La regione Sardegna ha anticipato l’avvio della campagna antincendi boschivi per il 2025, attivando già dal primo maggio un sistema potenziato rispetto agli anni precedenti. La decisione arriva dopo la revisione del piano operativo 2023-2025, approvato a gennaio, che prevede un aumento dei mezzi aerei e delle risorse umane per fronteggiare i rischi legati ai cambiamenti climatici. L’assessora alla Difesa dell’Ambiente Rosanna Laconi ha illustrato le novità e le strategie messe in campo per proteggere il territorio sardo dagli incendi estivi.
Anticipazione della campagna antincendi e aggiornamento del piano operativo
Negli ultimi anni la campagna antincendi boschivi partiva tradizionalmente intorno al 15 giugno. Per il 2025 invece la regione Sardegna ha deciso di iniziare molto prima: dal primo maggio è attivo un sistema di prevenzione e intervento più ampio rispetto al passato. Il piano aggiornato per gli anni 2023-2025 è stato approvato già a gennaio, segno di una programmazione più puntuale rispetto alle emergenze climatiche che si manifestano sempre prima nella stagione primaverile.
L’assessora Rosanna Laconi ha sottolineato come questa scelta derivi dalla consapevolezza che i mutamenti climatici hanno modificato profondamente lo scenario ambientale locale. Le temperature elevate e i periodi prolungati di siccità aumentano il rischio d’incendio fin dai mesi primaverili, rendendo necessaria una risposta tempestiva ed efficace da parte degli enti regionali.
Il nuovo piano non riguarda solo l’anticipo temporale ma anche l’ampliamento delle risorse disponibili sul territorio: sono stati rafforzati gli organici degli operatori impegnati nelle attività preventive e nelle operazioni sul campo; inoltre sono state introdotte nuove tecnologie a supporto del lavoro umano, migliorando così la capacità di monitoraggio e intervento rapido sui focolai.
Dotazione dei mezzi aerei regionali nazionali e militari
La flotta regionale dedicata alla lotta agli incendi è stata potenziata con dieci elicotteri già contrattualizzati pronti all’uso fin dall’inizio della campagna. A questi si aggiungono altri due elicotteri in fase di gara d’appalto destinati ad ampliare ulteriormente le capacità operative nei prossimi mesi.
Oltre ai velivoli regionali, la Sardegna può contare su una quota significativa della flotta nazionale di canadair: tre unità hanno base operativa a Olbia su un totale complessivo italiano pari a quindici canadair distribuiti lungo tutto il paese. Questi velivoli sono fondamentali negli interventi diretti sulle aree colpite da incendio grazie alla loro capacità di scaricare grandi quantità d’acqua rapidamente.
In aggiunta ai canadair civili intervengono due elicotteri appartenenti alle forze armate italiane , posizionati nel sud dell’isola per garantire copertura anche nelle zone meno servite dai mezzi civili o durante emergenze particolarmente gravi.
Questo apparato rispecchia quello utilizzato negli anni passati ma mantiene piena integrazione con la rete nazionale della protezione civile italiana. In caso di necessità straordinarie possono essere mobilitati ulteriori mezzi provenienti dal continente: lo scorso anno tra fine luglio si registrarono arrivi supplementari con quattro canadair inviati dalla penisola che affiancarono quelli basati in Sardegna tra cui quelli stazionanti ad Olbia.
Ruolo degli operatori locali volontari sindaci nella gestione degli incendi
La lotta contro gli incendi boschivi richiede uno sforzo collettivo costante sul territorio sardo durante tutta la stagione calda. L’assessora Rosanna Laconi ha voluto evidenziare come questo impegno coinvolga direttamente sindaci ed enti locali chiamati ad adottare misure preventive specifiche nei propri comuni oltre al coordinamento delle squadre operative presenti sul campo ogni giorno.
Un ruolo fondamentale spetta anche ai volontari impegnati quotidianamente nella sorveglianza ambientale preventiva ma soprattutto negli interventi immediatamente successivi allo scoppio dei focolai d’incendio dove serve rapidità nell’attivazione dei soccorsi terrestri ed aerei insieme all’organizzazione logistica indispensabile dietro le quinte delle operazioni anti-fuoco vere proprie.
Gli operatori professionali rappresentano infine l’ossatura tecnica del dispositivo regionale; lavorano spesso fianco a fianco coi volontari offrendo competenza tecnica nel controllo diretto degli incendi o nel mantenimento efficiente dei mezzi impiegati.
L’appello rivolto da Rosanna Laconi invita quindi tutti gli attori coinvolti – pubbliche amministrazioni, associazioni, singoli cittadini – ad assumersi responsabilità concrete nella tutela quotidiana del patrimonio naturale isolano minacciato da eventi sempre più frequenti causati soprattutto dalle condizioni meteo avverse.