Il polo oncologico regionale di Cagliari, situato nell’ospedale Businco, si trova al centro dell’attenzione dopo un esposto presentato dai familiari di un paziente deceduto. La procura di Cagliari ha aperto un’inchiesta per fare chiarezza sull’accaduto, mentre emergono testimonianze preoccupanti sulla condizione reale del reparto. L’organizzazione sindacale Usb Sanità ha evidenziato criticità profonde legate alla carenza di personale e alle lunghe liste d’attesa che pesano sull’intero sistema oncologico locale. Questi elementi indicano una situazione difficile, che rischia di compromettere la qualità dell’assistenza offerta ai pazienti.
L’esposto e l’inchiesta che mettono sotto osservazione il Businco
Il caso scaturito dall’esposto dei familiari arriva in un momento di forte tensione per il polo oncologico di Cagliari. La procura ha avviato un’indagine che mira a capire se ci siano state responsabilità nell’assistenza fornita al paziente, deceduto di recente. Questo episodio ha fatto emergere problemi dentro al reparto oncologico, aggravando una situazione già segnata da molte difficoltà operative. In particolare, si parla di un sistema di cura che rischia di non reggere l’alto numero di pazienti assistiti quotidianamente, con conseguenze negative sia per gli operatori sia per chi riceve cure oncologiche.
La carenza di personale come fattore chiave nella crisi del reparto
Gianfranco Angioni, referente aziendale dell’Usb Sanità, ha sottolineato che la situazione al Businco è caratterizzata da una carenza pesante di operatori sanitari. Il reparto di degenza di oncologia medica e gli altri settori soffrono la mancanza di personale che rende complicato seguire adeguatamente ogni paziente. Gli operatori, molti sottodimensionati numericamente, si trovano a dover gestire una mole di lavoro che non consente loro di svolgere con la necessaria attenzione ogni caso clinico.
Questo deficit di risorse umane espone medici, infermieri e tecnici a una pressione forte, che si riflette sulla qualità dell’assistenza e sul benessere degli stessi lavoratori. L’Usb Sanità chiede un intervento urgente delle autorità regionali per intervenire, assicurando risorse adeguate e un’organizzazione più sostenibile del lavoro in reparto.
L’impatto dei lavori di ristrutturazione sulle liste d’attesa chirurgiche
Nei mesi recenti, si sono aggiunti al quadro generale i lavori di ristrutturazione delle sale operatorie all’interno del Businco, finanziati con fondi del PNRR. Questi interventi hanno richiesto una rimodulazione delle attività chirurgiche, con la conseguenza di un aumento notevole delle liste d’attesa per gli interventi specialistici. La situazione mette ulteriormente in difficoltà l’intero polo oncologico, poiché molti pazienti devono aspettare più a lungo per le operazioni necessarie.
Nel comunicato dell’Usb Sanità si chiede alle autorità competenti di monitorare attentamente lo stato dei lavori. Serve assicurare che il progetto di rinnovamento non blocchi per troppo tempo le attività chirurgiche essenziali, impedendo al reparto di rispondere tempestivamente alle esigenze dei malati.
Richieste e strategie sindacali per garantire cure adeguate e personale motivato
La nota di Usb Sanità si conclude con una richiesta precisa: aumentare le dotazioni organiche e finanziare senza incertezze le assunzioni di nuovo personale. Solo così, si spiega, le varie articolazioni dell’ospedale, compresa la Struttura Complessa delle Professioni Sanitarie, potranno lavorare senza dover compiere “miracoli”.
Secondo Angioni, servono risposte rapide per migliorare non soltanto il numero degli operatori ma anche la qualità della loro presenza e della loro motivazione. Le istituzioni, infine, devono dare impulso al potenziamento delle cure oncologiche territoriali, mettendo a disposizione tutti gli strumenti necessari per assicurare un trattamento rispettoso della dignità dei pazienti e delle condizioni di lavoro del personale sanitario.
Ultimo aggiornamento il 7 Agosto 2025 da Davide Galli