalla Sardegna verso il continente e altri Stati membri attraverso la Decisione UE 2025/1318. Questo divieto intende evitare la diffusione della dermatite nodulare fuori dall’isola, contenendo così il contagio a livello nazionale e internazionale.

La Regione Sardegna ha immediatamente costituito una task force tecnica per affrontare l’emergenza. Questo gruppo di lavoro opera in coordinamento con il ministero della Salute e la Commissione Europea, condividendo dati, strategie e strumenti per mettere freno alla patologia. La task force ha il compito di monitorare i focolai, pianificare le vaccinazioni e garantire il rispetto delle normative.

La distribuzione delle 300mila dosi di vaccino è uno dei passi centrali del piano di intervento. La somministrazione sarà gestita tramite le Asl locali, che coinvolgono i servizi veterinari per raggiungere ogni allevamento dell’isola. Accanto alle vaccinazioni, si mantengono attive le misure di biosicurezza per ridurre il contagio tramite insetti vettori.

Questo quadro mostra un impegno condiviso, dalle istituzioni europee a quelle regionali, mirato a contenere il focolaio e proteggere il patrimonio zootecnico isolano. La situazione resta sotto stretto controllo mentre si procede con le operazioni di immunizzazione e sorveglianza.

Ultimo aggiornamento il 21 Luglio 2025 da Matteo Bernardi

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Matteo Bernardi

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