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Cagliari punta in alto: il nuovo stadio sotto la lente di Uefa e Figc per Euro 2032

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Cagliari valuta il nuovo stadio in vista di Euro 2032. - Unita.tv
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Il progetto del nuovo stadio di Cagliari entra in una fase decisiva. Comune, società e delegati di Uefa e Federcalcio si sono incontrati per fare il punto e valutare se il futuro “Gigi Riva” potrà ospitare gli Europei del 2032. L’incontro, tenuto a Palazzo Regio, ha messo sul tavolo indicazioni importanti per il percorso da seguire.

Al tavolo a Palazzo Regio: Comune, Cagliari calcio, Uefa e Figc a confronto

Nel pomeriggio del 2025, a Cagliari, poco più di un’ora di confronto tra le istituzioni cittadine, la società rossoblù e i rappresentanti di Uefa e Figc. Per il Comune c’erano il sindaco Massimo Zedda, l’assessore allo sport Giuseppe Macciotta e il dirigente Daniele Olla. La squadra era rappresentata dal presidente Tommaso Giulini, il direttore generale Stefano Melis e l’ingegnere Alessandro Gosti. Dall’Uefa Michele Uva, responsabile per la sostenibilità sociale e ambientale e delegato per l’organizzazione degli Europei 2032, con Antonio Talarico e Giovanni Spitaleri della Figc.

Nessuna dichiarazione ufficiale dai delegati Uefa e Figc, ma fonti vicine ai lavori raccontano di un confronto positivo. Un momento importante per capire se il progetto può davvero reggere il confronto con altri stadi italiani in corsa per il grande evento continentale.

Più posti a sedere per giocarsi l’Europeo

Uno dei nodi principali riguarda la capienza. Il progetto iniziale prevedeva circa 25.200 posti, ma per soddisfare i requisiti Uefa e Figc serve arrivare a 30.000 spettatori. Una richiesta accolta dagli ideatori, che va oltre le esigenze attuali del club. L’obiettivo è mettere in piedi un impianto che possa ospitare eventi di livello superiore, all’altezza delle ambizioni della città e della Sardegna.

Il direttore generale del Cagliari, Stefano Melis, ha sottolineato quanto sia importante avere un ruolo attivo sul territorio. Il desiderio è consegnare alla città uno stadio moderno e funzionale, capace di attirare non solo i tifosi locali ma anche grandi manifestazioni internazionali. Un passo fondamentale per prepararsi all’appuntamento con gli Europei 2032.

Tempo Stretto, la corsa per entrare nella lista degli stadi

La tabella di marcia è serrata. Il Cagliari punta a chiudere entro ottobre 2026 tutte le pratiche tecniche e burocratiche per entrare nella rosa delle città candidate. In Italia, sono pochi gli impianti già pronti o in fase avanzata di ristrutturazione per eventi di questo calibro, come quello di Firenze, già in lavori.

La sfida è dura, ma il progetto sardo tiene il passo ed è preso sul serio dagli enti europei e nazionali. La Uefa chiede impegno e serietà, e Comune e società puntano a presentare un piano solido, che possa entrare nella rete degli stadi che ospiteranno i prossimi campionati. Oltre all’evento internazionale, la nuova struttura rappresenta un investimento importante per lo sport e la comunità della Sardegna.

Uefa e Figc promuovono il progetto: Cagliari può sognare in grande

All’incontro sono arrivate conferme sulla solidità e l’affidabilità del progetto. Figc e Uefa lo hanno valutato positivamente, ponendolo tra i migliori finora esaminati. Un riconoscimento che mette Cagliari in prima fila tra le città italiane con maggiori possibilità di ospitare partite di alto livello a livello europeo.

Le osservazioni hanno evidenziato come il progetto rispetti i criteri chiave per eventi internazionali: sicurezza, sostenibilità, comfort per il pubblico e funzionalità tecnica. Resta comunque molto da fare, sia sul fronte amministrativo sia su quello tecnico e infrastrutturale. Il nuovo stadio del Cagliari non è solo un cantiere: sta diventando un simbolo per l’immagine sportiva della Sardegna nel panorama internazionale.

Ultimo aggiornamento il 30 Luglio 2025 da Rosanna Ricci

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Rosanna Ricci

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